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 2010  settembre 01 Mercoledì calendario

DOMANDE

& RISPOSTE - Che cosa è il mark to market di un derivato e perchè quando il suo valore è negativo emerge una perdita potenziale?
La forma contrattuale standard più diffusa dei derivati degli enti locali è l’interest rate swap,lo scambio tra due parti di flussi periodici di tassi per un arco temporale prestabilito. Per esempio, un derivato con tasso fisso contro variabile o viceversa, stipulato su un debito (mutuo bancario o bond) che a sua volta ha un tasso fisso o variabile. Nel corso della vita del derivato, in un dato momento si può calcolare il valore "attualizzato" (ai tassi vigenti) dei flussi futuri scambiati, con il risultato che per una parte il mark to market risulterebbe positivo (incasso di una somma)mentre per l’altra parte sarebbe negativo (pagamento di una somma nel caso di chiusura del contratto anticipata). Questo ammontare versato viene chiamato "perdita potenziale" ma altro non è che un pagamento virtuale, che si concretizza solo con la chiusura anticipata a quella data. Non è detto poi che sia una vera e propria perdita: può corrispondere al solo prezzo della protezione realizzata con il derivato contro l’andamento futuro dei tassi. Il "costo" finale di un derivato andrebbe calcolato a posteriori, tenuto conto dell’andamento dei tassi e soprattutto delle caratteristiche del debito sottostante. Anche un debito a tasso fisso in uno scenario di tassi in calo incorpora un mark-to-market negativo, come un mutuo a tasso variabile in un contesto di tassi in ascesa.

Cosa sono le commissioni occulte sui derivate applicate agli enti dalle banche che sfruttano l’asimmetria informativa?
Più che occulte, si tratta di commissioni implicite contenute nel tasso corrisposto dall’ente alla banca. Il tasso swap pagato dall’ente solitamente è superiore a quello quotato negli interest rate swap all’ingrosso tra controparti bancarie. Nel derivato con controparte non bancaria, senza garanzie collaterali, la banca si espone a un rischio di credito, la probabilità che la controparte possa fallire nel corso della vita del contratto. La banca applica uno spread sul rischio di credito dell’ente.L’ente può richiedere trasparenza contrattuale definendo ex-ante le commissioni. Altra cosa sono gli upfront, spesso prestiti occulti incassati dagli enti e poi restituiti tramite i flussi dei derivati.