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 2010  luglio 11 Domenica calendario

ECCO LA SPESA DEI GOVERNATORI: 179 MILIARDI

Che cosa succederà alla Fiera di Milano e a quelle di Bari, Roma, Genova? Oltre alla competenza amministrativa, i presidenti delle Regioni ridaranno allo Stato anche viali, fontane, panchine e padiglioni? Cosa accadrà ai dipendenti? Che fine faranno gli autobus delle aziende di trasporto pubblico locale, i traghetti delle compagnie di navigazione, i mezzi antincendio, le tende della protezione civile regionale? «Restituiremo le funzioni» tuonano i presidenti delle Regioni. Ammesso e non concesso che lo Stato se le riprenda, il che è tutto da vedere, e lasciando da parte il fatto che qualcuno di loro non ci pensa neanche lontanamente, vedi Luca Zaia, è improbabile che il problema si possa risolvere solo con un tratto di penna su una legge, lasciando tutto il resto dov’ è. Ed è altrettanto difficile immaginare che i governatori possano continuare a gestire, ad esempio, le società create per la gestione delle strade non statali senza averne titolo. I governatori rinunceranno davvero a tutto questo per non tagliare il 2,51% del loro bilancio? A conti fatti, e i dati sono quelli delle Regioni stesse, il taglio di 4,5 miliardi imposto dal governo come contributo alla manovra equivale a un quarantesimo della spesa complessiva amministrata dai governatori. Un portafoglio, secondo i bilanci 2008, di 179 miliardi di euro. Possibile che lì dentro non ci sia la possibilità di risparmiare 4,5 miliardi, un decimo della spesa per le funzioni attribuite, che ammonta a 46,9 miliardi (sanità e personale esclusi)? I governatori sostengono di no. E aggiungono che a fare le spese della manovra del governo saranno i servizi ai cittadini, cioè il trasporto pubblico locale, i servizi sociali, l’ istruzione, l’ ambiente, gli incentivi alle imprese, all’ artigianato. In pratica i servizi corrispondenti alle funzioni che vogliono restituire, tra le quali ci sono anche l’ edilizia residenziale pubblica, il turismo, il territorio, l’ energia, la manutenzione delle strade. C’ è anche la sanità, anzi, c’ è soprattutto la sanità, che assorbe il 63,9% dei bilanci regionali: 114,6 miliardi di euro nel 2008. Nessuno tra i presidenti delle Regioni ritiene di riuscire a risparmiare qualcosina lì dentro. Anche se tutti ammettono che gli sprechi ci sono, altrimenti non si spiega come mai in alcune Asl della Calabria per ogni posto letto ci siano venti medici e in Lombardia neanche mezzo e perché le analisi del sangue costino 30 centesimi l’ una in Emilia-Romagna e 6 euro e mezzo in Campania. Lo stesso vale per le spese per gli organi istituzionali, l’ amministrazione e i dipendenti delle Regioni. Rappresentano la seconda voce del bilancio regionale, 9,7 miliardi di euro, il 5,4% del totale. Pure lì c’ è qualcosa che non funziona se è vero che i dipendenti della Regione Sicilia sono dieci volte di più di quelli della Lombardia e costano ai cittadini diciotto volte tanto: 20 euro l’ anno in Lombardia, 350 in Sicilia. I governatori fanno muro e continuano a mostrare a tutti la tabellina della Ragioneria che esemplificava l’ effetto dei tagli della manovra sui servizi locali: 1,1 miliardi al trasporto pubblico locale, 674 milioni agli incentivi alle imprese, 493 alla viabilità, 800 all’ edilizia sanitaria, 400 per gli anziani non autosufficienti. lì che dovremo tagliare, sostengono. Certo, se i tagli fossero stati fatti ai trasferimenti ottenuti dallo Stato, come era scritto nell’ articolo 14 del decreto, non c’ era altra alternativa: dovevano essere ridotte le funzioni corrispondenti. Però, in Senato, un emendamento del governo ha cambiato le carte in tavola. Nella manovra non si parla più di riduzione dei trasferimenti, ma delle «risorse a qualunque titolo spettanti alle Regioni». Così i tagli si spostano da una fetta che vale 5,6 miliardi, alla torta intera dei fondi che vanno alle Regioni: 179 miliardi, tanti quanti ne spendono. E il governo sta pensando di decurtare l’ assegno statale per l’ Iva, che nel 2008 è ammontato a 46,3 miliardi. Senza toccare i trasferimenti, e salvando i servizi ai cittadini e alle imprese che con questi vengono finanziati.
Mario Sensini

I CONTI
LA SPESA DELLE REGIONI 2008
Funzioni - in milioni di euro
Salute: 114.651
Amministrazione e organi istituzionali: 9.760
Spese non attribuibili: 8.242
Trasporto strada: 5.602
Assistenza sociale: 4.363
Interventi a favore finanza locale: 3.780
Trasporto ferroviario: 3.064
Istruzione e diritto allo studio: 2.959
Opere pubbliche varie: 2.658
Agricoltura e zootecnia: 2.594
Formazione professionale: 2.448
Industria ed energia: 2.132
Edilizia abitativa: 1.995
Viabilità: 1.937
Parchi riserve e beni ambientali: 1.905
Oneri finanziari: 1.708
Cultura: 1.661
Lavoro: 1.412
Acquedotti e fognature: 1.333
Turismo: 988
Foreste: 865
Artigianato: 666
Ricerca scientifica: 570
Urbanistica: 461
Fiere e mercati: 336
Polizia ammin. e serv. antincendi: 277
Sport: 277
Economia montana: 242
Trasporto marittimo: 194
Altri trasporti: 171
Trasporto aereo: 137
Caccia e pesca: 136
Terme miniere: 26
TOTALE SPESA 179.550

LE ENTRATE DELLE REGIONI 2008
Tributi propri-Imposte
Irap: 38.382
Addizionale Irpef: 7.909
Addizionale metano: 345
Tributo rifiuti solidi: 192
Imposte su concessioni demaniali: 13
Imposta gasolio autotrazione: 583
Altre imposte: 523
Tributi propri-tasse
Tasse automobilistiche: 5.619
Tassa università: 111
Tassa concessioni caccia e pesca: 55
Altre tasse su concessioni: 67
Tassa abilitazioni professionali: 2
Altre tasse: 234
Quota tributi erariali reg. st. ordin.
Compartecipazioni Iva: 46.358
Accisa sulla benzina: 1.809
Altre quote di tributi erariali: 1.573
Tributi spettanti Regioni st. speciale: 25.915
Trasferimenti dello Stato: 20.480
Entrate extra tributarie: 3.355
Entrate da dismissioni e trasf. c/capit.: 13.255
Entrate da mutui prestiti e credito: 13.189
TOTALE ENTRATE 179.970