Alessandro dall’Orto, Libero 11/7/2010, 11 luglio 2010
CHE BRAVO RAGAZZO SUPERMARIO
Lo vuole Mancini. Lo sogna Sir Alex Ferguson. Manchester City e Manchester United, Inghilterra, titoli e titoloni di giornali e tabloid, cifre a infiniti zeri e ogni giorno una novità, una curiosità, una proposta per portare via all’Inter il suo talento migliore. Già, Mario Balotelli. la sua estate, a Mondiali ancora in corso si parla solo (soprattutto) di lui e provi a immaginarti dove sarà in questo momento, in cui è il numero uno e ha il mondo del football ai suoi piedi (raffinati). E ancora, ti chiedi quali follie starà facendo. Dove si starà divertendo da star, se in barca, su una fuoriserie o al night, perché le solite storie sul carattere e sugli eccessi, sul campione fenomenale ma ingestibile, alla fine, a forza di essere raccontate, quasi quasi ce lo fanno immaginare davvero così.
Un George Best del 2010. Errore. No e a quel paese le voci e le leggende, le bugie. Mentre i più potenti del calcio europeo se lo stanno contendendo, Supermario si rilassa da solo, il più lontano possibile da riflettori e scocciature, caos, flash, trappole. E giornalisti. Si allena, si riposa alla ricerca di privacy e si appassiona perfino alla cultura, perché no? Vita da pensionato, verrebbe da dire ridendo. Ma a volte è quello che serve.
ADRENALINA IN MOTOSCAFO
Sardegna, sole che cuoce e mare che ipnotizza, benvenuti nella giornata tipo del più grande talento del calcio italiano e state pronti a sorprendervi. Perché Balotelli è riuscito a staccare davvero la spina ed è impossibile vederlo con un giornale in mano sulla pagina del calciomercato. Probabilmente è riuscito anche a staccare il cellulare ed è difficile sentirlo parlare di contratti o allenatori. Zero. La mattina si alza non necessariamente presto, fa due chiacchiere chissà, forse ricevendo preziosi consigli con Mondonico suo vicino di ombrellone (mister che ora allena l’AlbinoLeffe e che con i giovani ci ha sempre saputo fare) e fa un giro in palestra, qualche peso e un po’ di corsetta tanto per restare in forma anche se non ce ne sarebbe bisogno perché dal costume azzurro brillano addominali e altro che la pancia di Ronaldinho... Poi spiaggia, pranzo leggero al ristorante (firma sul cappello del cuoco) con i parenti e qualche amico fidato. E tanto mare. Di dribbling (senza pallone), Supermario dovrebbe farne anche sul bagnasciuga e non gli daresti mai torto: curiosi, curiose (molte bellissime ragazze russe figlie di ricconi in vacanza) e appassionati si avvicinano, a volte minacciosi. Insistono. Rompono. Mentre la sicurezza rimprovera mamme e bambini, però, Mario regala gentilezze e carezze che lo vedessero i difensori avversari non ci crederebbero mai. Un interista (tifoso) lo marca stretto vicino allo sdraio, solite domande, te ne vai o no, perché non resti, non lasciarci e lui sorride. Risponde, spiega con pazienza. Niente a che vedere con gestacci e provocazioni da partita, per l’interista sembra davvero arrivato il momento della maturità (dopo quella vera presa a scuola). Ora è il turno di un bambino che viene fermato dalla security. Balotelli fa un cenno e lo fa passare, regalandogli il quinto autografo del giorno (ma che se ne farà? Li venderà? Boh). Nel frattempo il pomeriggio è a metà, meglio fare qualcosa di movimentato, altrimenti sai che noia? Come quattro salti in mare, per esempio. Oplà, capriola in avanti nell’acqua che Martins in confronto era nessuno e un bagno rapido per poi partire con uno ”Sportsstuff”, specie di gommone trascinato da un motoscafo. Onde, schizzi, brividi, alta velocità, adrenalina (un paio di orecchini persi in mare) e risate che precedono una lunga passeggiata riposante, con pallone sempre tra i piedi (a sorpresa ecco una rovesciata da sballo con la sfera che finisce al largo: «Visto che tiro? Quasi quasi finisce in Spagna!») e ogni tanto qualche triangolo a destra o sinistra, non con Eto’o o Sneijder, ma con un timido bimbo di colore e un signore di mezza età, che potranno raccontarlo a lungo.
ARANCIATA E CALCETTO
Sport, sport e sport, Balotelli ha 20 anni (tra un mese, auguri) e non riesce a stare fermo. Quando lo invitano a giocare a calcetto ha gli occhi che brillano e al massimo regala qualche palleggio, tuc, tuc, tuc e, se proprio proprio non ce la fa a resistere, concede cinque minuti cinque di finte e dribbling per le foto di rito. Che spettacolo. Per scatenarsi, però, c’è sempre il ping pong e allora Mario ci dà dentro. Dritto vincente, rovescio e avanti il prossimo. Ci sa fare, applausi e la fila degli sfidanti, dopo averlo visto all’opera, diventa meno numerosa. La giornata di spiaggia è quasi al termine e chi ha provato a stargli dietro ha il fiatone, garantito. Per fortuna ci sono doccia e cena. Dove? Ristoranti del villaggio, tutta roba tranquilla (no alcolici, Mario è astemio e si disseta con la Fanta) a portata di passeggiata e niente locali chic o ricercati a Cagliari. Poi la serata e, attenzione, sappiate che state per restare di stucco come di fronte a uno di quei suoi gol che non ti aspetti. Pronti? Eccolo. Uscite in discoteca, donne, balli e sballi? Macché. Supermario, che concede solo uno sguardo distratto agli ultimi match dei Mondiali («Faccio il tifo per l’Olanda di Sneijder che è un mio amico»), non si fa tentare nemmeno da chi gli propone un giro su una Maserati in affitto, dice di no e ripiega su due passi tra la gente. A sorpresa, però, fa tappa alla Galleria d’arte del posto. Sì, proprio così. La nuova passione estiva rilassante, per l’attaccante più chiacchierato e corteggiato del football, è l’arte e Mario ogni sera ammira quadri e mobili con l’intenzione di scegliere qualcosa da portare a Milano per arredare casa. Alla fine, tanto per dirla alla Marzullo, quando un giorno è finito e un nuovo giorno è appena incominciato (insomma, poco dopo mezzanotte!), Balotelli si fa l’ultimissima sfida a ping pong e se ne va a nanna. Già, proprio mentre a Milano, Londra, Manchester e chissà in quanti altri posti c’è gente che tratta ancora pur di averlo, offrendo cifre a tanti zero. Alle quali si aggiungerebbero nuovi zeri, probabilmente, se Mancini e Sir Alex Ferguson vedessero questa nuova versione di Supermario. Il Balotelli che non ti aspetti stile mare, relax, sorrisi e cultura.