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 2010  luglio 14 Mercoledì calendario

FRANCE TELECOM RICONOSCE IL PRIMO SUICIDIO COME «INCIDENTE SUL LAVORO»


Un suicidio a France Telecom è stato riconosciuto ieri dalla direzione della società come «incidente sul lavoro». la prima volta che succede. Il direttore generale di France Telecom, Stéphane Richard, ha presso questa decisione per «dovere di assistenza e di memoria». Il dramma dei suicidi Ha scosso la Francia: ci sono stati 58 casi dal 2008 a oggi. Il caso riconosciuto come incidente sul lavoro riguarda un impiegato di Marsiglia di 51 anni, che si era tolto la vita a casa propria un anno fa, il 14 luglio 2009, lasciando un biglietto, dove spiegava che il tragico gesto era causato dalle condizioni di lavoro.
France Telecom all’inizio di quest’anno aveva anche commissionato alla società Technologia un’inchiesta sulle condizioni di lavoro. Più dell’80% dei 102mila dipendenti avevano risposto alle domande. Ne risulta che a France Telecom, dopo il processo di parziale privatizzazione, iniziato nel ’97, era stato instaurato un sistema di pressioni feroci sui dipendenti. Scarso riconosciumento del lavoro eseguito, continui spostamenti di sede (vigeva la pratica di non lasciare i quadri più di 3 anni nello stesso ufficio), perdita di professionalità legata ai veloci cambiamenti tecnologici, concorrenza sfrenata nel settore che veniva scaricata sui lavoratori a cui erano fatte richieste sempre più pressanti e a volte contraddittorie. Il lavoro era diventato un inferno generalizzato, tanto più che ancora oggi il 65% dei dipendenti sono funzionari, cioè sono stati assunti prima della privatizzazione con uno statuto di dipendenti pubblici. Si sono progressivamente affiancati altri lavoratori, assunti con contratti di diritto privato. Tutta la vecchia cultura di «servizio pubblico» della società è stata così svalorizzata, le vecchie abitudini di attenzione all’utente sono messe in soffitta, molte professionalità non sono più richieste, mentre molti impiegati sono stati trasferiti alla società controllata Orange, che fa parte della giungla Internet e telefonia mobile, dove la concorrenza è sfrenata.
Stéphane Richard è direttore di FT solo dal marzo scorso. Il suo predecessore aveva dovuto lasciare, dopo aver definito l’ondata di suicidi una «moda» e aver insultato i dipendenti, accusati di essere dei pelandroni che preferivano andare a pesca invece di lavorare. I sindacati hanno reagito positivamente alla decisione di Richard. Tra l’altro, il direttore ha deciso di considerare il suicidio «incidente sul lavoro» contro il parere sfavorevole dato di recente dall’Ispezione generale degli affari sociali (Igas).
La decisione di FT arriva in un periodo sociale molto agitato. Ieri ci sono stati pic nic di protesta dei sindacati contro la riforma delle pensioni presentata in consiglio dei ministri: porta l’età della pensione a 62 anni (e a 67 per avere il tasso pieno). I sindacati, che hanno già portato in piazza il 24 giugno 2 milioni di persone, non intendono cedere. Una giornata di protesta è già prevista per il 7 settembre, quando comincerà l’iter in parlamento.
Sarkozy, però, ha detto in tv lunedì di non avere intenzione di cedere. Ha difeso il ministro del lavoro, Eric Woerth, coinvolto nello scandalo del triplice conflitto di interesse relativo al periodo in cui era responsabile del bilancio (fino al maggio scorso), tra accuse di aver preso bustarelle da Liliane Bettencourt per finanziare l’Ump e la campagna di Sarkozy nel 2007, pressioni per far assumere la moglie nella società di gestione del patrimonio della stessa Bettencourt, erede dell’impero L’Oréal, e rimborsi fiscali di 30 milioni ottenuti dalla miliardaria. Ieri, Woerth ha annunciato le dimissioni da tesoriere dell’Ump, com’era stato «consigliato» da Sarkozy in tv : si tratta indirettamente di un’ammissione dell’esistenza del conflitto d’interessi.