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 2010  luglio 13 Martedì calendario

ALLEN GIRA SUI "QUAI" DI UNA PARIGI ANNI 20

Sotto il ponte dove in Tutti dicono I love you s´arrampicava con la faccia da cucciolone afflitto, il corpo incurvato dal peso della vita, Woody Allen regala in queste settimane altri assaggi di Parigi. In un tratto ben protetto dei rilassanti quais de Seine, bivacco quotidiano in estate d´assembramenti giovanili, il cineasta ha allestito uno dei set mobili del suo nuovo film, il 41°, Midnight in Paris, titolo ancora provvisorio. Cappellino di stoffa da pescatore di trote calcato sugli occhialoni, camicia a maniche lunghe come sempre completamente abbottonata, minuscolo dentro una mega-troupe compressa in poco spazio, Allen dà brevi indicazioni agli attori che poi, come sua abitudine, lascerà agire senza mai interromperli.
Motore: Marion Cotillard (l´Edith Piaf Oscar di La Môme), tornata ai suoi 34 anni e alla chioma corvina, ma nell´era charleston anni Venti, svolazzante in un vestito bianco bordato di rosa, e Owen Wilson, 41 anni, scendono verso il fiume, nottambuli e sereni. Alle spalle, un cono stradale fosforescente, che non è stato rimosso in tempo: chissà se lo ritroveremo su grande schermo, come un anacronistico orologio al polso degli antichi romani, o se verrà elettronicamente cancellato. Dietro la cinepresa, Woody segue la coppia, docile ma determinato. Ha la rapidità e la sicurezza di Pasolini, di Roger Corman: uno-due ciak e via alla sequenza successiva. Sei settimane e mezzo per le riprese, dal 5 luglio al 18 agosto, non un minuto di più. Ecco il segreto d´un film dietro l´altro. Per Allen, una cineterapia, come per Truffaut: prima dell´ultimo ciak, il pensiero è già alla prossima pellicola.
Le riprese scorrono tranquille. Adrien Brody (Oscar per Il pianista, quest´estate in Predators e Splice), già ripartito per Los Angeles, ha trovato «entusiasmante vivere in diretta qualcosa che sta diventando un film di Woody Allen»: «Ha l´aria di chi non chiede nulla, solo di essere te stesso, ma in realtà chiede tutto. Ogni attore deve dare subito il meglio di sé: non avrà diritto a bis. Massimo di concentrazione e adrenalina». Assorto, quasi inghiottito dalla cinepresa, Allen alza una volta gli occhi verso i parapetti della Senna, ammasso di curiosi protesi sui quais. La solita risatina imbarazzata accompagna il commento a alta voce: «Quando cammino per strada o sto girando, son tutti lì che corrono a vedermi, ma poi nessuno che corra a vedere i miei film». Polizia, vigilantes, imponenti guardie del corpo fanno cordone a questa location come a quelle che l´hanno preceduta e che seguiranno. Il giornalista che si è introdotto clandestinamente per raccontare ai lettori di Repubblica i primi ciak di Woody a Parigi ha finto d´essere una comparsa candidata alle riprese. Al quartier generale al Bristol di Faubourg Saint-Honoré, dove Allen, 74 anni, s´è stabilito con la moglie Soon-Yi, 39 anni, e i due figli adottivi, Bechet, 12 anni, e Manzie di 9, l´infiltrato ha estratto la parola d´ordine, WASP (Woody Allen Summer Project), dimenticata dalla troupe sul portone d´un sopralluogo della vigilia, ottenendo l´ordine del giorno con orario e ubicazione del set.
Inizio da thriller per un seguito di commedia, la più placida nella filmografia del cineasta. «Ambientato negli anni Venti», ha spiegato Allen la sera prima delle riprese, alla proiezione d´apertura al Festival Paris Cinéma di You will meet a tall dark stranger, già applaudito a Cannes, «Midnight in Paris segue le giornate d´una famiglia Usa alle prese con mille incognite dopo la trasferta, per affari, nella capitale francese. Al centro della storia, una giovane coppia idealista: verificherà sulla propria pelle l´illusione che un´esistenza diversa sia per forza migliore». Protagonista sarà anche la città che, dopo Londra (la trilogia Match Point, Scoop, Cassandra´s Dream) e Barcellona (Vicky Cristina Barcelona), diventa per la prima volta - dopo la scheggia 14 anni fa in Tutti dicono I love you - il set totale di Allen, impegnato a riscoprirla anche nei suoi angoli più segreti o sofisticati: dal ristorante Lapérouse al Canal Saint Martin, lungo le viuzze del X arrondissement, pittoresca cittadella degli artisti.
Allen assorbirà molto di Parigi ma anche le restituirà l´età guizzante, incantata, delle notti spensierate e luminose tra le due guerre, percorse da auto d´epoca (le leggendarie Peugeot Type 184, del 1928, e la 601 clipse), abiti luccicanti, esibizioni esoticamente osées. Quelle di Joséphine Baker, per esempio, cui Allen ha subito trovato un "doppio" nell´ex miss France, Sonia Rolland, nonostante sia incinta del secondo figlio. Ogni ciak s´annuncia una magia, con un va e vieni delle star oggi più richieste, da Rachel McAdams (Sherlock Holmes) a Michael Sheen (Twylight 2), a Tom Hiddleston (presto in Thor), e di premi Oscar (la Kathy Bates di Misery), che trasformano i set in passerelle hollywoodiane. Finale tocco di classe, a metà agosto, Carla Bruni-Sarkozy, chiamata a interpretare una direttrice di museo: non al Louvre ma al Bristol, a due passi dall´Eliseo, per ridurle regalmente il disagio degli spostamenti. Un ruolo nato da una battuta: «Se potesse ingaggiare Elisabetta d´Inghilterra o il Dalai Lama, chi sceglierebbe? - Senz´ombra di dubbio, Carla Bruni!». Lei ha ricambiato con un altro inchino: «Quando sarò nonna, potrò dire ai nipotini che ho girato un film con Woody Allen».