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 2010  luglio 24 Sabato calendario

I RICCHI STIPENDI DELLA POVERA BELL

«Questa sino a cinque anni fa veniva chiamata la Valle della morte, oggi Kragujevac è la città del futuro» afferma il sindaco, Veroljub Stevanovic. Nel 2005 dallo stabilimento serbo riprese, su licenza Fiat, la produzione della Zastava che era stata bloccata negli anni dell’embargo internazionale contro Slobodan Milosevic. Tre anni dopo, la vera svolta con la firma dell’accordo per la nuova società Fas che vede la Fiat azionista di maggioranza con il 67% del pacchetto azionario e il Governo serbo al 33%. «Ho creduto nella Fiat sin dall’inizio» afferma il sindaco, un ingegnere che ha lavorato per lunghi anni alla Zastava e dal 2000, anno della caduta di Milosevic, è sindaco di Kragujevac. L’embargo e i bombardamenti della Nato nel 1999 avevano lasciato pesanti segni sugli stabilimenti della Zastava. «Ora sta rinascendo» commenta Stevanovic ricordando che l’accordo con la Fiat prevede investimenti italiani per oltre 700 milioni. Duecento milioni costerà solo il reparto verniciatura, raso al suolo durante la guerra.
Sull’annuncio di Sergio Marchionne riguardante la produzione di una nuova monovolume in Serbia dalla fine del 2011, il sindaco mantiene il massimo riserbo e ricorda solo che l’accordo con lo Stato serbo siglato nel 2008 già prevedeva per quella data la produzione di un secondo modello. Le voci circolate in questi mesi negli ambienti economici serbi, però, parlavano della produzione in Serbia della "nuova Topolino". «L’investimento della Fiat sarà anche un enorme volano per l’insediamento di aziende internazionali della componentistica». Il Governo ha messo a disposizione 70 ettari di terreni, che godranno – come avviene per la Fas – lo stato di zona franca e le nuove imprese saranno esentate per 10 anni dalle imposte comunali oltre ad ottenere un contributo governativo di 10mila euro per ogni addetto assunto. Hanno già espresso interesse la Magneti Marelli e numerose altre aziende di componentistica.