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 2011  gennaio 22 Sabato calendario

COLOSSEO, ACCORDO SUL RESTAURO. DELLA VALLE SPONSOR CON 25 MILIONI —

«Non metterò una scarpa Tod’s sul Colosseo» . Diego Della Valle esordisce con una battuta, mentre si incammina verso il centro dell’Anfiteatro Flavio per annunciare la firma dell’accordo con il ministero dei Beni culturali per la sponsorizzazione dei restauri del monumento. Punto fermo dell’intesa: niente gigantografie pubblicitarie, che in questi casi spesso nascondono il monumento stesso per tutta la durata dei lavori e anche di più, ma soltanto «alcuni pannelli alti non più di due metri da porre intorno alla base» , come ha ribadito il commissario per le aree archeologiche di Roma Roberto Cecchi. Una conferenza stampa affollata, quella di ieri pomeriggio, alla quale hanno voluto intervenire tutti: il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, quello ai Beni culturali Francesco Maria Giro, il sindaco Gianni Alemanno e il suo nuovo assessore alla cultura Dino Gasperini, la presidente della regione Lazio Renata Polverini e la soprintendente dei beni archeologici Anna Maria Moretti. Mancava soltanto il ministro Sandro Bondi, che ha inviato un messaggio letto da Giro, ricordando la mozione di sfiducia che gli ha impedito di essere presente: «Un accordo storico» , ha scritto il ministro. È stata confermata la cifra della sponsorizzazione, 25 milioni di euro, da spalmare in un piano di interventi che coprono l’intero anfiteatro, ma saranno suddivisi in quattro diversi ambiti: il restauro degli esterni (che prevede anche la sostituzione delle chiusure dei fornici del primo ordine con cancellate); il restauro degli ambulacri del primo e secondo ordine e dell’ipogeo; gli impianti e l’illuminazione; i servizi per il pubblico, 2.500 metri quadrati da inserire nel terrapieno sul lato meridionale della piazza. I diversi progetti saranno portati avanti contemporaneamente. Giro ha annunciato che «a marzo saranno pubblicati i bandi per la scelta delle imprese e alla fine dell’anno dovrebbero partire i lavori, la cui durata è prevista tra i 24 e i 36 mesi» . Durante i restauri il Colosseo continuerà ad essere aperto al pubblico. Anche perché «oltre 35 dei 41 milioni di euro che ogni anno incassiamo a Roma grazie al turismo, provengono dalle visite all’anfiteatro» . Turisti che, secondo Alemanno, rischiano di tornare indietro con una cattiva impressione, dopo aver visto lo stato in cui si trova un’opera che, secondo un sondaggio planetario promosso da Google, è ancora tra le sette meraviglie del mondo. «Per me — ha detto Alemanno— la firma di oggi rappresenta la fine di un incubo. Ogni volta che giravo intorno al Colosseo e vedevo i tubi Innocenti al posto delle cancellate pensavo al danno in termini di immagine» . Tanti ringraziamenti e complimenti reciproci, con l’augurio concorde che l’esempio di Della Valle venga seguito da altri imprenditori, in un momento di tagli pubblici. Del resto senza sponsor non ci sarebbe stato il recupero delle Scuderie del Quirinale (finanziato dall’editore Leonardo Mondadori), né quello della Pinacoteca capitolina (da Pirelli), né il recupero di nuovi padiglioni ad Ercolano (dal colosso informatico Hewlett-Packard). E neppure la pulizia, nove anni fa, della fontana di Trevi, che però suscitò un mare di polemiche, essendo rimasta sepolta per mesi sotto enormi spot di una nota marca di jeans. Pericolo che questa volta dovrebbe essere scongiurato. Della Valle giura che non sponsorizza per portare a casa un ritorno, ma «per orgoglio e dovere verso il mio Paese» .
Lauretta Colonnelli