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 2010  agosto 31 Martedì calendario

UN MONDO SENZA ZANZARE? PIU’ BENEFICI CHE DANNI ECOLOGICI

Immaginiamo di fare una classifica delle cose che maggiormente affliggono animali e uomo, sulla Terra, chi ci mettiamo al primo posto? Le zanzare quasi certamente. Che ogni anno trasmettono la malaria a 247 milioni di persone e ne uccidono almeno un milione. E che con la loro proboscide pungono tutti, animali e uomini, in ogni parte del mondo. Basta e avanza per chiedersi cosa succederebbe se un bel giorno sparissero dalla faccia della Terra tutte le zanzare.
Non è un gioco: la rivista scientifica britannica Nature l’ha chiesto davvero a scienziati e entomologi e a chi si occupa dell’equilibrio fra animali e con le piante. Vediamo com’ è andata. Per cominciare, qualche numero. Specie di zanzare ce ne sono 3.500 e quelle che pungono l’uomo sono almeno 200, stanno dappertutto in tutti gli angoli del pianeta, più numerose che altrove nella tundra artica dal Canada alla Russia; le uova si schiudono quando si scioglie la neve, gli insetti diventano adulti in tre settimane e sono così numerosi da formare vere e proprie nubi. Se sparissero di colpo forse diminuirebbero gli uccelli migratori che nidificano nella tundra (si è sempre pensato che si nutrissero di zanzare) ma Cathy Curby ha visto che ci sono soprattutto moscerini nello stomaco degli uccelli: zanzare ce ne sono ben poche.
Certo cambierebbero le rotte dei caribù che oggi si muovono contro vento proprio per evitare gli sciami di zanzare . Migliaia di caribù che smuovono il terreno e mangiano licheni, potrebbero alterare l’equilibrio ecologico. Forse, almeno dell’Antartide.
E altrove? Se le zanzare sparissero di colpo certi pesci che si nutrono delle loro larve dovrebbero cambiare dieta e forse anche salamandre, lucertole e rane. C’è un pesce, Gambusia affinis, così ghiotto di zanzare che viene allevato nelle risaie per eliminarle. Uccelli come le rondini senza zanzare mangerebbero altri insetti. Forse ne soffrirebbero i pipistrelli, anche se uno studio recente dimostra che solo il 2% del contenuto alimentare dello stomaco dei pipistrelli è fatto di zanzare. Ci sono stagni dove la concentrazione delle larve di zanzara è tale che le loro contorsioni provocano onde d’acqua. Si cibano di foglie marce, detriti e microrganismi. Se sparissero?
«Non succederebbe nulla — dicono gli esperti — ci sono altri organismi che processano detriti organici». Insomma dall’eliminazione delle zanzare l’ecosistema non perderebbe granché, ma l’uomo ci guadagnerebbe davvero tanto: vite salvate, meno malattie invalidanti, milioni di bambini di più che potrebbero frequentare le scuole, meno spese per sanità e ospedali. E il prodotto interno lordo dell’Africa subsahariana che salirebbe dell’1,3 per cento. Raramente, però, un articolo su Nature ha sollevato tante critiche. «Prima di voler eliminare 3.500 specie (di zanzare) perché ne abbia vantaggio (l’uomo) dobbiamo avere più dati sul fatto che ciò non alteri equilibri ora sconosciuti. Meglio non farlo, usiamo il principio di precauzione». E ancora, come eliminarle le zanzare? «Se dovessimo usare insetti su larga scala, prosciugare le paludi o usare specie di animali modificate geneticamente, i danni all’ambiente potrebbero superare i vantaggi».
Ma Jeremy Francis critica i critici: «Se devo scegliere tra un milione di bambini che muoiono ogni anno per via delle zanzare e 500 specie di rane o pipistrelli non ho proprio dubbi, purché non faccia male all’uomo». Il commento finale l o lasciamo a Joe Conlon, un entomologo della Florida: «Se riuscissimo a eliminare le zanzare domani l’ecosistema avrebbe un singhiozzo, poi la vita andrebbe avanti».
Giuseppe Remuzzi