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 2011  gennaio 22 Sabato calendario

LA BCE E GLI 80 MILIARDI DI SOSTEGNO ALLA HRE

Axel Weber, presidente della Bundesbank, critica da mesi la decisione più importante presa dalla Banca centrale europea, guidata da Jean-Claude Trichet (foto), nel 2010: comprare sul mercato i titoli emessi dai governi più in difficoltà, quelli di Grecia, Irlanda e Portogallo. Si può concordare o meno con Weber, ma è impossibile sottovalutare l’impatto di quella scelta. La Bce è ormai la sola compratrice di quelle obbligazioni e senza i suoi interventi il governo e le banche portoghesi oggi non potrebbero funzionare normalmente neanche per una settimana. L’Eurotower si è assunta molto del rischio di insolvenza di quegli Stati, dei quali ha in bilancio già circa 75 miliardi di debito che nessun privato è disposto a sottoscrivere. Per Weber, ciò distrae la Bce dal suo mestiere di guardiana dei prezzi. Ma non risulta che né il presidente della Bundesbank né altri abbiano protestato finora per un intervento più macroscopico: esiste una banca commerciale verso cui la Bce è esposta più che nei confronti di qualunque Stato europeo. Questa banca è la tedesca Hypo Real Estate (HRE), da tempo in crisi e dipendente dai programmi speciali di liquidità di Francoforte. È vero che HRE porta in garanzia (anche) solidi Bund tedeschi. Ma l’esposizione della Bce rispetto a questo istituto, oltre 80 miliardi di euro, supera quella verso Grecia, Irlanda e Portogallo messe insieme. Senza l’intervento dell’Eurotower, quel rischio sarebbe in capo ai contribuenti tedeschi mentre oggi grava su tutti gli europei. Ciò mostra come si sovrappongano in Europa la crisi di debito dei governi e quella delle banche: una realtà che rimette in causa la percezione dei tedeschi che si sacrificherebbero per salvare gli inaffidabili Paesi “ periferici”. E getta un’ombra sulla vigilanza bancaria della Bundesbank.
Federico Fubini