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 2010  luglio 14 Mercoledì calendario

L’ITALIA IN BICICLETTA

Pedala, che ti passa… la vacanza. Sarà l’esigenza di viaggiare low cost, sarà il desiderio di un turismo più lento e responsabile, sarà la voglia di un’esperienza nuova e diversa: quello che è sicuro è che gli italiani hanno scoperto le ferie in bicicletta. «Numeri ufficiali di vacanzieri sui pedali non ce ne sono - spiega Claudio Pedroni, responsabile di Bicitalia per la Fiab, la Federazione Italiana Amici della Bicicletta -. Le nostre stime parlano però di quasi 700 mila persone che nell’ultimo anno hanno sperimentato una formula di turismo in bicicletta, che può andare dal semplice week-end al tour di una settimana».
Numeri ancora piccoli, se si pensa che il mercato tedesco è di circa 10 milioni di persone. Sicuramente gli amanti della bicicletta stanno aumentando, e c’è un interesse nuovo e vivo per questa forma di turismo, «anche se l’Italia non è ancora un paese ”bicycle friendly” - puntualizza Pedroni -. La nostra rete di piste ciclabili a lunga percorrenza non supera i tremila chilometri e manca un progetto di unione per avere una rete nazionale di percorsi adatti alle biciclette. Il nostro progetto, denominato Bicitalia, è quello di creare una rete di almeno 17 mila km, equivalente al 5% della rete stradale europea e quindi in linea con i parametri di tante altre nazioni».
Poche piste ciclabili, una morfologia del territorio che certo non aiuta le gambe meno allenate e una cultura che porta a vedere il ciclismo come sport e un po’ meno come turismo. Ma se gli italiani si stanno avvicinando ora al turismo in bicicletta, i ciclisti stranieri l’Italia l’hanno scoperta da un pezzo. E non è certo un caso se la Lonely Planet ha sfornato «L’Italia in bicicletta», una delle sue mitiche guide, tradotta e pubblicata da EDT, a firma di Ellee Thalheimer, un’insegnante di yoga di Portland, Stati Uniti, che ha percorso in lungo e in largo la penisola, stilando 38 itinerari per un totale di 6213 chilometri. Percorsi per tutti i gusti e tutti i polpacci, con le dritte giuste sul cosa guardare, dove dormire e dove mangiare. Si va dai quattro giorni sul Delta del Po alle nove ore per fare il giro dell’Isola d’Elba.
Non mancano nemmeno le gita fuori porta: sei ore per andare da Bolzano a Trento attraverso la pista ciclabile Claudia Augusta, 4 ore per scoprire le campagne senesi oppure ben tre giorni attraverso tutti i canali dei navigli milanesi con arrivo a Lecco. «Fa sorridere che sia stata una straniera a scegliere questi itinerari, ma alcuni sono ben fatti», aggiunge Pedroni. «Noi della Fiab abbiamo da poco disegnato la ”Ciclopista del sole”, un lungo percorso che dal Brennero arriverà fino in Sicilia e sarà l’asse principale di Bicitalia».
L’Italia forse è un Paese non ancora accogliente verso i ciclisti, ma sfogliando le segnalazioni della Thalheimer si scoprono sfumature che fanno pensare il contrario. A Massa Vecchia (MS), per esempio, l’omonimo agriturismo permette di tenere le biciclette in camera; a Vezza D’Alba (CN), Domenico, il gestore del bed&breakfast Le Cicale, fornisce agli ospiti le sue piste ciclabili fatte in casa e i conventi e i monasteri contattabili dal sito www.turismoreligioso.eu sono ben lieti di offrire celle e camere in affitto ai turisti in bicicletta.
«La buona alimentazione al mattino, la possibilità di sostare anche solo per una notte e un luogo sicuro per il mezzo sono requisiti indispensabili per l’ospitalità del ciclista - conclude Pedroni -. Per questo con la Fiab abbiamo realizzato il portale www.albergabici.it, un database che contiene oltre 1500 strutture disseminate in tutto il territorio in cui chi arriva in bicicletta è il benvenuto».
E sempre la Thalheimer, memore della sua esperienza di ciclista in solitaria, consiglia anche i percorsi per le donne che viaggiano da sole: i più adatti sembrano essere quelli sulle Dolomiti del Brenta, la Valle d’Aosta e la Strada del Chianti. Una nota infine richiama l’attenzione sui cani randagi in Sardegna. I consigli per i cicloturisti in questo caso sono i più fantasiosi e diversi: urlare a voce alta, mormorare parole dolci, soffiare forte o tirare l’acqua. E, comunque, pedalare il più velocemente possibile.rimo giorno: da Acqui Terme ad Alba, con un percorso che attraversa le terre del Moscato e del Barbaresco. Si toccano Nizza Monferrato, Santo Stefano Belbo, patria dello scrittore Cesare Pavese, e Mango, con sosta obbligata all’Enoteca Regionale del Moscato.
Secondo giorno: un circuito di oltre 70 km attorno alla città di Alba, passando per Verduno, Barolo, Monforte d’Alba e Diano d’Alba con visita all’enoteca Regionale Piemontese di Grinzane Cavour.
Terzo giorno: si pedala attraverso il Roero, una zona di grande bellezza che si snoda su piccole stradine che si addentrano tra vigneti a perdita d’occhio e campi coltivati. Prima di entrare nella provincia di Asti ci si ferma a Canale, per visitare il Castello dei Malabaila e l’Enoteca del Roero.itinerario si snoda nel parco nazionale di Porto Venere. Da La Spezia si abbandona il traffico cittadino e inizia un percorso in salita che porta sull’unica strada esistente sopra la costa e ai paesi di Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso al Mare. Sono 25 km di su e giù, con la possibilità di deviare, fiato e gambe permettendo, per andare a visitare ognuna delle cinque località. Pranzo e tuffo in mare sono programmati a Levanto, dove è anche consigliato visitare il Castello di San Giorgio e la Loggia Medievale.
Dopo la sosta con un deciso e impegnativo strappo si sale fino ai 615 metri d’altitudine del passo del Bracco. Poi una lunga discesa di 20 km accompagna, tra vedute panoramiche e suggestive foreste, fino a Sestri Levante.Per pedalare, gli americani preferiscono l’Italia, specie la Toscana e il Piemonte (per il paesaggio), la Sardegna (i più allenati) e la Puglia (i più pigri, visto il terreno pianeggiante). Lo conferma Monica Price, manager del tour operator ExperiencePlus, che dal 1972 organizza vacanze in bici in Italia per turisti Usa. «Noi proponiamo percorsi in tutta Europa - spiega - ma l’Italia è quella che più attrae: ha tante piccole strade, molti paesi e un’ampia varietà di panorami. Senza dimenticare il buon cibo e il buon vino, che i turisti cercano sempre. Altro fattore positivo è che la gente è ospitale e abituata alle biciclette».