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 2010  settembre 01 Mercoledì calendario

Fila, 90 anni in punta di matita e non solo - Novant’anni in punta di matita. Portati egregiamente

Fila, 90 anni in punta di matita e non solo - Novant’anni in punta di matita. Portati egregiamente. Oltre due miliardi e quattro­centomila matite e pastelli venduti nel mondo l’anno scorso. Un primato tutto italia­no. L’azienda che ha aiutato generazioni di italiani a impa­rare a scrivere, a disegnare, a colorare è oggi bandiera della creatività e del made in Italy in molti Paesi del globo ed è lea­der non solo in quelli che sono tra i più antichi strumenti di scrittura. Le sue realtà produt­tive hanno radici in tre conti­nenti. Era il 1920 quando, a Fi­renze, fece la sua silenziosa comparsa la prima matita fir­mata «F.I.L.A.», Fabbrica Ita­liana Lapis ed Affini, fondata da alcuni nobili fiorentini. Da allora, intere generazioni di italiani hanno imparato a scri­vere, a disegnare, a fare scara­bocchi, ad appuntare sogni, a sfogare emozioni attraverso il segno gentile prima di una ma­­tita, poi dei pennarelli, dei ges­setti, delle penne a sfera, dei colori a tempera e delle paste per modellare. «Per questo ci piace pensare ai nostri prodotti come a ogget­ti di tutti gli italiani - racconta Massimo Candela, classe 1965, attuale amministratore delegato, terza generazione nell’azienda di famiglia, boc­coniano artefice della grande espansione internazionale che l’azienda fiorentina, con stabilimento a Rufina e sede operativa a Pero, in provincia di Milano, ha portato avanti in questi ultimi anni fino a collo­carsi tra le imprese leader del settore nel mondo - ; oggi sia­mo andati ben oltre i confini nazionali e rappresentiamo una delle realtà industriali e commerciali più solide e dina­miche, innovative e in crescita sul mercato degli strumenti per scrivere, disegnare, colora­re e modellare. Siamo una multinazionale, ma ci piace ancora pensare alla Fila come a un’azienda di famiglia, co­me quando la rilevammo nel 1956, con 5 stabilimenti pro­duttivi in Italia, Francia, Ger­mania, Messico e Cina, e 15 fi­liali commerciali produttive nel mondo in cui operano ol­tre 2.500 addetti». Alla casa madre fanno capo marchi di lunga tradizione e notorietà in Europa come Giotto, Tratto, Das, Didò, Pon­go, e il marchio tedesco Lyra, con oltre 200 anni di storia, ac­quisito nel luglio del 2008. Ma il marchio Fila è noto anche ai consumatori del Nord Ameri­ca grazie ai brand Ticondero­ga e Prang e al mercato suda­mericano con Vinci e Mapita. Nel 2010 il gruppo raggiunge­rà un fatturato di 210 milioni di euro con un più 10% rispet­to al 2009. Oggi, effettivamen­te, questa solida tradizione ita­liana parla tutte le lingue del mondo. Con l’acquisizione dello storico marchio tede­sco, Fila entra a vele spiegate nel mercato della Germania, in quello scandinavo e asiati­co, mentre moltiplica le sue ca­pacità innovative e di espan­sione. Nei prossimi mesi, inol­tre, l’apertura dello stabili­mento in India. Una strategia d’internazionalizzazione, ini­ziata circa un decennio fa da Candela con l’acquisizione della spagnola Papeleria Me­diterranea (oggi Fila Hispa­nia) e proseguita nel 2000 con quella della francese Omyaco­lor Sa (azienda leader a livello mondiale nella produzione di gessetti colorati) e della cilena Clac (Companya de Lapices y Afines Chile). E ancora, nel febbraio del 2005, con l’acqui­sto dell’americana Dixon Ti­conderoga, marchio storico della cartoleria Usa del 1795, tra le più vecchie società quo­tate sul mercato americano e leader nella produzione di ma­tite in tutto il continente. «Un processo di crescita e di acquisizioni mai interrotto e avviato già nel 1994 con l’italia­nissima Adica Pongo - conti­nua Candela- ; pensare global­mente e produrre localmente. Quando nel 1992 presi in ma­no le redini dell’azienda non avrei potuto fare altrimenti. Il rischio era quello di andare fuori mercato. Puntai subito sull’innovazione, la sicurez­za, il design, lo stile italiano più elegante,l’ergonomia,l’in­ternazionalizzazione strategi­ca. Di storia ne avevamo da vendere. Questo percorso ha trasformato in pochi anni la Fi­la, in una realtà multinaziona­le. Abbiamo successo dove maggiore è il livello di scolariz­zazione e dove le politiche go­vernative impongono questo sviluppo. La miglior qualità al prezzo più equo, è una delle nostre filosofie. Così ci stiamo espandendo in mercati come il Messico. Esportiamo il no­stro modello italiano - ne sia­mo fieri- e realizziamo all’este­ro l’80% del fatturato».