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 2010  luglio 13 Martedì calendario

DA UBS A GENERALI E GRANDE STEVENS. COSI’ LA TOP TEN DI CHI HA «SCUDATO»

L’affare delle quattro «S» (Svizzera, soldi, scudo, silenzio) è stato un colpaccio storico per moltissime fiduciarie. E in mezzo ai colossi bancari, che hanno fatto la parte del leone nel regolarizzare i clienti, balzano fuori a sorpresa alcune fiduciarie di famiglia, con volumi da grande banca. Come la Simon Fiduciaria e la Gabriel, entrambe della famiglia Grande Stevens, o la Ser-Fid Italiana della famiglia di Adelmo Paganini, ex commissario del Casinò di Campione d’Italia. Hanno chiuso operazioni di rimpatrio per circa un miliardo ciascuno, più di Deutsche Bank o Bnl o Mediolanum.
Un documento riservato dell’Uif, la struttura antiriciclaggio della Banca d’Italia, mette in fila per la prima volta tutti i rientri dalla Svizzera, banca per banca, fiduciaria per fiduciaria. E la Svizzera, si sa, ha rappresentato due terzi dei circa 100 miliardi dello scudo (il 40% fisicamente rientrati nei confini nazionali).
A portare fuori dal «nero» questo ben di Dio mai dichiarato sono stati centinaia di intermediari italiani, con tre modalità: il rimpatrio con liquidazione (rientro effettivo dei capitali); regolarizzazione all’estero dopo aver versato l’imposta; rimpatrio giuridico per interposta fiduciaria.
I protagonisti
L’Ubs con Ubs Italia e Ubs Fiduciaria ha accompagnato al rientro 7,2 miliardi ed è quella che in assoluto ha realizzato il maggior «gettito» da scudo. Però 5,3 miliardi sono solo virtualmente rientrati perché appartengono alle due categorie della «rimpatriata» solo formale. Stessa cosa per Credit Suisse e Generali, che solo con Eos Servizi Fiduciari ha chiuso operazioni senza liquidazione per 5 miliardi su un totale di 6,6. Decisivo l’apporto di Bsi-Banca della Svizzera Italiana acquisita nel ”98 da Trieste.
Le operazioni in famiglia
A ben guardare, però, i veri protagonisti di questo giro di scudo sono stati i professionisti, cioè le fiduciarie di famiglia, slegate dai gruppi bancari. probabile che qualcuno abbia fatto accordi con banche svizzere, qualcun altro con reti di promotori. Ma la piccola dimensione ha favorito anche la ricerca di riservatezza da parte di chi per la prima volta doveva tirar fuori i soldi in Svizzera.
La Ser-Fid Fiduciaria, milanese di via Durini, è sconosciuta anche amolti operatori del settore, eppure ha messo in fila «scudate» per 900 milioni. la prima in assoluto tra le non bancarie se consideriamo che i Grande Stevens arrivano poco sopra ma con due società. Da dove sono arrivati quei soldi? Chiederlo a una fiduciaria è un esercizio retorico: «Abbiamo lavorato bene», risponde al telefono uno dei tre amministratori delegati, Laura Paganini (in azienda gli amministratori sono quattro, compreso il presidente-fondatore, Adelmo Paganini). andata così bene alla Ser-Fid che i (pochi) dipendenti hanno preso un bonus straordinario e i soci (i Paganini) un dividendo extra.
Simon Fiduciaria vuol dire Grande Stevens e, anche se è conosciuta soprattutto per le operazioni con la famiglia Agnelli, è una società che ha notevolmente accresciuto e diversificato la clientela anche attraverso la «sorella» Gabriel Fiduciaria. Quest’ultima ha «lavorato» 660 milioni svizzero-italiani, circa la metà la Simon. In entrambi i casi le attività sono rimaste oltre confine.
Altri ex operatori di nicchia che brindano sono la Sintesi Globalasset di Marco Bolognesi e Fabio Brigada (730 milioni fiscalmente «ripuliti» e tutti lasciati là), la Cofircont (500 milioni forse alimentati dalla rete Azimut), dove lavora ed è socio l’ex Consob Fabrizio Tedeschi, e poi la Profid (350 milioni anche questi senza ritorno) che è in comproprietà tra Rossano Ruggeri e la società Finpromotion. Svizzera ovviamente.
Mario Gerevini