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 2010  luglio 19 Lunedì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "DUSE

Eleonora"
• Busto. Nel claustrofobico pot-pourri del Vittoriale l´unico monumento a una sua musa è il busto velato della Duse, la superdonna del superuomo.
Fonte: Michele Smargiassi, la Repubblica 9/5/2010
• A Casa di Arnoldo Foa. La silhouette in legno della Duse («Ma non sono sicuro che si tratti di lei»).
Fonte: Giancarlo Dotto, Gioia, 13/2/2010
• Quirinale. Gli incontri, nel corridoio segreto, fra Eleonora Duse e Gabriele D’Annunzio, che soggiornarono insieme al Quirinale nel 1901, in occasione della prima assoluta della Francesca da Rimini?
Fonte: Il Messaggero 21/1/2010
• Ira. E che dire di D´Annunzio che si butta nella guerra anche per sfuggire ai debiti [...] e si avvicina (prudentemente) alla prima linea come a uno sport estremo, inventando parole deliranti utilissime alla propaganda. Esorta alla «lotta di razze», ritiene inevitabile la «contrapposizione di potenze inconciliabili», cerca nello scontro «un´ordalia di sangue». Parole ingannevoli, le stesse che avevano stancato le sue amanti e suscitato l´ira della grande Eleonora Duse.
Fonte: Paolo Rumiz, la Repubblica, 16/11/2009
• Film. Anche la Duse girò un’unica pellicola "Cenere" e fu un insuccesso clamoroso.
Fonte: Cinzia Leone, Il Riformista 07/06/2009
• Gemiti. La Duse era straordinaria. Quando in compagnia aveva un Armando un po’ fasullo, lei entrava e gli mangiava la scena solo con i gemiti...
Fonte: Giancarlo Dotto, La stampa 21/3/2009
2008
• Viola. [Il viola non si deve indossare a teatro, porta sfortuna] Racconta Franco Zeffirelli che l’unica che osò sfidare la sorte, Eleonora Duse, ne fu fulminata. Quando morì, il 21 aprile del 1924, su un palcoscenico di Pittsburgh, indossava un abito viola.
Fonte: Maria Giulia Minetti, La Stampa 16/7/2008
• Verga. La Cavalleria rusticana, la novella da cui Verga nell’estate del 1883 aveva tratto un adattamento teatrale che il 14 gennaio 1884 sarebbe stato rappresentato al Teatro Carignano di Torino. [E che] si risolse in un trionfo di pubblico e di critica grazie anche alla presenza di Eleonora Duse nel ruolo di Santuzza. [...]. Nel 1887, finalmente In portineria, in scena a Roma, [Verga] si riscatta e segue le sorti felici della Cavalleria: «La recita (con Flavio Andò, Teresa Bernieri e la Duse) ha avuto uno splendido successo a quello che dicono tutti, perché, come sai, io non ero in teatro. Un successo tanto più grande in quanto che il pubblico era pessimamente prevenuto dal fiasco di Milano e dalla grande astiosità dei giornali. La Duse è stata preziosa e ha trascinato tutti».
Fonte: Corriere della Sera 25 febbraio 2008, Paolo Di Stefano
• Locali. Il Savini [caffeteria milanese] ospitava personaggi illustri [tra i quali] Eleonora Duse
Fonte: IL Sole-24 ore 13 gennaio 2008, Marika Gervasio
2007
• Claudia Koll. Dice di venerare Eleonora Duse. «Ho comprato una collezione di sue fotografie appartenuta a Marilyn Monroe e il baule con i vestiti che la Divina, nella sua vita da zingara di lusso, non abbandonava mai».
Fonte: La Stampa 12/05/2007, pag.21 Raffaella Silipo
• Fuoco nero. In "Fuoco nero" compaiono addirittura, come personaggi, [tra gli altri] Eleonora Duse.
Fonte: Libero 24/04/2007, pag.31 Massimiliano Parente
• Un rapporto mancato quello con Visconti? «Un caso. Aveva uno strano rispetto per me. Venne una sera in camerino. ”Ti rendi conto di cosa hai fatto? Sei impallidito. Ti ho visto impallidire in scena dalla platea. Mi era capitato solo con la Duse”. Mi ammirava.
Fonte: Giancarlo Dotto, La Stampa 28/3/2007
2006
• 1889. [A Parigi] Toulouse-Lautrec sogna la Duse
Fonte: La Repubblica 29/10/2006, Pino Corrias
• Cechov. Amava la Duse e detestava d’Annunzio. [...] A Mosca ha visto recitare Shakespeare, altro riferimento per lui essenziale, da Eleonora Duse e Tommaso Salvini. Ma quando doveva criticare un’opera ha scritto più di una volta: "Peggio di d’Annunzio"...».
Fonte: Corriere della Sera 25/07/2006, pag.35 Armando Torno
• Petrolini. Nei grandi attori della tradizione ottocentesca - da Modena a Salvini, dalla Ristori alla Duse - Petrolini scorgeva l´aplomb, per lui insopportabile, della cultura liberty e la presunzione del dannunzianesimo: usava perciò crocefiggerli in atroci parodie.
Fonte: La Repubblica 18/06/2006, pag.30 Nello Ajello
• Persone Speciali. «Nel 2003 lo conobbi [Masolino D’Amico] come scrittore in proprio attraverso un libro edito da Aragno che s’intitolava Persone speciali. [...] Si trattava di un volume che conteneva 25 ritratti di persone appunto speciali, non tutte italiane, naturalmente, ma tutte conosciute di persona, salvo una, la Duse.
Fonte: LA Stampa 03/04/2006, Andrea Camilleri
2005
SHEENY Helen - Eleonora Duse. La Donna, Le passioni, la legenda. Traduzione di Elisabetta Valdrè. Bibliografia. Indice dei nomi. Mondadori, Milano 2005. Venezia6
2004
• Lago di Garda. D’Annunzio e la Duse sul Garda. Ci andarono in estati diverse, e pare certo che non s’incontrarono mai. Lui, parlando con gli amici, la chiamava «la racchia», lei «il nano ripugnante». Secondo il ”Corriere” in una Villa di Gardone Riviera è nascosto un appassionato carteggio, con illustrazioni erotiche autografe dei Vate (enormi falli, teneramente colorati con acquerelli), sicuramente indirizzato alla Duse.
Fonte: Michele Serra, L’espresso, 26/08/2004
• Mussolini. «Mio caro compagno, credo nel tuo dolore verace per la morte di una grandissima Italiana (Eleonora Duse) che, non avendo mai avuto pace nella vita, non ebbe pace neppure nell’agonia».
Fonte: Lettere estratte dal Carteggio D’Annunzio-Mussolini a cura di Renzo De Felice e Emilio Mariano, Mondadori, Milano 1971
• Gran Tutto. «Voglio possederti come la morte possiede... Disperderti alla rosa dei venti, discioglierti nel Gran Tutto» (Gabriele D’Annunzio a Eleonora Duse).
Fonte: Leonetta Bentivoglio, "la Repubblica" 17/10/2004, pagina 33.
• Arnold Genthe. Fotografata a casa di amici di Stiller da Arnold Genthe (per cui avevano posato Eleonora Duse e Sarah Bernhardt).
Fonte: (Maria Grazia Bevilacqua, Greta Garbo, Baldini Castoldi Dalai editore)
• Amici. Luigi Maria Personè. Fu vicino ad Aldo Palazzeschi, amico di Eleonora Duse.
Fonte: Wanda Lattes, ”Corriere della Sera” 13/2/2004
2002
• George Bernard Shaw, spettatore a Londra della commedia di Sudermann "Magda" (giugno 1895). In scena, a pochi giorni di distanza, Eleonora Duse e Sarah Bernhardt. La Duse: «Flessibile e morbida come una ginnasta o una pantera». La Bernhardt: «Maliziosa, estroversa, civetta, sapientemente truccata e con un sorriso smagliante». Uscendo dopo averla vista: «Non si poteva prevedere, quarantotto ore dopo, una forza che l’avrebbe distrutta, una forza che si manifestava in un talento apparentemente tranquillo come quello della Duse. Eppure, distruzione è la sola parola adatta per quel che è accaduto».
Fonte: Masolino D’Amico, "La Stampa" 28/10/2002, pagina 27
• Sacha Guitry, dopo tredici anni di liti e malintesi, si riappacifica col padre e gli scrive la commedia "Pasteur": «Teatro naturalmente esaurito, il tout Paris: al secondo atto mio padre deve scrivere un biglietto, mentre ascolta un giovane che parla». Gli attori in questi casi fingono, «mio padre invece scrive davvero e quando il giovane esce di scena gli dice: "Fate recapitare immediatamente questo biglietto"». L’attore, intimorito, consegna il foglio al regista, che dopo aver letto la scritta ( "Alla signora del palco di proscenio, second’ordine a destra"), lo porge a una signora velata, che non riconosce. Lei legge: «Cara Eleonora, so che i vostri occhi mi seguono, e è per voi sola che stasera recito. Vi bacio la mano. Lucien». Era la Duse.
Fonte: Daria Galateria, "Entre nous", Sellerio.
2001
• Francesca da Rimini. La sera del 9 dicembre 1901, al teatro Costanzi di Roma, la compagnia drammatica di Eleonora Duse presentava in prima assoluta la "Francesca da Rimini" di Gabriele D’Annunzio.
Fonte: Cosimo Ceccuti su Il Giorno del 10/12/01 a pagina 21.
• Intimo. Il nero comparve con D’Annunzio, che fece cucire per Eleonora Duse indumenti intimi in raso lunghi fino al ginocchio.
Fonte: Luisa Ciuni su Il Giorno del 26/04/01 a pagina 39.
• Amici/2. Rainer Maria Rilke. Fu amico di Eleonora Duse.
Fonte: Silvia Ronchey su La Stampa (ttL) del 21/07/01 a pagina 11.
• Preghiere. La Stanza del Lebbroso, dove D’Annunzio si ritirava in preghiera davanti alle immagini della madre, della sorella e della Duse
Fonte: Marco Neirotti su La Stampa del 23/07/01 a pagina 24.
• In vacanza con Eleonora Duse a Marina di Pisa, nel 1899, [D’Annunzio] scrisse sulle pareti di un casottino di legno i primi versi de "La Tenzone": «Come l’estate porta l’oro in bocca/ l’Arno porta il silenzio alla sua foce».
Fonte: Eugenia Tognotti su La Stampa del 25/07/01 a pagina 25.
• Capponcina/1. Tra il 23 e il 26 novembre, la casa d’aste Maison Bibelot metterà in vendita gli oggetti e gli arredi della Capponcina, la villa sulle colline di Settignano dove visse Gabriele D’Annunzio. Tra gli oggetti: la vasca di Eleonora Duse.
Fonte: Luigi Mennonna su Il Giorno del 7/11/01 a pagina 37.
• Capponcina/2. Dal 1898 al 1911 Gabriele D’Annunzio visse alla Capponcina, sulle colline di Settignano, vicino Firenze. Andò ad abitarvi perché al di là della strada, alla Porziuncola, abitava Eleonora Duse. Fu lei a pagare i mobili antichi, gli arredi, le spese di manutenzione.
Fonte: Umberto Cecchi su Il Giorno del 07/11/01 a pagina 37.
• Nel 1897 l’amore con Eleonora Duse: i due s’incontrano sulle rive del lago Albano e sognano di costruire un teatro di poesia. La fine del legame nell’estate del 1903, mentre il poeta termina "La figlia di Jorio".
Fonte: Claudio Rendina su la Repubblica del 18/11/01 a pagina XIV della Cronaca di Roma.
2000
«Duse è un po’ la mamma di tutte noi attrici di teatro» (Claudia Koll a Laura Delli Colli, ”Panorama” 27/4/2000)
Fonte: Laura Delli Colli, ”Panorama” 27/4/2000
• Libro. Laurenzi Laura - Amori e furori. Grandi Passioni del XX secolo tra cronaca e passioni. Bibliografia. Indice dei nomi. Rizzoli, Milano 2000. Contiene: Gli amori di: Eleonora Duse e Gabriele D’Annunzio
FleetStreet
• Giulietta. Eleonora Duse con i capelli bianchi, che, dopo aver vestito i panni della giovane Capuleti, scrisse a D’Annunzio: «Quella sera io fui Giulietta».
Fonte: Giuseppina Manin su Io Donna del 2/12/2000.
1996
• Agente. L’impresario della Duse, José J. Schurmann detestava cordialmente D’Annunzio.
Fonte: Claudine Brécourt-Villars, ”Gli amanti di Venezia”, Edizioni dell’Altana 1996
• Lettera. Il 10 agosto 1923 la Duse scrive l’ultima lettera a D’Annunzio: «L’anniversario della finestra di Gardone è vicino. Figlio, un saluto, un augurio. Vivere costa quanto morire».
Fonte: Claudine Brécourt-Villars, ”Gli amanti di Venezia”, Edizioni dell’Altana 1996
• Dolce Morta. Alla morte della Duse, D’Annunzio si chiuse nel Vittoriale. Convocava medium e diceva di essere in contatto con lo spirito della "Dolce Morta". La sua salute si deteriorò all’improvviso nel 1936. [...] Sullo scrittoio, tra soprammobili e libri rilegati, parecchie versioni di una dedica incompiuta: «A Eleonora Duse/testimone velata/che d’improvviso/pari allo splendore del suo presagio il combattente/desiderò nei voti del suo perdono...».
Fonte: Claudine Brécourt-Villars, ”Gli amanti di Venezia”, Edizioni dell’Altana 1996
Marlene amava indifferentemente gli uomini e le donne e tra le sue storie più significative c’è quella con Mercedes De Acosta, che fu amante della Duse e andava a letto anche con la Garbo.
Fonte: Marlene Dietrich, "Dizionario di buone maniere e cattivi pensieri", Editori Riuniti 1996
1977
• Sarah Bernhardt. Una delle sue grandi rivali, Eleonora Duse, quindici anni di meno, adorata dal pubblico. Nel 1897 Sarah affittò il teatro de la Renaissance alla Duse. Le due, la prima volta che si conobbero, si abbracciarono calorosamente. Alla prima della Duse, la Bernhardt era seduta tra il pubblico, applaudiva, in piedi, in momenti in cui nessuno fiatava. Qualcuno disse della Duse: «Sì, è sublime. Non c’è che una Sarah. La Duse». E poi la Duse era l’amante di un grande poeta, Gabriele D’Annunzio. Il quale offerse a Sarah di recitare la Ville Morte, un dramma archeologico riservato inizialmente alla Duse. Sarah accettò con trasporto. Quando D’Annunzio arrivò a Parigi, nel 1898, Sarah era indecisa se farlo diventare il suo amante oppure ignorarlo. Si presentò con uno dei più grossi mazzi di rose che avesse visto. Alla sua vista, si fermò davanti alla bellezza di Sarah, vestita tutta di bianco, le braccia tese: «Divina! Sì Madame, siete dannunziana». Sarah guardò il poeta, lo trovò brutto. Decise di non amarlo. Di lui disse: «I suoi occhi sono due piccole cacche»
Fonte: Philippe Jullian, Sarah Bernhardt, Balland editore, 1977, pagg. 271
1960
• UNGARETTI Massimo - Grandi attori & grandi attrici vicino a me. Introduzione di Marco Ramperti. Roma 1960. Venezia
Tratta: Diario di Massimo Ungaretti attore. Parla di Eleonora Duse