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 2010  luglio 14 Mercoledì calendario

FRANCE TELECOM: "IL SUICIDIO? INCIDENTE SUL LAVORO" - PARIGI

L´amministratore delegato di France Télécom ha riconosciuto un suicidio come «un incidente sul lavoro». Malgrado il parere sfavorevole dell´Ispettorato degli Affari sociali e di una commissione interna, Stéphane Richard ha deciso di «assumersi un dovere di assistenza e di memoria nei confronti degli scomparsi, dei loro ambienti familiari e professionali». Direzione e sindacati hanno recensito nel 2008-2009 35 suicidi di dipendenti dell´azienda, di cui alcuni sul luogo di lavoro, mentre le sole organizzazioni dei lavoratori parlano di altri 17 suicidi nei primi sei mesi di quest´anno e l´Osservatorio dello stress al lavoro riduce il numero a 11.
La decisione è stata applicata al caso di Michel D., che si è tolto la vita nel suo alloggio, a Marsiglia, esattamente un anno fa. In una lettera aveva spiegato la sua scelta parlando di «un sovraccarico di lavoro» e di «terrore» nei metodi di gestione dei suoi superiori. Il suo gesto non era il primo, ma aveva portato alla ribalta il malessere che regnava a France Télécom, i bruschi metodi di management basati sulla paura e sull´ossessione del risultato, senza alcun rispetto per le persone.
Michel D. (i suoi colleghi hanno chiesto che il cognome non venga citato) è stato commemorato ieri dai compagni di lavoro e durante la riunione è stato letto il messaggio del presidente e amministratore delegato. L´uomo era un funzionario pubblico, come due terzi dei dipendenti di France Télécom, ma non ha discendenti e quindi lo Stato non dovrà versare una rendita. Ma la scelta di Richard, ex braccio destro del ministro delle Finanze, che ha assunto le redini dell´azienda il primo marzo scorso, è fortemente simbolica, tanto più che il suo predecessore, Didier Lombard, aveva messo molto tempo a riconoscere il problema e aveva dovuto scusarsi per aver parlato di una «moda» dei suicidi. I sindacati lo hanno subito riconosciuto: «E´ un gesto molto politico, che rende credibile il suo progetto di rimettere l´elemento umano al centro dell´impresa», ha detto la Cfdt. Dopo dieci mesi di negoziato, i sindacati chiedono adesso un «dispositivo generale» applicabile ai suicidi nell´azienda per evitare «di entrare nel tunnel delle decisioni giudiziarie».