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 2011  gennaio 22 Sabato calendario

FEDERALISMO E SFRATTI, C’È LA PROROGA

Federalismo fiscale e sfratti, arrivano le proroghe. Il consiglio dei ministri di ieri ha deciso di accogliere la richiesta dell’Anci e dei partiti d’opposizione (Pd e Terzo polo) e ha dato una settimana in più di tempo al parlamento per l’esame del decreto legislativo sul fisco municipale.

Sarà in vigore, invece, fino a fine anno (31 dicembre 2011) la sospensione delle procedure di sfratto per particolari categorie di famiglie che vivono in condizioni di disagio sociale (con anziani, portatori di handicap e malati terminali a carico) e in aree ad alta tensione abitativa. Lo slittamento, voluto dal ministro per le infrastrutture Altero Matteoli, sarà inserito come emendamento al decreto legge milleproroghe (dl n. 225/2010) attualmente all’esame del senato. Ne beneficeranno circa 50 mila famiglie, ma non, come era stato chiesto dai sindacati, gli inquilini colpiti da sfratti per cosiddetta «morosità incolpevole» (causata da disoccupazione e cassa integrazione). Per costoro la Cgil è tornata a chiedere un provvedimento di proroga ad hoc che tenga conto dell’attuale periodo di congiuntura economica.

Tornando al federalismo, la proroga sposta al 2 febbraio la data in cui il decreto sul fisco locale dovrebbe vedere la luce. Il ministro Roberto Calderoli ha accolto le richieste dei sindaci, ma ora chiede ai primi cittadini «certezza sui tempi».

Il governo, ha spiegato il ministro per la semplificazione, «non può concedere proroghe di termini, ma può impegnarsi ad attendere una ulteriore settimana prima dell’emanazione del provvedimento». Esattamente quello che il cdm ha fatto. «Abbiamo concordato una serie di 9 risposte positive ai quesiti posti dall’Anci», ha proseguito. «È nostra intenzione spaccare anche il capello», ha detto, «chiederemo che questa settimana in più venga sfruttata per approfondire le proposte e non solo per il differimento dei tempi».

Quanto alla ulteriore richiesta di prorogare di sei mesi la data del 21 maggio 2011, che rappresenta la dead line prevista dalla legge delega sul federalismo (n. 42/2009) per completare la riforma, Calderoli ha ricordato l’orientamento contrario del presidente della repubblica, Giorgio Napolitano che in passato ha bocciato l’uso della decretazione d’urgenza per prorogare i termini di una legge delega. In ogni caso, ha precisato il ministro leghista, un eventuale slittamento del termine «sarebbe ininfluente rispetto alla tempistica di tutti i decreti già approvati dal consiglio dei ministri».

Le reazioni. La concessione di una settimana in più di tempo divide però le opposizioni. Tra chi come il Pd la ritiene comunque un’apertura del governo e chi invece come il Terzo polo puntava a ottenere molto di più. «La proroga e la disponibilità della Lega dimostrano che sul merito la posizione del Pd è ineccepibile», ha sottolineato Francesco Boccia, coordinatore delle commissioni economiche del Partito democratico alla camera e componente della Bicamerale. «Il federalismo», ha aggiunto Boccia, «non è una riforma qualsiasi, incide sui servizi alla persona, sul funzionamento dei comuni italiani e, quindi, sulla vita stessa delle persone. Questi saranno giorni decisivi. Noi insistiamo sulle detrazioni fiscali per 4 milioni di inquilini non proprietari attraverso la cedolare secca, sull’autonomia vera dei sindaci (non può essere il parlamento ogni anno a fissare le aliquote delle imposte locali ma i sindaci) e su tutte le garanzie reali sui servizi una volta definiti i fabbisogni. Insomma vogliamo asili nido, tac e mammografie di qualità garantite in tutto il paese».

Per il Terzo polo, invece, la proroga di una settimana non basta perché, così com’è, il dlgs sul fisco municipale «è inadeguato e va cambiato». Mario Baldassarri (Fli), Gianluca Galletti (Udc) e Linda Lanzillotta (Api) hanno chiesto sei mesi in più di tempo a Calderoli, puntando il dito sulla cedolare secca, sull’Imu, sulla tassa di soggiorno e chiedono una compartecipazione dei comuni all’Iva invece che all’Irpef. Anche l’Imu sulle seconde case non convince il Terzo polo perché, dicono, disattendendo il principio federalista di responsabilità, tassa chi non vota, cioè i non residenti che non usufruiscono dei servizi erogati dai comuni. Mentre «i residenti non pagano ma ottengono i servizi».

Secondo il presidente della Bicamerale, Enrico La Loggia, la decisione di concedere al parlamento una settimana in più di tempo per esaminare il decreto è «una buona mediazione». La Loggia ha annunciato lo spostamento a lunedì prossimo del termine per la presentazione degli emendamenti.

Riforma Gelmini. Il consiglio dei ministri di ieri ha anche approvato il primo regolamento attuativo della riforma Gelmini dell’università (legge n.240/2010), dedicato al reclutamento dei professori di prima e seconda fascia (si veda ItaliaOggi del 19/1/2011).

Il provvedimento prevede che ogni anno debbano essere indette inderogabilmente le procedure per conseguire l’abilitazione nazionale, il primo passaggio per aspirare alla cattedra universitaria. Ma solo chi potrà vantare un curriculum scientifico doc potrà aspirare ad ottenerla, così come elevati dovranno essere i requisiti dei commissari chiamati a giudicare gli aspiranti professori.

Soddisfazione per l’approvazione del regolamento è stata espressa dal Cun, il Consiglio universitario nazionale. «È dal 2008 che non si bandiscono concorsi per progressione di carriera e reclutamento dei professori», ha commentato il presidente Andrea Lenzi. «Con questa approvazione si rimette in moto il sistema dei concorsi dopo 4 anni di stallo. I primi si potranno espletare a partire dal 2012, con avvio della abilitazione a fine 2011. Il nuovo sistema consente di selezionare i migliori e mette anche i commissari delle commissioni nella necessità di essere adeguati come curriculum per potere essere giudici».

Riforma Brunetta. Il cdm ha anche approvato uno schema di decreto legislativo di interpretazione autentica delle regole sulla partecipazione sindacale contenute nella riforma Brunetta (dlgs 150/2009). Il decreto si è reso necessario alla luce delle recenti sentenze dei giudici del lavoro (si veda ItaliaOggi del 12/1/2011) che hanno affermato la non immediata applicabilità della legge Brunetta nella parte in cui ha reso non più obbligatoria la concertazione sindacale. Con lo schema di dlgs varato ieri (anticipato su ItaliaOggi del 20/1/2011), che sarà ora trasmesso alla Conferenza unificata e alle competenti commissioni parlamentari, la riforma è stata dichiarata subito pienamente operativa senza dover attendere i futuri contratti. Si introduce, infatti, nell’articolo 65 del dlgs 150/2009 un nuovo comma 4-bis, ai sensi del quale «hanno comunque immediata applicazione, ai sensi degli articoli 1339 e 1419, secondo comma, del codice civile, le disposizioni di cui all’articolo 33, modificativo dell’articolo 2 del decreto legislativo n. 165 del 2001, all’articolo 34, modificativo dell’articolo 5, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001 e all’articolo 54, comma 1, modificativo dell’articolo 40 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, nonché le disposizioni in materia di contrattazione integrativa». Il che, tradotto dal giuridichese, significa che i poteri unilaterali dei dirigenti in tema di organizzazione e gestione del rapporto di lavoro sono immediatamente applicabili e modificano le relazioni sindacali degradandole a mera comunicazione.

Gli altri provvedimenti approvati in cdm. Via libera anche a uno schema di regolamento che determina le modalità di reclutamento del personale per l’Agenzia nazionale per la sicurezza nelle ferrovie, sul quale sarà acquisito il parere del Consiglio di stato e delle commissioni parlamentari.

È stato inoltre approvato, su proposta del ministro della salute, Ferruccio Fazio, lo schema di Piano sanitario nazionale 2011-2013, sul quale verranno sentite le organizzazioni sindacali e che verrà inviato alle Commissioni parlamentari e all’Unificata per il parere.

Infine, il consiglio dei ministri ha prorogato alcuni stati d’emergenza già dichiarati nelle province di Parma, Reggio Emilia e Modena, in Sardegna e Veneto per eventi atmosferici eccezionali e in Sicilia per bonifica e risanamento di suoli.

Via libera al contratto dei segretari. Palazzo Chigi ha autorizzato il ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, Renato Brunetta, ad esprimere il parere favorevole del governo sull’Ipotesi di Ccnl dei segretari comunali e provinciali.

Nomine all’Authority per l’energia elettrica e il gas. Il cdm ha avviato le procedure di nomina dei componenti dell’Autorità per l’energia elettrica ed il gas. Nuovo presidente dell’Authority sarà Guido Pierpaolo Bortoni, attuale capo Dipartimento per l’energia. Faranno parte del collegio: Luigi Carbone, presidente di sezione del Consiglio di stato, Rocco Colicchio, Valeria Termini e Alberto Biancardi. Le nomine dovranno ora andare alle commissioni industria e attività produttive che dovranno esprimere il loro consenso con una maggioranza di due terzi dei componenti.

Altre nomine. Il cdm ha infine nominato Paolo Valletta consigliere della Corte dei conti e l’avvocato Salvatore Virzì componente della sezione consultiva del Consiglio di giustizia amministrativa per la regione Sicilia.

Su proposta del ministro Gelmini è stata avviata la nomina a componenti del consiglio direttivo dell’Anvur dei professori: Sergio Benedetto, Andrea Bonaccorsi, Massimo Castagnaro, Stefano Fantoni, Giuseppe Novelli, Fiorella Kostoris e Luisa Ribolzi. Su proposta del ministro delle politiche agricole, Giancarlo Galan, Paolo Carrà è stato nominato presidente dell’Ente nazionale risi.