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 2010  giugno 17 Giovedì calendario

USA: STATO TRASPARENTE MA SEGRETI CUSTODITI

Nei Paesi anglosassoni di tradizione liberale (Usa e Gb), i diritti dell’individuo sono tutelati quanto la libertà di informazione. quindi in vigore una legge, il Freedom of Information Act (Foia), basata sostanzialmente sul meccanismo del silenzio-assenso, che consente al giornalista, al ricercatore, ma anche al semplice cittadino, di accedere in tempi certi (e rapidi) ai documenti, anche riservati, prodotti dalla pubblica amministrazione. Perché una legge simile a questa non può essere adottata anche in Italia?
Giovanni Scirocco
Giovanni.scirocco@unibg.it
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Caro Scirocco, in Italia esiste la legge n. 241 del 7 agosto 1990 che permette di ottenere gli atti della pubblica amministrazione a coloro che possono dimostrare di avere un interesse concreto e personale alla loro visione. Più tardi, nel 2005, un emendamento ha esteso tale diritto alle organizzazioni che rappresentano interessi collettivi. La legge americana, emanata dal presidente Lyndon Johnson il 6 settembre 1966, è stata certamente applicata con maggiore liberalità, ma è stata anch’essa frequentemente emendata, non sempre con uno spirito liberale. Qualche emendamento ha adattato la legge all’uso crescente delle comunicazioni elettroniche, altri invece hanno considerevolmente allargato l’area delle comunicazioni coperte da esigenze di sicurezza nazionale. Un decreto presidenziale (Executive Order) del novembre 2001, all’epoca della presidenza Bush, ha limitato l’accesso al materiale archivistico delle presidenze precedenti, ma Barack Obama, dopo il suo ingresso alla Casa Bianca, l’ha annullato. Mi sembra che le legge e la sua applicazione abbiano sofferto complessivamente del clima dì insicurezza in cui gli Stati Uniti hanno vissuto durante gli ultimi anni.
Vale la pena di ricordare tuttavia che la legge sulla libertà di accesso agli atti della pubblica informazione va considerata, in America, nel quadro di un sistema che punisce sempre più severamente, al tempo stesso, le indiscrezioni dei funzionari dello Stato. Il cittadino ha il diritto di accedere agli atti della pubblica amministrazione quando non sono coperti dal segreto, ma i pubblici dipendenti hanno obblighi di riservatezza che vengono fatti rispettare con particolare severità. In questo campo tra la presidenza di George W. Bush e quella di Barack Obama vi è tra un perfetta continuità. Anzi, secondo una lunga inchiesta del New York Times apparsa il 10 giugno, il nuovo presidente, nei 17 mesi passati alla Casa Bianca, ha superato tutti i suoi predecessori nella lotta contro le «fughe» e ha preso iniziative che avrebbero esposto Bush a critiche molto severe. Sembra che in Italia accada esattamente il contrario. Il cittadino fa molta fatica a leggere la carte della pubblica amministrazione, ma le fughe restano generalmente impunite.
Sergio Romano