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 2010  luglio 24 Sabato calendario

RUSHDIE: «IO SONO DALLA PARTE DI ANDREW WYLIE» - È

guerra tra la prima casa editrice Usa e l’ agente letterario più potente d’ America. «Non faremo più affari con Wylie finché questo contenzioso non sarà risolto», tuona il portavoce della Random House, Stuart Applebaum, all’ indomani dell’ accordo tra la neonata Odyssey del superagente newyorchese Andrew Wylie e Amazon.com per distribuire 20 classici della letteratura moderna, in formato ebook, aggirando le case editrici. È il primo contraccolpo di un terremoto che ha evidenziato il solco crescente tra editori, agenti e scrittori nell’ era digitale. Che a causa dei suoi ritmi frenetici non è stata ancora in grado di darsi regole precise. «Sono disgustato dalla decisione di Wylie di vendere solo attraverso Amazon - tuona l’ amministratore delegato di Macmillan, John Sargent - è un triste giorno per scrittori, illustratori, editori e negozi di libri». Silenzio, almeno per ora, da parte delle altre case editrici i cui libri sono inclusi nel pacchetto di Odyssey: Penguin, editore di Le avventure di Augie March di Saul Bellow e Junky di William Burroughs, e Shuster & Schuster, che detiene i diritti di L’ uomo che scambiò sua moglie per un cappello di Oliver Sacks. Contro l’ accordo si è levata invece la voce di Susan Cheever, figlia di John Cheever, autore di uno dei libri venduti da Wylie ad Amazon: «Mio padre era un uomo molto leale e non avrebbe tradito la sua casa editrice Random House». Ben diversa la reazione di Salman Rushdie, da anni cliente e amico di Wylie che ha autorizzato a pubblicare in ebook I figli della mezzanotte. «Tifo al cento per cento per la Wylie Agency in questa disputa - spiega Rushdie -. Odyssey è stata lanciata con il mio pieno appoggio e l’ atteggiamento della Random House non mi piace affatto. È inquietante che il mio editore si rifiuti di lavorare col mio agente». Più tiepido l’ autore di Le correzioni, Jonathan Franzen, rappresentato dalla Susan Golomb Literary Agency. «Wylie sta solo cercando di aumentare il suo potere di contrattazione con gli editori», teorizza. Ma se nella blogosfera i lettori si scagliano contro Wylie, la maggior parte degli agenti lo difende. «È un visionario», dice Ira Silverberg della Sterling Lord Literistic Inc. Per Steve Ross, agente di Abrams Artists, «il ruolo dell’ agente tuttofare che offre un servizio completo ai suoi clienti è un modello per il futuro».
Alessandra Farkas