Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  dicembre 01 Mercoledì calendario

LIBERIAMO IL MONDO DALL´AIDS

caro direttore, sogno un mondo libero dal flagello dell´Aids. È un sogno che si ispira alla mia esperienza come ambasciatrice del Fondo Mondiale. L´anno prossimo saranno trent´anni dalla scoperta del primo caso documentato di Aids. Sento con grande sollievo che stiamo finalmente facendo veri e propri passi in avanti nella lotta per liberare il mondo da una malattia che è stata per molti anni sinonimo di disperazione.
Stiamo ottenendo risultati che solo una decina di anni fa sembravano assolutamente irraggiungibili. Oltre cinque milioni di persone ricevono attualmente cure con farmaci antiretrovirali, mettendo le loro vite in salvo, cure che fino a poco tempo fa erano a disposizione solo di pochi eletti. Inoltre, i giovani sono attualmente molto più consapevoli dei pericoli dell´Hiv e di come prevenirlo. Le madri sieropositive e i loro figli hanno prospettive di vita nettamente migliori rispetto al passato, anche recente. Questo tema mi sta molto a cuore perché si tratta delle persone più esposte a questa malattia. Due domande emergono da ogni madre sieropositiva che aspetta un bambino: «Mio figlio nascerà senza l´Hiv? Vivrò abbastanza a lungo per vederlo crescere e poterlo accudire?». Per milioni di donne la risposta per tanti anni è stato un "no" netto e devastante. Oggi, per un numero sempre maggiore di donne, la risposta è affermativa.
Il Fondo mondiale per la lotta contro l´Aids, la tubercolosi e la malaria può vantare molti meriti per i progressi realizzati finora. A gennaio ho potuto toccare con mano i risultati del lavoro finanziato dal Fondo e testimoniare come tale impegno stia cambiando molte vite umane. Ho avuto modo di visitare un ospedale a un´ora di strada da Cotonou, la capitale del Benin, in Africa occidentale. Lì ho incontrato Françoise Ade, una madre sieropositiva che ha partorito un figlio perfettamente sano, Gabriel. Il bimbo è nato sieronegativo grazie ad un corso di trattamento antiretrovirale gratuito. Non riesco a immaginare gioia più grande per una madre se non quella di vedere il proprio figlio nascere sano. Incontrando Françoise, ho visto i suoi occhi illuminati di speranza.
Non è necessario compiere miracoli. Abbiamo le medicine necessarie e abbiamo le prove che funzionano. Ogni donna sieropostiva deve poter ricevere le cure e l´assistenza necessarie durante la gravidanza e dopo il parto, per far sì che non trasmetta il virus ai propri figli. Con un trattamento adeguato, le probabilità di partorire un bambino sieropositivo diventano trascurabili. Eliminare la trasmissione dell´Hiv dalla madre al figlio potrebbe rappresentare la prima grande vittoria nella lotta contro l´Aids. Il Fondo mondiale e i suoi partner stanno prendendo le misure necessarie per assicurarsi che entro il 2015 non nascano più bambini sieropositivi. Si tratta di un obiettivo realizzabile e assolutamente a portata di mano. Ma rimane un grosso ostacolo da superare prima che questo obiettivo si realizzi. Nei paesi ricchi la trasmissione dell´Hiv dalla madre al figlio è stata praticamente debellata. Di conseguenza, l´opinione pubblica guarda con relativa indifferenza a oltre 33 milioni di persone che convivono con questa malattia, essenzialmente nei paesi poveri. Non dobbiamo permettere che questa indifferenza prenda piede e che possa in qualche modo renderci insensibili alle persone che hanno bisogno del nostro aiuto e della nostra solidarietà.
Nonostante tutti i progressi compiuti, vale la pena ricordare che l´Aids falcidia 1,8 milioni di vite ogni anno. Rimane ancora molto da fare. In ottobre di quest´anno, a una conferenza presieduta dal segretario generale dell´Onu, Ban Ki-moon, più di 40 Paesi e società private si sono impegnati a versare nei prossimi tre anni 11,7 miliardi di dollari al Fondo mondiale, un´organizzazione il cui lavoro ha salvato finora sei milioni di vite umane. L´Italia è uno dei Paesi fondatori del Fondo mondiale e lo sostiene da lunga data. Ho fiducia che continui in quest´opera di sostegno. Negli ultimi anni abbiamo dato speranza a milioni di persone che prima vivevano nella disperazione più assoluta. Ora dobbiamo trasformare in realtà quel sogno di un mondo libero dall´Aids.