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 2010  luglio 14 Mercoledì calendario

BILIARDINO O MONOPOLI. RITORNO AI VECCHI GIOCHI (NELL’ERA DEL COMPUTER)


All’inizio qualche fuga alla spicciolata. Poi un vero trasloco di massa: dal tavolo di casa alla rete. Hanno così pagato dazio le strategie militari di Risiko e le costruzioni senza condoni di Lego, le domandine-tranello di Trivial Pursuit e i giochi di parole con Scarabeo. Ma pure colossi della popolarità come Monopoli e Poker hanno fatto il grande salto. Anche per i giochi dunque, definitivo cambio di residenza su Internet? Nulla è definitivo: prima o poi si torna sempre a casa.

Lo dimostra l’attesa legata alla nuova edizione celebrativa per i 75 anni di Monopoli, quella dove al posto di indirizzi diventati leggendari come il binomio viola Parco della Vittoria-Via dei Giardini, saranno proposte città scelte con un sondaggio on line. Accompagnato da un sapiente battage pubblicitario, il nuovo Monopoli sta sfruttando pure il timore che dal sondaggio resti esclusa Milano, ipotesi infausta per il prestigio della metropoli, che ha infatti indotto il sindaco Letizia Moratti (simpatizzante monopolista) a lanciare un accorato appello ai milanesi: partecipate al sondaggio e salvate l’onore della città.

C’è poi la fortuna rampante delle bocce, un tempo emblema-principe dei pensionati, ora sfizio dei nuovi radical-chic se è vero che dai parchi francesi il fenomeno si sta allargando al resto d’Europa. La sfida però con i passatempi-techno la sta dominando in modo superbo un vecchio residuato da commedia italiana in bianco e nero: il calciobalilla o, a piacere, biliardino, calcetto. Caposaldo trans-stagionale sulle spiagge, nei bar vicino a scuola, ma soprattutto all’oratorio dove generazioni di ragazzi si sono misurati previo accordo sulle modalità di gioco: «veloce o a ganci?». Differenza sostanziale per due opposte scuole di pensiero: come a dire il calcio giocato dagli olandesi o dai brasiliani.

Il vero mago del calciobalilla è sempre stato però un campione nei ganci, il tipo cioè che sapeva tenere la palla quasi incollata a un attaccante o al terzino e come una fucilata scaricava in rete la palla di legno. Dopo un lungo periodo nel dimenticatoio, bollato come simulacro triste di un’Italia povera, il calciobalilla è tornato. Ora trova una sua prestigiosa collocazione nel salotto metropolitano o nella casa del weekend. E viene guardato con la curiosità riservata agli oggetti eccentrici: bizzarro e fantasioso come un pezzo di design o d’arte d’avanguardia. Basta però un clic alla voce e su Internet è un tripudio di nuovi modelli, offerte di pezzi restaurati, iscrizioni a gare. Calciobalilla comunque più snob rispetto al passato? Può darsi, anche se alla fine l’interrogativo di base resta sempre lo stesso: «veloce o a ganci?».

Di sicuro, al di là dei cambiamenti per il gioco rivisto e corretto in chiave campanilistica, è previsto un boom di vendite. Ma a parte questo amatissimo esercizio di speculazione edilizia in genere perpetrata nel tinello di casa contro amici e parenti, c’è uno zoccolo duro di divertimenti che resiste molto bene alle seduzioni di videogiochi e di tutto quanto stia sul display dei computer. Fin troppo facile pensare alla tombola, antica istituzionale familiare ma dal sapore troppo stagionale, come panettone e frutta secca. Giusto riconoscere la splendida tenuta del Subbuteo, versione dei soldatini in chiave romantico-calcistica che nessuna mostruosa playstation è riuscita a spazzare via. Doveroso accordare al Burraco un’impennata record che negli ultimi anni nessun gioco delle carte ha saputo eguagliare.