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 2010  luglio 11 Domenica calendario

BALESTRINI: «L’EFFETTO NOSTALGIA? NON C’»

Romano Luperini l’aveva definita l’«ultima rivista del Novecento italiano». Così fu, in effetti: «Alfabeta» attraversò gli anni 80 (uscì dal 1979 al 1988, per un totale di 144 numeri) e finì forse per implosione interna. A fondarla erano stati Umberto Eco, Nanni Balestrini e Gino Di Maggio, che avevano cooptato in redazione intellettuali del calibro di Maria Corti, Antonio Porta, Pier Aldo Rovatti, Paolo Volponi e, come collaboratori, il meglio della cultura italiana, quasi tutti dell’area sinistra (con i soliti ma e i soliti se) dell’epoca.Alcuni,venti anni dopo, sono scomparsi, Eco è sempre Eco, qualcuno dei giovani che andava "a bottega" nella prima versione oggi vi si ritrova nella veste di affermato accademici (è il caso di Omar Calabrese, Maurizio Ferraris, Carlo Formenti), Gino Di Maggio è rimasto e fa il direttore di «alfabeta2 », Nanni Balestrini ne è, di nuovo,l’instancabile animatore. «Il titolo della nuova rivista non doveva essere "alfabeta2" – spiega ”. Avevamo pensato inizialmente a " No". Poi ha prevalso l’idea di tenere un nome che servisse da subito a far capire di che si trattava». Ma senza nostalgia, almeno nelle intenzioni. «Tutto è cambiato: le riviste, i lettori, il pubblico. Non ha senso avere nostalgia per gli anni 80, del resto molto infelici. Ma dei parallelismi con l’oggi ci sono e ci è sembrato utile tornare a tessere le fila».
Balestrini ha 75 anni, ma va su Internet.
«Poco, per la verità.
So che i nuovi lettori sono abituati alla rete. Io credo che ancora sulla carta certi interventi funzionino meglio...». Ad ogni buon conto il sito www.alfabeta2. it terrà aggiornamenti e discussioni costanti. La carta sarà pure meglio, ma non è più l’unica opzione.