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 2010  settembre 01 Mercoledì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE “DE FILIPPI

MARIA”

«La consacrazione di Maria De Filippi come l’unico vero conduttore di talk-show. Quando trasmette, se è merda lei si sottrae, se é oro lei si somma.» (Gianfranco Funari). (Pier Paolo Giano su L’Espresso del 26/07/01 a pagina 68.)

Maria De Filippi, in trasmissione, ha tre cani, tra cui un bracchetto sempre presente. (Paola Di Pace sul Mattino del 26/08/01 a pagina 47)

Maria De Filippi, ”mai un topless, mai nuda al sole”, si abbronza soprattutto a cavallo, di qui “una coloritura a pezzi, spalle e braccia soprattutto ”. Amica n.23, 05/06/2002

Maria De Filippi: «Non tutti i suoi programmi mi piacciono, ma lei è molto brava, diversa da tutti, con qualcosa di misterioso che attira». (Mike Bongiorno) (Mauro Caverzan, "il Giornale" 18/10/2004, pagina 25.)

Maria De Filippi. Se ha successo, è perché si prepara in maniera maniacale. Solo che fa già tanto, e non vuole fare di più. Caso mai di meno». (Paolo Bassetti) (La Stampa 06/10/2005, pag.28 Alessandra Comazzi)

Confessa anche Maria De Filippi: «Ho fatto le iniezioni di botulino per ridurre le rughe della fronte e l’effetto mipiace perché leva la stanchezza dello sguardo. Poi punture di acido ialuronico che si riassorbe e non gonfia i connotati, ma nutre la pelle e la rende più compatta. E peeling esfolianti» (Maria Corbi, La Stampa 15/9/2006, pagina 16)

«Maria De Filippi. fa intrattenimento e ha un modo di condurre asciutto, non è mai scollata, non ride troppo. Rimane nei limiti.» (Silvia Toffanin) (Silvia Fumarola, la Repubblica 20/9/2006, pagina 48.)

Maria De Filippi. «Bravissima: un genere diverso dal mio, ma mi piacerebbe confrontarmi, riscriverla con la mia grammatica» (Paolo Beldì) (Antonella Amapane, La Stampa 7/2/2007)

«Le nostre migliori conduttrici sono uomini. Simona Ventura, Maria De Filippi, Raffaella Carrà, le sembrano donne? Sono uomini vestiti da donne». (Gianfranco Funari) (Franco Bagnasco, Sorrisi e Canzoni numero 17 2007.)

Maria De Filippi è l’imprenditrice più gentildonna che io potessi augurarmi di incontrare e, colmo per lei dell’ammirazione che nutro per tutti coloro che mi fanno fare ciò che voglio oltretutto pagandomi profumatamente e senza neppure osare tentare di suggerirmi che dire e che non dire, voglio essere imparziale fino in fondo: la signora De Filippi è non solo corretta e non solo con me, è generosa, non so se per natura o per calcolo ma certo sa, come me, che la prodigalità nel management rende tanto di più dell’avarizia sospettosa e della fiscalità pretestuosa, è puntuale e rispettosa con tutti i suoi collaboratori, anche con quelli che non le piacciono ma di cui apprezza l’apporto professionale, è gentile, persino affettuosa, di un aplomb strategico sempre, non conosce l’arroganza e non si dà arie di alcun genere con alcuno, intorno alla sua società di produzione non circola un solo centesimo in nero, il catering cui la Fascino provvede quotidianamente per tutti i lavoratori è quanto di più variegato e sfizioso si possa immaginare, non ho mai sentito in quattro anni lamentarsi un solo impiegato per una busta paga in ritardo o indebitamente alleggerita, non c’è alcun mobbing (lì o marci o crepi ma nessuno ti fa lo sgambetto); Maria De Filippi arriva a dare ingaggi a persone del tutto superflue o inutili sapendolo (se un artista cade in disgrazia o ritorna il nulla che era, lei fa una cosa che io non farei mai: gli dà un seconda e una terza possibilità, praticamente lo mantiene a vita, ma non lo fa per debolezza: proietta se stessa, all’apice del successo, nel frangente della disgrazia toccata ad altri, non riesco a spiegarmi altrimenti questo suo masochismo filantropico); i ragazzi e le ragazze di Amici vivono praticamente dentro un cordone sanitario, che io ho ulteriormente rafforzato con la mia venuta suggerendo per esempio che se un insegnante di ballo si attardava un attimo di troppo su una chiappa o un seno di un allievo o di un’allieva andava licenziato in tronco; sono sorvegliati giorno e notte, c’è un presidio medico ventiquattro ore su ventiquattro, e ci sono principi imprescindibili di comportamento tra docenti e alunni i quali, per esempio, se si incontrassero fuori dagli studi nel giorno di riposo si devono salutare ma non possono per nessuna ragione fermarsi a scambiare non dico quattro ma una sola chiacchiera, figuriamoci darsi un appuntamento, verrebbero cacciati via entrambi seduta stante; quindi la scuola di Amici porta con sé, nel suo statuto, una garanzia di moralità di base severa e non ipocrita (gli allievi, tutti maggiorenni, possono farne di ogni colore tra di loro e tentare approcci particolari con i docenti, perché capita anche questo, ma per nessuna ragione o sragione al mondo è mai successo che un insegnante si lasciasse irretire e il contrario è impensabile, sarebbe visto come un vero e proprio tradimento dell’intero gruppo di lavoro o il fioretto di uno psicolabile da internare subito).
(Amici di Maria De Filippi - Foto La Presse)

Dimenticavo: io non sono un assiduo della signora De Filippi, la conosco più per sentito dire che di persona, in quattro anni l’avrò incontrata per caso un sette volte in spazi comuni a Cinecittà per un totale di ventuno minuti a fare tanto e abbiamo pranzato insieme volutamente, ma con altri, tre volte in tutto, e nemmeno la sento al telefonino, io non chiamo lei e lei non chiama me, lo spudorato e lo sbrodolone di sentimenti di appartenenza non richiesti sarei io, se lei me lo permettesse, mi devo accontentare di volerle bene da lontano, dapprima ci soffrivo perché vedevo un rifiuto, come a dire, mi vai bene televisivamente ma umanamente ognuno a casa sua, fino a che non ho scoperto la cosa più strabiliante di tutte: è una timida che si fa un palinsesto di scrupoli! Oltre al fatto che non deve avere avuto né avere una vita facile e che per la sua stessa sopravvivenza deve diffidare di ogni cordialità troppo irrazionalmente espansiva (immagino: prendo spunto dalla mia di diffidenza). Ora uno pensa, Busi dice così perchè è tutto nel suo interesse: ma io non ho interesse alcuno, e non ho alcun debito di alcun tipo nei suoi confronti e non posso nemmeno pensare di potermi allargare televisivamente più di così, non ho tutta questa baldanza di scorta, la vita stessa ormai mi sembra tutto tempo rubato al sonno! Maria De Filippi è stata l’unica a rischiare davvero del suo con me o l’unica delle cui proposte io non diffidassi rifiutandole d’istinto perché l’intento era quello di assoldarmi per asservirmi: come potrei non esserle grato, soprattutto intellettualmente? Io con lei non ho subito castrazioni, moniti, lamentele, ricatti emozionali per segarmi e piallarmi a un’immagine e somiglianza altre dalle mie, ci hanno tentato i suoi collaboratori, subito da lei messi a tacere non appena messa al corrente. Filtrando alcuni dei veleni più ricorrenti negli stereotipi che mi sono visto ritorcere contro da destra e sinistra in questi anni per me felicemente defilippeschi, lo so che anche lei ”è sovrastruttura, che fa parte, con le sue trasmissioni, del sistema di dominio e di oppressione corrente delle masse più vilipese culturalmente ed economicamente del paese” (con grande gaudio e consenso plebiscitario delle medesime, aggiungerei io), e che certamente non è nei suoi propositi e nelle sue capacità migliorarne le condizioni, ma queste masse non le ha create lei, se le è ritrovate fatte e finite e le ha sapute ottimizzare, né più né meno dei più che, contrariamente al comune buonsenso, si sentono tanto migliori di lei e che ne parlano come se inoculasse infezioni mortali allorché, quanto a probità, non sono degni neppure di baciarle l’orlo dei jeans. Io non sono stato omologato e non sono omologabile al mongolismo da televisione per cui se fai la Rai devi essere filogovernativo e se fai Mediaset devi essere filoberlusconiano e quindi un po’ filoberlusconiano d’anticipo comunque, non era negli intendimenti di De Filippi un tale fine semplicemente perché non è una scriteriata megalomane, ha solo avuto l’estro di rivolgersi a me dopo che magari avrà dovuto a malincuore rinunciare a Alessandro Baricco o a Daria Bignardi, più di me costituiti per costituzione e istruiti per istruzione a uso e consumo del finto chic, cioè del solo chic televisivo ammissibile, quello delle idee condivisibili e già precotte, e che a loro, a differenza di me, viene spontaneo perché non hanno scelta. Maria De Filippi è, ripeto, un’imprenditrice, non è una mecenate, ed è davvero troppo sinceramente umile per aver potuto pensare di fare del mecenatismo a me: mi ha messo alla prova, funzionavo, mi ha trattenuto. Però bisognava arrivarci a me; perché nessun altro ci ha pensato prima? Lei ha della costanza e pertanto non si scompone, si permette il lusso di avere degli slanci e dei colpi di testa: nemmeno in televisione si fanno i soldi coi soli pregiudizi, un po’ di visionarietà non di mestiere ci vuole. Lei è una delle tante rotelline dell’ingranaggio il quale è quel che è, eppure questa sua rotellina a un certo punto è impazzita e ha puntato su di me non per schiacciarmi o mettermi in castigo ma per mettermi in risalto come poteva: perché lei sì e nessun’altra no? Questa è l’unica domanda da porsi, non strologare sul perché io provi tanta simpatia per lei come se improvvisamente mi fosse andato di volta il cervello e fossi preda della sindrome di Stoccolma: provo simpatia per lei perché se la merita e perché provare simpatia per lei rende più simpatico anche me nei miei stessi confronti, nella lealtà che devo innanzitutto a me stesso. Lei mi ha fatto coraggio anche allorché volevo mollare perché, a seguito di un incidente stradale di cui sono stato vittima, ero ingrassato di undici chili e mi vedevo brutto e viscido e stremato più del solito. Perché mai adesso o in futuro dovrei darle dell’aguzzina manipolatrice di coscienze giovanili per farmi bello e sfasciatutto secondo il canone italiota dell’anarchico prima servizievole e poi ingrato e dire, come insistono i suoi acerrimi e irragionevoli detrattori, che con me l’onore è stato tutto suo e che tutto ciò che fa lei in televisione è geneticamente contrario a quanto sono e ho scritto io? L’onore è stato a dir poco reciproco, ha rischiato più lei con me che io con lei. E a me in quanto Scrittore non ha mai dato una spinta nessuno, nemmeno gli editori che mi hanno pubblicato, perché avrebbe dovuto farlo lei? Lei fa televisione, mica editoria o carta stampata, non credo abbia mai letto neppure una pagina di mio, la Famosa. E con ciò? Forse che io guardo i programmi che fa lei o li incenso? Ma se non guardo nemmeno quelli che faccio io per evitare di farmi pena! Io mi ribello con tutte le viscere ai troppi che vorrebbero da me un disprezzo di principio, un disprezzo di classe come se io fossi Cappuccetto Rosso Che e lei il Lupo Cattivo Pinochet, come se io, avendo attraversato indenne il bosco irto di pericoli, dovessi tornare indietro da cecchino per abbatterlo dopo, visto che non l’ho fatto prima perché ero troppo preso a schivarne fauci e artigli. Dirò invece che io non ho visto fauci tali da mettere in mostra le mie, perché così è stato ed è: nessuno ha fatto brandelli delle mie pubescenti carnine, ed è stata più la merendina che Maria ha condiviso con me che non quella che io ho spartito con lei. Se qualcuno è andato in soccorso dell’altro, se proprio la si vuole mettere in modo così manicheo, è stata lei nei miei confronti. Perché adesso c’è tutta una sarabanda di gente che grida allo scandalo quando, invece di attenermi all’aria di sufficienza dei meschini che salva capra e cavoli facendo sprofondare l’orto, le tributo apertamente il mio rispetto? (Aldo Busi) (Dagospia 19/6/2007)

Che cosa è male nella televisione?
«Per esempio Amici di Maria De Filippi. I primi anni lo seguivo con interesse, era carinissimo, era un’accademia. Oggi è vergognoso, fa venire voglia di urlare: gli insegnanti che si insultano e si scannano tra loro scendendo a livello dei ragazzini, gli allievi maleducati e aggressivi. Sono scandalizzata. Però i litigi pagano in termini d’ascolto». (Gaia De Laurentiis) (La Stampa 25 marzo 2008, MICHELA TAMBURRINO)

Lei non guarda mai la tv? Amici di Maria De Filippi? «Qualche volta. Lei è brava» (Gianni Boncompagni) (ItaliaOggi 5 giugno 2008, Claudio Plazzotta)

Maria De Filippi, stakanovista del video ( Uomini e donne, Amici, C’è posta per te) assicura: «Non ho niente in contrario purché non venga utilizzato in modo ipocrita». Spieghi... «Ogni volta che un programma non ha raggiunto un buon risultato di Auditel, subito conduttori e produttori si affrettano a dire che però lo guardano i laureati e che quindi è un programma di qualità. Invece io dico che quando uno show fa sei milioni di spettatori vuol dire che prende tutto il bacino televisivo, dai laureati a chi ha studiato di meno. Quando intervistano la gente per strada tutti a dire che guardano Raitre e i documentari, poi leggi il dato di ascolto e viene fuori che la realtà è un’altra. Il concetto di qualità troppo spesso serve da giustificazione a chi non fa ascolti». (Roberto Franco, Corriere della Sera 21/10/2008)

Dei programmi vincenti di Maria De Filippi che ne pensa? «Può scrivere che, a questo punto, è caduta la linea e non ha avuto risposta?» (Anna Marchesini) (Emilia Costantini, Corriere della Sera 4/12/2008)

Chi le piace? «Maria De Filippi. Fa trasmissioni un po´ lacrimevoli ma è la più brava di tutti e tiene il carrozzone di Canale 5». (Sandra Mondaini) (Silvia Fumarola, la Repubblica 11/12/2008)

A Sanremo Maria De Filippi che, tra l’altro, da vera lady non ha voluto un soldo di compenso. Il mondo alla rovescia? O il vero volto del nuovo mondo? In ogni caso, a questo punto, non è come se Rai e Mediaset fossero una sola tv a reti unificate? E forse è per questo che De Filippi non ha chiesto nessun compenso. (Denise Pardo, L’Espresso, 5 febbraio 2009)

« Ammiro Maria De Filippi e la sua trasmissione ”Amici” che spinge molti giovani del mio Paese ad avvicinarsi a questa disciplina artistica» (Eleonora Abbagnato) (Irene Vallone, Libero, 10/02/2009)

Una delle polemiche che ha coinvolto X Factor è stato il confronto con un programma italiano ma concorrente: ”Amici” di Maria De Filippi su Canale 5. Ascolti record, un vincitore dell’edizione scorsa che poi ha vinto anche Sanremo 2009, mentre Maria De Filippi conduceva su Raiuno insieme con Paolo Bonolis il sabato sera della finale. E’ complicato, ma è così. La stessa Maria De Filippi aveva attaccato Simona Ventura. La moglie di Costanzo aveva trovato inadatte le tette della Ventura strette nei push up. Il direttore di Raidue, Antonio Marano, che ha creduto nel programma insieme con la casa produttrice (la Magnolia di Giorgio Gori, ex direttore di Canale 5), aveva sottolineato che sono indiscutibili gli ascolti della signora De Filippi, ma che la segmentazione dell’audience rivelava che X Factor è più seguito al Nord e da un pubblico più scolarizzato. La cosa ha fatto inalberare De Filippi. (Diana Zuncheddu, Il Foglio 7/4/2009)

Maria De Filippi? «Ha contribuito alla diffusione di trasmissioni che fanno ’parlare la gente’». (Funari) (Chiara Maffioletti, Corriere della sera 20/5/2009)

Mia moglie Maria De Filippi. Che resta ( ride) la mia più importante creazione» (Costanzo) (Paolo Conti, Corriere della Sera 17/07/2009)

L’anno scorso è stata l’ospite d’onore al Festival di Bonolis e ha fatto da madrina al «suo» vincitore Marco Carta, inaugurando un nuovo trend, quello che vede il festival di Sanremo come una sorta di finalissima tra talent show, tra il suo Amici e X Factor. Quest’anno torna, anche se un po’ più in sordina: la scusa e accompagnare il marito Maurizio, sul palco nella finalissima. M ain relatà il cuore di Maria va ai suoi ragazzi Valerio Scanu (in gara) e Alessandra Amoroso che duetterà insieme a lui venerdì.
Suo marito Maurizio è la new entry del Festival: moderatore del question time , ospite della Clerici nella finalissima. E lei, che farà?
«Non lo so, ma non salirò sul palco, io: un discorso è andare a trovarlo, ma se la cavi da solo. L’anno scorso mi sono sufficientemente spaventata. Lui sarà molto più impaurito di me ma non lo dirà; non penso sarà una passeggiata. Sanremo segna anche il suo ritorno in Rai, con tutto quel che comporta».
Lei come s’è trovata, l’anno scorso con Bonolis?
«Sembrava appunto un grande circo. C’è musica, tv, gossip: è anche il motivo per cui è la gara canora più vista. Il marchio è più importante anche degli ospiti più prestigiosi, è una vetrina cui è impossibile rinunciare, indipendentemente dalle attese».
Sanremo l’ha ispirata per «Amici»?
«All’inizio, non è che Mediaset abbia fatto un grosso investimento. Ma quando siam passati al serale, ho chiesto a Piersilvio lo Studio 5 che fu di Fellini, un coreografo di classe come Ezralow e un’orchestra di 42 elementi. Ho copiato insomma l’aspetto scenico di Sanremo. Ci sono voluti due anni, ma piano piano hanno capito: per crescere, c’era bisogno di quello».
E’ appena uscito «Amici 9», ultimo cd dei suoi ragazzi. Non ha mai pensato di sostituirsi ai discografici?
«Ogni tanto gli rubo il mestiere. A volte mi dicono di sì anche se non sono d’accordo con me, per loro il programma conta parecchio. Ho un gusto abbastanza popolare, io, mentre loro ragionano di marketing. Ma le cose sono cambiate, il cantante non scompare come una volta: ora lo vedi spesso in tv, che consuma e brucia ed è alla tua portata».
L’etichetta «Maria», allora?
«Non è nei miei progetti. Amici è come la scuola media, la discografia che li prende sarà l’università: sogno di esser per loro un punto di partenza. Alcuni ragazzi hanno 4 etichette che li vogliono, per esempio Pier Davide: ma quel che ha scritto lo aveva già scritto quando è venuto da noi, aveva già mandato a etichette che non gli avevano mai risposto».
Lei appena laureata ha trovato lavoro all’Afi, l’associazione dei discografici, a Milano. E’ nata lì la passione?
«Mi sono laureata in giurisprudenza con lode. Mandavo curricula, ma a società dove prendevano solo uomini. Mia madre si stufò e chiamò il suo primo amore, Franco Crepax, che era un discografico: un giorno glielo ho pure portato a casa ma lei si è arrabbiata moltissimo, preferiva rimanere nei ricordi. Ho fatto vari colloqui, poi mi hanno assunta all’Afi: ma non sentivo musica, ero nell’ufficio legale. Dopo un anno, ho conosciuto Maurizio proprio a un convegno antipirateria dell’Afi; mi propose di andare a lavorare a Roma con lui. Diedi le dimissioni con le gambe che tremavano».
I dischi di «Amici» vanno a ruba...
«C’è stato un salto di qualità di autori e produttori più qualificati della Bottega di Amici. La Caselli per Matteo ha convocato Tricarico, il pezzo di Loredana è scritto da Antonacci con il produttore Canova. La tv può creare un fenomeno, ma se poi non c’è quello uno che vuole, non comprano. Rispetto a 2 anni fa, l’ingresso della discografia ha cambiato tutto. E’ più alto il livello di chi arriva al casting e ci sono investimenti. Poi Carta ha vinto Sanremo, e quest’anno c’è Valerio Scanu».
X-Factor vi ha fatto del male?
«No, è un paragone che ha migliorato tutti. L’importante è la messa in onda in periodi diversi, così non ci si stanca».
Pensi, avesse avuto anche lei un caso Morgan...
«Per lui la fatica di questo periodo sarà tanta, ma la strumentalizzazione è andata oltre misura: sono sicura che l’anno prossimo tornerà a X-Factor. una presenza forte e dirompente. Ci dovrebbe essere un codice etico, per queste notizie private: se avesse parlato in tv, i giornali si sarebbero scagliati contro».
Il mondo si divide fra chi la ama e chi la odia...
«Forse perché sono consapevole di star davanti alla telecamera e quindi mi limito: vado per sottrazione, ma nella vita no. Detesto i sermoni ma non sono esente dal farne. Sono più passionale e istintiva di quel che sembro. Cerco di condurre per sottrazione, e non è vero che a me non cambia quando vince uno o l’altro» (La Stampa, 16/2/2010 MARINELLA VENEGONI)

«Mi dispiace, non rinuncio per nulla al mondo al programma di Maria De Filippi, ho fatto anche installare due televisori negli spogliatoi della Samp» (Cassano) (Marianna Aprile (con la collaborazione di L. De Vetta), Novella 2000, n. 8, 25/02/2010, pp.10-17)

«Dormiamo in camere separate», ha raccontato Maria De Filippi. «Perché mio marito russa. Lo scoprii la prima notte che passammo insieme. Dopo vari tentativi ci siamo rassegnati a letti divisi» (Monica Piccini, Novella 2000, n. 10, 11/03/2010, p. 41)

«Con la signora Ventura sono riuscito a comunicare quell’affetto pedagogico che, per esempio, non sono riuscito a comunicare a Maria De Filippi, che in 8 anni di collaborazione ad Amici ho incontrato un paio di volte e mai da solo (…). Non la giudico, a parte un’oggettiva mancanza di curiosità culturale e la stopposità intellettuale di chi non esce mai dalla sua scatola…» (Aldo Busi). (Chi parole, a cura di Paolo Martini, Chi, n. 19, 12/05/2010, p. 187)

«Quand’era più piccolo, la sera, si accoccolava sulle mie gambe davanti alla tv e si faceva accarezzare la testa. Adesso che mio figlio è diventato un bestione di un metro e novanta e mi sovrasta, i ruoli si sono invertiti» (Maria De Filippi del figlio ventenne) (Carola Uber, Chi, n. 32, 11/08/2010, pp. 36-42).

Compare nel libro: LANZA Cesare - Seduzioni. Il fascino indiscreto dell’arte della conquista raccontato da alcune tra le donne più note di oggi. Rizzoli, Milano 2003.
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