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 2011  gennaio 22 Sabato calendario

REGINE DI CRUDELTA’

Huang Xiao è una studentessa del Sichuan. Ha diciannove anni e per pagarsi l’università ha iniziato a schiacciare frutta con i tacchi a spillo. Guadagnava dieci euro per ogni caco spappolato davanti alla telecamera. È diventata una carriera. Da quando è
passata agli animali vive quasi nel lusso. Ora schiaccia pesci, grilli, topi e per chi sborsa quaranta euro si siede sopra una lastra di vetro fino ad uccidere il coniglio infilato sotto. Quando finisce il suo lavoro spesso vomita.
Anche Wang Jue è una «regina». La sua specialità è inchiodare un gatto contro un’asse. Finisce il micio con le sue scarpe dorate e gli dice: «Mi dispiace baby, ma devo farti queste cose». Ha imparato a chiedere scusa alla sua vittima sia in cinese che in inglese. Tradurre le attenzioni riservate alle sue vittime le garantisce un successo più ampio. I video in cui soffoca i serpenti con gli alluci si vendono bene anche all’estero.
Siti web di ogni continente offrono tra i settecento e i mille euro per ogni rettile, crostaceo o mollusco schiacciato. Le donne che tormentano gli animali con le scarpe in Cina stanno diventando delle star. Agli uomini che possono spendere questo gioco piace. I locali costosi offrono cataloghi dove è possibile scegliere il piede, il tacco e la bestia preferiti. Una scheda vip, per tre ore ogni notte, consente di aggirare i filtri e accedere a siti web riservati. C’è anche chi si abbona per altro.
L’infermiera Wang Jue, della contea dello Heilongjiang, si esibisce con i canarini. Quando il gorgheggio diventa una musica che porta via, stacca la testa dell’uccello con un morso.
Wang Jue sorride e dice: «Finalmente un po’ di silenzio». I
commenti degli ammiratori sono entusiasti. «Regina, i tuoi
tacchi alti fondono bellezza e crudeltà». Oppure: «Sovrana, le
tue labbra sono una ghigliottina alla ciliegia».
Guo Yang, fondatore del sito che vende animali torturati da signore, assicura che le sue stelle possono guadagnare una fortuna. Fino a seicento euro al mese, cinque volte un professore. In Cina non esiste una legge che punisce le sevizie. Gli abusi sono un affare e l’Occidente ne approfitta.
Un ragazzo di Tianjin ha deciso di capire. Ha assunto il nome di «pavone vanitoso» e per un anno ha seguito gli spettacoli delle «regine» più crudeli. Sono nate amicizie e «pavone vanitoso» ha scoperto che le «regine» sono schiave. Dopo le prime «schiacciate», eseguite per finanziare un capriccio, pagare l’affitto, o la retta dell’ateneo, i cancelli del regno si chiudono. Chi le ha reclutate minaccia di svelare il volto del tallone che soffoca un cucciolo. Quando è accaduto, è dovuta intervenire la polizia per salvare l’artista dal linciaggio di famigliari, vicini di casa e conoscenti. Una madre piena d’amore, che lavorava solo con insetti, si è impiccata dopo che i suoi show, fondati sulla pazienza, sono stati mostrati al figlio. Una sposa, che segretamente pigiava suini neonati per contribuire a reggere il mutuo di un bilocale, ha offerto il divorzio al marito. «È una macchia incancellabile, - ha detto - userò il resto della vita per espiare la mia colpa».
La Cina vive sospesa tra la passione e il disprezzo verso gli animali. A un culto mistico corrisponde una misteriosa crudeltà. Anche le specie magiche, tigri, elefanti, squali e farfalle, vengono sterminate per ricavarne rimedi e bocconi prodigiosi. Il mercato dei cosmetici sacrifica la bellezza del mondo per promettere un rinvio della vecchiaia. Il successo delle clip che mettono gattini sotto i tacchi è straordinario, ma inizia a far vergognare. Amanti degli animali e giuristi si sono riuniti a Pechino per chiedere alle autorità un codice che per la prima volta protegga gli altri esseri viventi. Vogliono che gli spettacoli delle «regine cinesi» vengano proibiti.
La Cina ricca resta però sfuggente. È molto fashion farsi filmare nudi quando si è in casa, ovunque tranne che in camera da letto, e regalare il video di stessi agli amici. Gli sposi vip posano nudi il giorno del matrimonio per fissare eternamente la loro freschezza e farne dono ai conoscenti. Una catena di boutique ha lanciato la toilette riservata ai clienti che dimostrano di aver speso più di cinquecento euro. Latrine da califfi. Per gli altri c’è il cespuglio a bordo strada. Smettere di essere poveri è fare male, esigere la bellezza e creare differenze. Un istante, almeno.