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 2011  gennaio 21 Venerdì calendario

Si uccide la madre di Isabelle - Fino a ieri si pensava che l’anoressia di Isabelle Caro avesse ucciso solo lei, la modella francese che Oliviero Toscani fotografò nuda e scheletrica per dire a tutti che l’anoressia non è una moda, ma un dramma

Si uccide la madre di Isabelle - Fino a ieri si pensava che l’anoressia di Isabelle Caro avesse ucciso solo lei, la modella francese che Oliviero Toscani fotografò nuda e scheletrica per dire a tutti che l’anoressia non è una moda, ma un dramma. Ma la malattia di Isabelle ha tolto la voglia di vivere anche a sua madre Marie, che non ha retto alla scomparsa della figlia e, vittima dei sensi di colpa, si è suicidata. Isabelle è morta il 17 novembre scorso, ma la notizia è stata diffusa solo a fine dicembre. Era anoressica da quando aveva 13 anni: quando posò per Toscani, pesava poco più di 30 chili per uno e 64 di altezza. Il poster di sei metri per tre con il suo corpo scarnificato prima tappezzò i muri di Milano, durante la settimana della moda, poi fu vietato dal Giurì della pubblicità, infine fece il giro del mondo. Ieri, in una lunga e a tratti confusa intervista al giornale svizzero on line «20Minutes. ch», il padre, Christian Caro, ha detto che la moglie si è uccisa la settimana scorsa. Si sentiva «colpevole» per aver lasciato che la figlia fosse ricoverata all’ospedale parigino di Bichat dov’è morta. «Mia moglie e Isabelle - racconta Christian - avevano una relazione strettissima. Per l’inumazione di mia figlia avevamo fatto realizzare da uno scultore una piccola cappella tutta di pietra. Lei è andata a raggiungerla lì». E qui si apre un altro fronte, stavolta giudiziario. Il signor Caro annuncia infatti nella stessa intervista di aver denunciato per omicidio colposo i medici. Finora si era detto che Isabelle era morta di polmonite. Il padre è invece convinto che l’abbia uccisa l’anestesia che le è stata praticata a Bichat: «Non si addormenta qualcuno in quello stato». Caro è indignato perché i medici, annunciando il decesso, gli avrebbero detto che Isabelle non voleva più vivere: «Invece - racconta - lei aveva soltanto voglia di vivere». Ed era piena di progetti, in primo luogo un film, «Il mondo del silenzio». Altre accuse, Caro le riserva a Toscani, attaccandolo per le sue dichiarazioni dopo la morte di Isabelle. Toscani aveva detto che la modella era «molto egoista e molto piena di sé. E vittima di se stessa», in quanto «star dell’anoressia». Parole che, secondo Caro, hanno sconvolto la moglie: «Al suo senso di colpa si è aggiunta la stampa, soprattutto un’intervista di Toscani che lei è riuscita a leggere, nonostante io facessi da filtro. E questo lei non l’ha sopportato». Toscani, naturalmente, non ci sta: «Io l’ho vista due ore e mezzo in tutto ma è innegabile che tutti i problemi di anoressia nascono all’interno di un certo contesto familiare. Voglio ricordare comunque che la Caro non è l’unica anoressica che ci sia». Chissà. E chissà se il senso di colpa della madre si limitasse solo alla scelta di un ospedale. Il suo calvario, Isabelle l’ha raccontato nell’autobiografia «La ragazza che non voleva crescere». E’ la storia di una bambina vittima di una mamma depressa che non vuole che lei cresca: «Iniziò a riversare tutto il suo amore su di me in modo ossessivo. Aveva paura di perdermi e così, per evitare che mi ammalassi, mi impediva di uscire di casa. Non mi mandava nemmeno a scuola. Faceva di tutto perché io rimanessi piccola. A 12 anni, quando mi ammalai di tonsillite, mi portò dal pediatra che non vedevo da cinque. Fu in quell’occasione che in me scattò il meccanismo che mi avrebbe portata all’anoressia. Durante la visita il medico mi pesò: 39 chili. Era il peso della bombola del gas che avevamo a casa. Quel numero di rimbombò nella testa fino a quando giunsi alla conclusione di essere troppo grassa. Mia madre mi assecondò e mi consigliò di mangiare solo fagiolini, come le ballerine».