Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  giugno 17 Giovedì calendario

La pubblicità della Nutella rischia di diventare fuori legge. I produttori di cibi che contengono troppo grassi, sali e zuccheri, rischiano di non poter più fare spot con slogan salutistici

La pubblicità della Nutella rischia di diventare fuori legge. I produttori di cibi che contengono troppo grassi, sali e zuccheri, rischiano di non poter più fare spot con slogan salutistici. L’Europarlamento ha infatti bocciato l’emendamento 191 al regolamento 1924/2006: la bocciatura, se confermata dal Consiglio Ue, vieterà spot salutistici per i generi alimentari che contengono oltre il 10% di zucchero, oltre 4 grammi di grasso ogni 100, e oltre 2 mg di sodio ogni 100. Di conseguenza, per fare un esempio, la pubblicità in cui il cuoco della Nazionale di calcio spalma Nutella per i giocatori consigliandola a tutti, diventerà fuori legge. Il portavoce dell’Ue: «Certi prodotti non possono mandare messaggi benefici perché è scorretto, confondono il consumatore». Il vicepresidente del Gruppo Ferrero, Francesco Paolo Fulci: «Questo voto, se confermato, potrebbe mettere fuori legge la Nutella e la stragrande maggioranza dei prodotti dolciari. Oggi ci dicono di non fare messaggi promozionali, ma domani – e spingono già in questo senso - ci faranno scrivere come sulle sigarette: ”Attenti è pericolosa, favorisce l’obesità”, o magari ci metteranno delle tasse fortissime come in Romania». *** Altri emendamenti al regolamento 1924. Il Parlamento europeo ha respinto il nuovo sistema di etichettatura delle confezioni, detto a semaforo, proposto da molte associazione di consumatori: bollino rosso per in cibi con una quantità alta di grassi, sali o zuccheri, giallo per prodotti con valori medi e verde per prodotti con valori bassi. Hanno votato contro quasi tutti i deputati italiani, preoccupati che venissero contrassegnati in rosso prodotti tipici come il lardo di colonnata, il parmigiano o il prosciutto. Gli italiani erano anche contro l’indicazione delle calorie nel vino, altra proposta respinta dalla Plenaria. Secondo le nuove norme, le confezioni degli alimenti dovranno indicare sulla faccia principale le quantità di grassi, grassi saturi, glucidi, sale e calorie con accanto una tabella dei fabbisogni giornalieri degli adulti. Sul retro della confezione andranno indicati anche i dettagli su proteine, fibre e grassi trans e l’eventuale presenza di ingredienti prodotti con le nanotecnologie. Approvati anche gli emendamenti che chiedevano estendere l’obbligo di etichettatura d’origine a tutti i tipi di carne e pollame e latticini. Oggi la provenienza obbligatoria riguarda solo la carne di manzo, il miele, l’olio d’oliva, i prodotti della pesca, frutta e verdure fresche. Luisa Grion, la Repubblica 17/6/2010; Enza Cusmai, il Giornale 17/6/2010; www.europarl.it/; www.aduc.it; Marco Zatterin, La Stampa 17/6/2010, Ivo Caizzi, Corriere della Sera 17/6/2010, Manila Alfano, il Giornale 18/6/2010 *** Breve storia della Nutella La Nutella nasce nello stabilimento Ferrero di Alba (Cuneo) il 20 aprile 1964. All’origine c’è il «Giandujot», un dolce per poveri ideato da Pietro Ferrero che doveva fornire un’alternativa valida alla colazione dei contadini, soliti acquistare, di mattina, qualche pomodoro e una pagnotta come primo pasto della giornata. Nel 1946 la vendita del primo lotto da 300 chili di «Pasta Giandujot», la «nonna della Nutella»: una pasta di cioccolato e nocciole venduta in blocchi da taglio. Nel 1951 nasce la Supercrema, conserva vegetale venduta in grandi barattoli. Nel 1963 Michele Ferrero, figlio di Pietro, decide di rinnovare la Supercrema con l’intenzione di commercializzarla in tutta Europa. La composizione viene modificata, così come l’etichetta e il nome: la parola «Nutella» (basata sull’inglese nut, nocciola) e il logo, registrati verso la fine dello stesso anno, restano immutati fino a oggi. *** Numeri e fatturati della Nutella e della Ferrero. La Ferrero produce nei due centri principali (Alba in provincia di Cuneo, e Villers Ecalles in Francia) 235mila tonnellate di Nutella a l’anno. Contiene: olio vegetale, nocciole (13%), cacao magro, latte scremato in polvere (5%), siero di latte in polvere, emulsionante, leticina (soia), aromi. Vengono usate nocciole prodotte in Piemonte, Campania e Umbria (si dice che il segreto della sua bontà sia nella tostatura) mentre il cacao arriva dal Ghana, dalla Costa d’Avorio e dal Brasile. La Nutella costa circa 6 euro al chilo, rappresenta il 16% del fatturato Ferrero (2,45 miliardi di euro) e, nel 2009, le vendite sono aumentate del 6 per cento. La Ferrero con 21.500 dipendenti al mondo (Ad Alba ci sono 3.950 operai più 1000 stagionali e 600 lavoratori part time) ha un utile di 115 milioni e debiti per 319 milioni (Dati Ferrero 2009). Secondo il Reputation Institute, la Ferrero risulta essere il marchio più affidabile del pianeta battendo Google, Disney e altre mille imprese. «Invece di drogarti, che vai al creatore, fatti di Nutella ogni due ore» (Ivan Graziani).