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 2010  agosto 31 Martedì calendario

IO, HOSTESS CON IL CORANO

Sul marciapiede di fronte al Foro Italico, le ragazze sfilano le infradito e indossano i loro tacchi migliori, assiepate intorno ai 4 pullman che le porteranno da Muhammar Gheddafi.

L´appuntamento era per le 11, ma c´è stato un contrattempo: per la lezione sull´Islam di lunedì pomeriggio, il Colonnello ha voluto un parterre "ridotto". Duecento hostess invece che 500, per evitare i disagi del giorno prima, le ragazze sedute per terra, la seconda replica della "lezione" per chi era rimasta fuori dalla sala conferenze di via Cortina d´Ampezzo 8. Il caos regna sovrano: da una parte ci sono le "fortunate" con il voucher per la seconda giornata, dall´altra le "deluse", rispedite a casa con il rimborso dimezzato: da 80 euro a 40. Nella confusione, i controlli si allentano. Mi confondo tra le ragazze e salgo sul bus.
Si arriva all´Accademia Libica tra le raccomandazioni dei coordinatori di Hostessweb: l´importante è evitare i giornalisti. «Chi parla non solo perde il compenso, ma viene anche cancellata dal sito dell´agenzia» mi sussurra la mia vicina di posto. Lasciamo le borse sul pullman e scendiamo con il solo documento, che nessuno ci controllerà. Dopo un passaggio al metal-detector, siamo dentro e comincia la lunga attesa per l´arrivo di Gheddafi. Le ragazze, sottovoce, si scambiano i racconti del giorno prima. I coordinatori impartiscono le "istruzioni": «Quando il leader vi chiederà se siete già state qui ieri dite tutte di no. Gheddafi voleva una platea nuova oggi, ma non abbiamo fatto in tempo. E, mi raccomando, evitate le domande di gossip o di politica». Dopo un´ora e mezza, il Colonnello entra in scena, accompagnato dalle solite amazzoni.
«La donna è più rispettata in Libia che in Occidente o negli Usa - esordisce subito - Da noi la parità dei sessi riguarda solo i diritti e non i doveri: le donne sono esentate dai mestieri più faticosi, a meno che non lo desiderino». Dopo l´introduzione, il Colonnello si concede una parentesi sull´attualità, prendendo le distanze dalla condanna a morte dell´iraniana Sakineh Mohammadi Ashtiani e sottolineando come «il Corano non preveda la lapidazione».
Al termine della lezione su principi e precetti dell´Islam, il leader lascia spazio alle domande del pubblico. «Io ho avuto per tre anni un ragazzo musulmano, volevo che i nostri figli crescessero respirando entrambe le fedi, ma per lui dovevano essere da subito devoti all´Islam. Cosa ne pensa?» gli chiede una ragazza. «Che ha ragione lui» risponde il Colonnello senza esitazione, raggelando parte della platea. «Maometto è stato l´ultimo Profeta, annunciato anche da Gesù, quindi l´Islam rappresenta un´evoluzione del suo credo - continua poi, "rassicurando" le ospiti cristiane - Convertendovi non dovete rinunciare al Vangelo, ma potete portarlo con voi perché i suoi insegnamenti sono già compresi nel Corano. Vi dirò di più: se Gesù fosse vissuto fino all´avvento di Maometto, sicuramente avrebbe abbracciato la sua religione. E anche la Madonna».
A dire il vero, tra le hostess che sfogliano il Libro verde della rivoluzione libica regalato dal Colonnello insieme al Corano, poche sono intenzionate a cambiare fede: «Siamo qui per soldi, per noi è solo un lavoro. Speriamo si sbrighi» mi sussurrano. E le ragazze che ieri si sono convertite? «C´è chi dice fosse tutto programmato e chi sostiene siano state pagate 4.500 euro» raccontano. Qualche giovane interessata all´Islam, però, c´è. E si rivolge a Gheddafi invitandolo a "istituzionalizzare" questi suoi incontri teologici. «Quelle sono le ragazze che ha invitato in Libia a febbraio - mi spiega la vicina di posto - Non lo sai? Durante la visita dello scorso novembre ne aveva scelte 15 a cui poi ha pagato un viaggio di due settimane nel suo Paese. Speriamo succeda anche a noi».