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 2010  luglio 13 Martedì calendario

E LA "COSCA" TENTA L´AGGANCIO CON LETTA "NICO´, RIPROVA CON PALAZZO CHIGI QUELLO NON HA TELEFONATO A FLAVIO"

Quindicimila pagine, ore ed ore di intercettazioni, di conversazioni tra affaristi, magistrati e politici. E tra questi il coordinatore del Pdl, Denis Verdini ed il creatore di Forza Italia, il senatore Marcello Dell´Utri. Tutti insieme a tramare, ad organizzare convegni per pilotare affari, assunzioni ed anche candidature politiche. Sponsorizzandole oppure tentando di affossarle diffondendo false informazioni. Un´operazione mastodontica che fa tremare tanti palazzi e che i carabinieri coordinati dal procuratore aggiunto di Roma, Giancarlo Capaldo, hanno chiamato "Operazione Insider". I "pupari" di questa associazione, definita dai magistrati "massonica" tanto da ipotizzare il reato di violazione della leggi Anselmi anche per Denis Verdini e Marcello Dell´ Utri, erano il noto faccendiere ed ex P2 Flavio Carboni, il geometra tributarista, Pasquale Lombardi e l´imprenditore napoletano, Arcangelo Martino. Tutti insieme a tramare, a "nominare" politici e magistrati, a tentare di fare affari con milioni (molti transitati dal Credito Cooperativo fiorentino di Denis Verdini) da parte di imprenditori che facevano cordata con Carboni ed Arcangelo Martino. E, come dimostrano le numerose intercettazioni telefoniche agli atti dell´inchiesta, gli indagati riuscivano ad avere rapporti con i vertici della magistratura, del Csm, della Corte Costituzionale, e con molti capi di Procure italiane, non esclusa quella di Firenze che proprio in quei mesi stava indagando sul G8 , sui grandi appalti della Maddalena e sulla Scuola dei Marescialli.
«Il modus operandi e le attività degli indagati rivela una vera propria struttura riservata - scrivono nell´informativa del 18 giugno scorso i carabinieri di Roma - costituita e partecipata da Flavio Carboni, da Arcangelo Martino e da Pasquale Lombardi.. Una organizzazione che svolgeva in maniera sistematica e pianificata un´intensa, riservata ed indebita attività di interferenza sull´esercizio delle funzioni di organi costituzionale di amministrazioni pubbliche allo scopo di ottenere vantaggi economici o di altro tipo. Un gruppo che si giova dell´appoggio di due referenti politici, i parlamentari Dell´Utri e Denis Verdini. Altri personaggi vicini al gruppo che prendono parte alle riunioni nel corso delle quali vengono impostate le principali operazioni e che paiono fornire il proprio contributo alle attività d´interferenza sono individuati nei giudici Arcibaldo Miller, Antonio Martone ed il sottosegretario alla giustizia, Giacomo Caliendo».
In particolare il rapporto dei carabinieri rileva che le operazioni più importanti del sodalizio riguardavano "l´operazione Lodo Alfano" che si discute durante una riunione in casa di Denis Verdini, presente Dell´utri, Carboni, Martino e Lombardi ed alti funzionari dello Stato per "pianificare l´avvicinamento di alcuni Giudici Costituzionali".
E, soprattutto Lombardi vantava amicizie e rapporti, molte vere altre millantate con magistrati e politici, compreso Gianni Letta. E nel rapporto c´è una conversazione tra Pasquale Lombardi e Nicola Cosentino, che era candidato alla presidenza della Regione Campania e che è stato poi sostituito perché raggiunto da una richiesta di custodia cautelare in carcere. Ed in questa conversazione i due parlano di Gianni Letta che dovrebbe intervenire a favore di Cosentino.
«Lombardi invita il Cosentino a spingere tale Letta (evidentemente il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta) a chiamare una terza persona (evidentemente il Carbone). E si riporta la conversazione. Lombardi: «Nicò stammi a sentire, tu domani stai a Roma? Benissimo allora io ho fatto il novanta per cento e il dieci per cento lo fai tu . Cioè tu domani mattina te ne va un po´ da Letta, mi segui? Il quale è in ottimi rapporti con il mio amico». Cosentino che risponde sempre "Si", dice "Vabbè, Vabbè" . Ed ancora Lombardi: «Vai...già ha parlato Pasqualino, chiamalo annanzi a me e digli che ci tieni pure tu perché io ce l´aggio ditto a nome suo pure, ha capito... Gianni, allora domani mattina fammi sapere, davanti a te deve chiamare..». Ed il giorno dopo Lombardi chiama Flavio Carboni per sapere se Gianni Letta, gli ha telefonato. Carboni risponde di no ed il Lombardi gli dice che lo chiamerà. Ma Letta non chiama e sempre Lombardi il giorno appresso ancora sollecita Cosentino di far Chiamare Carbone da Letta. Lombardi: «Nicò chillo (Gianni Letta ndr) non ha chiamato ancora, io aggio parlato cu chillo. Cosentino risponde dicendo di non essere riuscito a parlare ancora con Gianni Letta e Lombardi lo rassicura:« s´adda fa Nicò, io domano stongo pure io a Roma se ci vulimmo da Letta ci vengo pure io, cchiu di chisto (più di questo ndr) non tu posso fa».
C´è poi un´altra intercettazione del 2 marzo del 2010 Flavio Carboni e Dell´Utri durante la quale parlano di questa «opposizione feroce di Fini» alla candidatura di Nicola Cosentino. Carboni: «Le azioni del Nicola sono scese notevolmente». Dell´Utri: «Si è vero perché c´è questa opposizione feroce di Fini.. si è Fini il quale domani incontrerà il Presidente, domani si vedrà».
E sempre sulla vicenda Cosentino, c´è una conversazione del 21 gennaio 2010 tra Martino e lo stesso sottosegretario. I due convengono sul fatto che i leader del Pdl insistono sulla candidatura di Caldoro alla Presidenza della Regione Campania, malgrado le segnalazioni sui presunti e falsi scandali che avrebbero potuto coinvolgere l´aspirante Governatore campano.
Martino: «Questi se ne fottono - dice riferendosi ai dirigenti del Pdl - io questa la chiamo arroganza». E Cosentino: «Esatto, è arroganza». Martino: «Noi diciamo guardate c´è una buca e loro ci vogliono cadere dentro». Martino: «E´ un problema serio, l´unica cosa che non ancora acquisito del tutto è riscontri e informazioni ma nel momento in cui lo faranno troveranno il sistema per dire ...» . Martino: «Se incominciano a cavalcarla politicamente (riferendosi alle false accuse nei confronti di Caldoro ndr) diventa un problema recuperarla.. Il danno lo avranno». Cosentino è d´accordo. «Il problema lo avranno e lui (Caldoro ndr) dovrà farsi da parte». Ma il "dossieraggio" nei confronti dell´On. Caldoro «risulta evidente come la ragione che sta alla base degli interventi effettuati dall´organizzazione in esame non siano collegati a problematiche di carattere politico-ideologico ma a questioni di mero interesse del gruppo. Quando infatti il tentativo di abbattere la candidatura di Caldoro mediante l´uso dei documenti diffamatori risulta non avere successo, io componenti dell´organizzazione ipotizzano di mutare schieramento politico e di appoggiare il candidato della sinistra».
Ed ancora sulla vicenda Cosentino c´è una conversazione telefonica tra Martino e Carboni. Martino:«puoi informarti se è già delineata la candidatura del governatore qua in Campania? Deve fare subito l´incontro con me, per tutte le ragioni che tuoi puoi capire». Carboni risponde: «Allora io chiamo Verdini, è l´unica cosa».
Lombardi parla poi con Cosentino e fa il nome di Dell´Utri: «Lui (Dell´ Utri ndr) è rimasto contento per quello che gli stiamo facendo per il sei (giorno della decisione sul Lodo Alfano) e allora giustamente ci deve dare qualche cosa e non ha ddà scassà o cazzo..».
Sempre sulla vicenda Caldoro-Cosentino c´è una conversazione intercettata dai carabinieri tra Martino e l´assessore campano, Ernesto Sica, da ieri dimissionario, per concordare la campagna di diffamazione nei confronti di Caldoro. Sica riferisce a Martino di "avere minacciato Verdini", avanzando la sua candidatura alla Presidenza della Regione Campania. Sica dice che sarebbe stato disposto a "mettere in piazza" tutto quello che sa in relazione a episodi successi partire dall´agosto 2007: «Ho detto sono un sindaco di paese.. però sappia il Presidente che io non mi fermo, io racconterò d´agosto 2007 fino ad oggi cosa è accaduto... Berlusconi può fare tutto».
Alla fine invece Caldoro viene eletto Presidente della Regione. E per la "nuova P3" nella nomina c´è lo Zampino di Mara Carfagna. Dice Martino a Sica: «c´è chi si è battuto in maniera violentissima, c´è stato anche un litigio nella riunione, questa Carfagna, capito?. Hanno agito in maniera molto violenta anche contro di te e lei (Carfagna ndr) sostiene Caldoro lo fa perché il pelo».
Agli atti anche una conversazione tra Lombardi ed il sottosegretario alla giustizia Giacomo Caliendo in cui l´indagato facendo riferimento alle pressioni su Carbone (Presidente della Corte di Cassazione) per giungere alla designazione di Marra alla presidenza della Corte d´Appello di Milano, parla del progetto di legge che avrebbe dovuto aumentare l´età pensionabile degli alti magistrati: «allora te lo devi lavorare tu - dice Lombardi a Caliendo - perché io me lo sono già lavorato già bene, gli ho fatto prevedere i tre anni e gli ho fatto vedere che se non succede questo succede l´altra cosa quindi lui tutto contento e soddisfatto gli ho detto vedi che Giacomino (Caliendo nmdr) sta facendo tutte le operazioni che vuoi tu».
Dalle intercettazioni emergono strettissimi rapporti, quanto meno confidenziali tra Pasquale Lombardi e numerosi vertici giudiziari tra questi il presidente della Corte di Cassazione ed il procuratore di Firenze , Pino Quattrocchi. Il 17 febbraio scorso, proprio nel pieno delle inchiesta sul G8, il procuratore Quattrocchi chiama Lombardi. Quattrocchi: «Pronto!". Risponde Lombardi e gli dice :«ohe Pino come stai.» e gli spiega che sta organizzando un convegno a Milano «dove parteciperanno la maggior parte dei pubblici ministeri, di Napoli, di Roma e Milano e quindi vorrei fare partecipare anche a voi. Ci sono io, Caliendo, Martone anche un po´ Alfonso Marra che mo è l´attuale Presidente della Corte d´Appello di Milano».
Quattro risponde che farà girare la notizia tra i suoi colleghi di Firenze e Lombardi lo rassicura che sarà tutto gratis: «Dimmelo perché giustamente devo provvedere ai viaggi che venite da Firenze su Milano e ritorno..quindi albergo e tutto quello che potrà servire. E Quattrocchi: «va bene Pasquale, ti ringrazio molto».
Una parte del rapporto dell´ Operazione Insider è dedicata agli affari. «la veicolazione da parte del Carboni e del Martino di ingenti somme di denaro in direzione di esponenti politici e personaggi collegati a imprese pubbliche con cui essi risultavano sostanzialmente contraenti. Tali Operazione finanziarie sospette risultavano oggettivamente connesse alle attività imprenditoriali da essi svolte (iniziative pale eoliche in Sardegna e accordo quadro con una società a partecipazione pubblica nel nord Italia». » Come detto -scrivono ancora i carabinieri- i parlamentari Dell´Utri e Verdini parteicpano alle attività di pianificazione ed esecutive relative ad alcune delle operazione realizzate dal gruppo. Si fa riferimento in partricoalre agli interventi collegati all´operaizione imprenditoriale in Sardegna e a quelli svolti nell´ambito delle operazioni sul Lodo Alfano. Ancora, sia il Verdini che il Dell´Utri, risultavano apparentemente coinvolti in alcune operazioni finanziarie sospette condotte dal Carboni, nell´ambito delle quali egli ha veicolato titoli per centinaia di migliaia di euro messi a disposizione da un imprenditore romagnolo coinvolto nell´operazione parchi eolici negoziati successivamente dallo stesso Verdini o da persona da lui delegata». Le operazioni per ottenere appalti hanno evidentemente buon fine, Flavio carboni parla con Ignazio Farris ed è soddisfatto: «Ho fatto io un intervento abbastanza determinato. L´altro l´ha fatto Denis altrettanto chiaro e infine Marcello come sempre ha messo la sua...Tutto bene benissimo, non poteva andare meglio». Ed ancora Carboni e Dell´ Utri discutono della nomina imminente di Ignazio Farris a presidente dell´ Agenzia per l´ambiente della Sardegna. Carboni ironicamente: «Una bella notizia, quindi lo devo a te..Lo faranno tra domani e dopodomani... Pare che ci abbiano concesso duecento megawatt.. a Carlo De Benedetti che era l´uomo portato da Soru ( l´ex presidente della regione Sarda ndr)»-. Dell´Utri annuisce, sembra indispettito:« E sì, come no..». Si lamenta anche Carboni:«Ecco, quindi evidentemente questa nostra amministrazione...ma, che ti devo dire..».