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 2010  novembre 30 Martedì calendario

IL CONI ADESSO MI AIUTI AI GIOCHI CON LO PSICOLOGO"

Una tranquilla serata accanto a Luca Marin, in attesa di trascorrere il fine settimana con mamma e papà a Spinea. Questa la giornata post-Europei di Federica Pellegrini, mentre il dibattito intorno a lei si accende, sulle cause dei suoi malori.
Federica, è preoccupata?
«No, assolutamente no».
Lo dice e lo pensa?
«Certo. Non minimizzo, né drammatizzo. Sono serena e voglio restare tranquilla».
Vabbè, ma a Eindhoven qualcosa è successo.
«Sì, ma qui tutti hanno espresso le proprie opinioni, fatto le proprie diagnosi».
E la cosa l´ha infastidita?
«Faccio io una domanda. E se non fosse ansia? Se sbagliassero?».
Colpo di scena. Dobbiamo preoccuparci?
«No, anche perché i sintomi che ho avvertito in Olanda erano più o meno gli stessi delle altre volte».
Altri esami, altre analisi occorreranno, però.
«Naturalmente, credo fossero già previste».
Gli appassionati di nuoto si chiedono comunque il perché di questi casi.
«Mmm... vi siete accorti che mi succede sempre in batteria?».
È vero, ha un significato particolare?
«Magari è perché gareggio con poca concentrazione».
Dunque sarebbe un fatto motivazionale.
«Magari... comunque mi dico che potrebbe essere anche quello».
Lei entra in acqua rilassata, poi fatica e le viene l´ansia?
«Appunto, potrebbe essere».
Potrebbe. E se non fosse così?
«Per questo voglio lo psicologo al mio fianco, ne ho bisogno».
Ha fatto espressa richiesta, in questo senso.
«Esatto, spero solo che alla federazione capiscano».
A proposito di istituzioni, anche il presidente del Coni Petrucci ha avuto un pensiero per lei, ieri.
«Ecco, mi aiuti a portare Daniele Popolizio alle Olimpiadi. Sono o non sono un patrimonio?».
È così importante lo psicologo? Pardon, il "mental coach"?
«Almeno per me sì. L´importante è averlo a bordo vasca, non nelle vicinanze tipo in albergo».
E se invece fosse la gara? I 400 stile libero in fondo sono stati un´idea di Castagnetti....
«Ma no, non c´entra niente. Da bimba già li facevo, poi mi sono spostata sui 200. Ma se avessi una patologia non avrei fatto quello che ho fatto sui 400 sl. No, non è quello il problema».
Il 18 dicembre sarà in acqua a Dubai per i Mondiali?
«Sì, il mio programma non cambia di una virgola».
Vedrà il mental coach più spesso, nei prossimi giorni?
«Come sempre. Normalmente ci vediamo un paio di volte a settimana, tra Verona e Roma».
Ha parlato di invidia l´altro giorno.
«Più sei in alto, e più aspettano qualcosa per scalfirti. Li identifichi subito, quelli che ti vogliono male».
In conclusione adesso cosa farà?
«Il solito. E non vedo l´ora che arrivi venerdì, con l´idea di un bel week-end a casa dei miei. Non c´è niente di meglio per rigenerarmi e recuperare la totale serenità».