Pierluigi Bonora, il Giornale 22/1/2011, pagina 19, 22 gennaio 2011
Emma imprenditrice da talk: duecento convegni in un anno - «Il mio impegno con voi» (Prato), «L’eccellenza italiana all’Expo di Shanghai» (Roma), «Tlc per l’Italia»(Roma), «100 anni d’imprese per l’Italia » (Milano), «Orientagiovani » (Napoli), «Occupazione e competitività» (Genova), «Il turismo
Emma imprenditrice da talk: duecento convegni in un anno - «Il mio impegno con voi» (Prato), «L’eccellenza italiana all’Expo di Shanghai» (Roma), «Tlc per l’Italia»(Roma), «100 anni d’imprese per l’Italia » (Milano), «Orientagiovani » (Napoli), «Occupazione e competitività» (Genova), «Il turismo...conta» (Milano): ecco dov’era Emma Marcegaglia mentre il mondo cambiava. Partecipava, interveniva, parlava, sermoneggiava: e intanto non si accorgeva dei cambiamenti epocali che Confindustria avrebbe dovuto affrontare. Se n’è invece accorto Sergio Marchionne. E così la presidente di Viale dell’Astronomia più volte ha dovuto affannarsi per recuperare suigiornali un po’ di spazio e di gloria, come nel caso del braccio di ferro tra la Fiat e la Fiom sul futuro di Mirafiori. E lo stesso ha cercato di fare ieri, nell’intervista pubblicata sul Corriere della Sera . Peccato, però, che il tempo sia ormai scaduto. A pochi mesi dalla sua ultima assemblea da presidente, Marcegaglia si è accorta che il Paese è profondamente mutato e che è giunto il momento di ridurre i (costosi) convegni e di impegnarsi «a organizzare meno passerelle ». I tanti impegni in giro per l’Italia e all’estero ( oltre 200 gli appuntamenti a cui ha presenziato) e le varie ospitate televisive (domani sarà da Fabio Fazio a Che tempo che fa , su Rai Tre) insieme ai congressi sindacali e di partito, come è avvenuto in novembre per l’assise Udc, hanno probabilmente allontanato l’imprenditrice mantovana «dalla mutazione genetica che ha riguardato il sistema-Paese», commenta con disappunto un associato. Al di là dell’assemblea annuale, che quest’anno si è svolta a Parma, e dei due appuntamenti periodici organizzati dai Giovani imprenditori (Santa Margherita Ligure e Capri), buona parte del 2010 Marcegaglia l’ha trascorsa partecipando a riunioni pubbliche e incontri vari. Nelle 200 presenze vanno ovviamente considerate le assemblee territoriali, tra provinciali e regionali, i dibattiti con all’ordine del giorno temi economico- finanziari, le missioni all’estero insieme a Ice, Abi e alle varie delegazioni politico- imprenditoriali.Con l’aiuto di Internet è possibile trovare tutti i forum e convegni ai quali ha preso parte nel 2010. Ieri il risveglio, la presa d’atto della realtà e i tardivi buoni propositi. Forse, bisognava sparigliare lo scenario prima che lo facesse Marchionne il quale, perdipiù, ha sferrato un duro colpo a Confindustria tenendosene alla larga. E adesso? Poiché mancano quattro mesi all’assemblea di maggio e il periodo successivo sarà caratterizzato dalla ricerca del nuovo leader di Confindustria, le risposte date da Marcegaglia al Corriere sembrano più che il via alla svolta, lo scaricabarile al suo successore. «Ha preparato per il suo erede la lista di cose che avrebbe dovuto fare lei», commenta con sarcasmo un imprenditore. La vera rivoluzione in Italia l’ha fatta dunque Marchionne, surrogando una funzione tipica di Confindustria. È stato lui a indirizzare il mondo delle imprese, la maggioranza dei sindacati e il governo verso un sistema di relazioni industriali al passo con i tempi. Per essere competitive le aziende devono produrre là dove fiorisce la domanda. La sfida è globale. Agli imprenditori interessano i provvedimenti normativi e fiscali dei governi per calamitare nuove realtà produttive. Lo schema tradizionale dei rapporti con i sindacati è saltato. Ma solo ora Marcegaglia si accorge che è necessario riformare Confindustria. E che è meglio viaggiare di meno e riflettere di più.