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 2010  novembre 30 Martedì calendario

In fuga dalle nozze combinate - Io sposare un uomo mai visto? Non esiste». Lei ha vent’anni, è una ragazza pakistana, vive a Brescia

In fuga dalle nozze combinate - Io sposare un uomo mai visto? Non esiste». Lei ha vent’anni, è una ragazza pakistana, vive a Brescia. Nel suo futuro c’era un matrimonio tradizionale, combinato dal padre con un uomo pakistano di cui lui si fidava. Ma lei non ne ha voluto sapere. Domenica scorsa sarebbe dovuta essere in Pakistan con tutta la famiglia per obbedire alla volontà paterna. Ma ha detto il suo chiaro no: ed è fuggita con l’uomo che ha scelto, l’uomo che ama, un coetaneo, per di più indiano. Il padre, nel tentativo di realizzare il suo piano, con la complicità di una sorella ha persino inscenato un sequestro, sperando che la Polizia la ritrovasse. Risultato: lui e una delle figlie maggiori sono stati denunciati per procurato allarme e calunnia. La coppia, invece, è sotto tutela in una abitazione protetta, in attesa del disbrigo delle pratiche per i fiori d’arancio. A sistemarli, il sindaco di un piccolo centro della Bassa, Mairano, dove i due avevano bussato per farsi sposare al più presto. La vicenda è venuta alla luce proprio per il presunto giallo: la scomparsa della ragazza. Il padre di lei, operaio di 54 anni, in città da un decennio, moglie e 5 figli, non ne voleva sapere delle rivendicazioni di libertà della ventenne, studi in Italia, con diploma professionale nel settore del sociale. Il suo fidanzato aveva persino sfidato colui che sperava diventasse suo suocero chiedendo ufficialmente la mano della prediletta. Nulla da fare. Impossibile convincere il capofamiglia. Allora, ecco l’idea: una fuga per tentare le nozze immediate. Mercoledì i due fidanzati, smarriti e gelati da una notte trascorsa all’addiaccio, sono arrivati a Mairano, 3.300 bresciani nella Bassa dove l’agricoltura gira grazie alle braccia delle comunità dell’Estremo Oriente. Un luogo segnalato come accogliente. Hanno bussato all’anagrafe chiedendo il matrimonio, ma il sindaco (Lista civica-Udc) ha spiegato che serviva prima il nulla osta dei consolati ma li ha comunque messi al sicuro. Nel frattempo il padre della giovane – per isolarla le aveva anche sottratto il telefonino – non vedendola rientrare ha ordito una sceneggiata. Giovedì mattina si è presentato con la figlia di 11 anni in Questura per segnalare che la piccola a scuola aveva subìto minacce di morte da due sconosciuti che, intimandole il silenzio. In serata, eccolo tornare con un’altra figlia, in allarme per il presunto sequestro. Alla Mobile è bastata una notte per fare chiarezza, mentre l’uomo ripeteva che in Pakistan è il padre a decidere del destino delle figlie.