varie, 21 gennaio 2011
Antonino Amato, 36 anni. Originario di Palermo, pasticcere nel Pesarese, separato e padre di quattro figli (l’ultimo avuto nel 2009 dalla nuova compagna), a detta di tutti «uomo tranquillo, quasi anonimo», aveva solo il vizio del videopoker
Antonino Amato, 36 anni. Originario di Palermo, pasticcere nel Pesarese, separato e padre di quattro figli (l’ultimo avuto nel 2009 dalla nuova compagna), a detta di tutti «uomo tranquillo, quasi anonimo», aveva solo il vizio del videopoker. L’altra mattina, tamponato mentre guidava la sua Ford Mondeo per andare al lavoro, scese dall’auto per vedere i danni e allora i tizi dell’altra macchina gli spararono un colpo di calibro 9 alla spalla, gli tagliarono la gola, gli legarono i piedi con una corda, gli spararono un altro colpo dietro l’orecchio e infine cosparsero il cadavere di benzina e gli diedero fuoco. Alle 5.30 di mattina di mercoledì 19 gennaio a Sassofeltrio, nel Pesarese.