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 2010  giugno 17 Giovedì calendario

STUPRI, SENTENZE ESEMPLARI A BIANCHINI E AL ”BRANCO”

L’imputato Luca Bianchini lascia l’aula in silenzio, diciassette anni di condanna lasciano il suo volto immobile. Una delle vittima dello stupratore seriale piange, abbraccia l’avvocato e poi l pubblico ministero, «grazie», sussurra. Niente è più come prima nella sua vita dopo la violenza subita nel garage, non c’è sollievo in quel grazie, le paure restano e gli incubi anche, nessuna sentenza può cancellarli. Ma «grazie» lo stesso perché almeno la rabbia si attenua e fa meno male, un piccolo risarcimento al dolore sofferto.
Non si può dimenticare, «non possiamo». I due fidanzatini aggrediti a Guidonia il 21 gennaio del 2008, lei violentata e lui picchiato e rinchiuso nel portabagagli, non erano in aula quando la sentenza è stata letta: 16 anni ai quattro romeni del branco, confermano i giudici della Corte d’Appello. «Ma questa sentenza ci fa credere ancora nella giustizia», dicono le vittime, di più non possiamo chiedere. Avevano scritto il giorno prima ai giudici per ricordare quanto era importante per loro questo giudizio: le ferite non guariscono, i «sogni rubati» non tornano e niente più torna, ma resta la speranza di poter credere che «chi ci ha fatto così male» venga punito.
Due sentenze severe che restituiscono fiducia alle vittime delle violenze e a tutti quanti. Due sentenze esemplari nello stesso giorno che forse possono rappresentare un monito, come si augura il ministro per le pari opportunità Mara Carfagna, «è proprio la certezza della pena il miglior deterrente per questo tipo di reati che cambiano la vita a chi li subisce».
Diciassette anni di condanna e nessuna attenuante per Luca Bianchini, il ragioniere di 34 anni accusato di avere violentato tre donne in box condominiali a Roma tra l’aprile e il luglio del 2009. Due anni in più di quanti ne aveva chiesti il pm. Bianchini dovrà risarcire anche le vittime, 150mila euro a ciascuna. «Giustizia è fatta», commenta il sindaco Alemanno, «la severità della giustizia è un parziale riparo alle sofferenze patite».
E il governatore del Lazio, Renata Polverini: «la conferma della condanna di primo grado agli stupratori di Guidonia rende giustizia alle vittime». I quattro romeni erano stati condannati con rito abbreviato l’8 gennaio scorso dal tribunale di Tivoli. La Corte di Appello di Roma ha confermato la sentenza. Quello che chiedevano i fidanzatini ai giudici: «Decidete se 16 anni sono pochi per chi ci ha violato nel corpo e nell’anima».