Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  luglio 11 Domenica calendario

LAGO D’AVERNO

Una storia complicata quella relativa alla proprietà del Lago d’Averno, destinata ai palati fini del diritto amministrativo. Donato nel 1750 dai Borbone alla famiglia nobile napoletana dei Pollio, fu ceduto nel 1991 per un miliardo e 200 milioni di vecchie lire dagli eredi del cavaliere Giuliano Pollio alla Country Club srl che fa capo a Gennaro Cardillo, considerato dall’Antimafia un fiancheggiatore del clan dei Casalesi. Fin qui tutto chiaro: il difficile inizia qualche settimana dopo la firma dell’atto di compravendita. L’allora ministro per i Beni culturali, Ferdinando Facchiano, annunciò l’esercizio del diritto di prelazione e fece richiesta urgente al Tesoro dei soldi necessari. Nel frattempo firmò un decreto che vincolava la zona. Nel febbraio del 1993 i sei eredi Pollio citarono in giudizio il ministero dei Beni culturali: aveva esercitato la prelazione, ma non aveva versato il corrispettivo della vendita. Il ministero, infatti, aveva cambiato strategia: eccepì di non essere tenuto al pagamento per «essere nullo il procedimento». Il lago, sosteneva, pur non essendo incluso nell’elenco delle acque pubbliche, faceva parte del demanio idrico. Nel marzo del 1995 il Tribunale di Napoli si dichiarò incompetente a decidere; nell’ottobre dello stesso anno il caso approdò al Tribunale delle acque che stabilì dopo cinque anni che il lago è demaniale. Gli eredi Pollio fecero appello al Tribunale superiore delle acque, ma persero ancora. Anche l’ultimo grado di giudizio, quello della Cassazione, fu negativo per loro. Era l’aprile del 2008.
E Gennaro Cardillo? Nel frattempo la Country Club aveva fatto ricorso al Tar (nel 1996) e poi al Consiglio di Stato che, nel 2005, aveva accolto l’appello stabilendo che il diritto di prelazione esercitato dal Ministero difettava di motivazione. Risultato? Ad oggi ancora non si hanno le idee chiare sull’argomento. Se il sequestro effettuato ieri sarà confermato e trasformato in confisca, lo Stato entrerà finalmente in possesso del lago. /