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 2010  giugno 17 Giovedì calendario

MAREA NERA (AGGIORNAMENTO 17/6/2010)


La British Petroleum ha accettato di creare un fondo indipendente da 20 miliardi di dollari per risarcire le vittime della marea di petrolio nel Golfo del Messico. A gestirlo sarà Kenneth Feinberg, il legale che vigilò sui pagamenti alle famiglie delle vittime dell’11 settembre, più noto per il suo ruolo attuale, quello di incaricato dal presidente di fissare limiti agli stipendi dei super-manager, nei gruppi beneficiari di fondi federali dopo la crisi di Wall Street.
 stato Barack Obama ad annunciare l’accordo, i cui dettagli sono ancora oggetto di negoziato, al termine dell’incontro di ieri mattina alla Casa Bianca con i dirigenti della multinazionale britannica.
In base all’intesa preliminare, Bp avrà diversi anni per versare la somma totale al fondo in modo da non compromettere la propria stabilità finanziaria ed evitare una fuga degli investitori. Il gruppo ha anche accolto un’altra richiesta della Casa Bianca, accettando di stanziare 100 milioni di dollari extra per compensare i lavoratori delle aziende petrolifere, danneggiati dalla moratoria sulle perforazioni sottomarine, imposta dall’Amministrazione dopo l’incidente del 20 aprile scorso al largo delle coste della Louisiana, che causò l’affondamento della piattaforma Deepwater Horizon e l’apertura della falla da dove, secondo le ultime stime, fuoriescono 60 mila barili di greggio al giorno.
«La gente del Golfo ha la mia assicurazione che Bp assolverà i suoi obblighi. La struttura che stiamo creando oggi è un passo importante per restituire loro il benessere. Io continuerò a battermi ogni giorno fino a quando la perdita di petrolio sarà chiusa, l’economia risanata e la regione si risolleverà da questa tragedia», ha detto Obama dopo i colloqui.
Il chairman di Bp, Carl-Henric Svanberg, ha annunciato che l’azienda ha deciso di non distribuire dividendi agli azionisti per il 2010 ed ha anche per la prima volta chiesto scusa al popolo americano, giurando che «Bp ha a cuore la sorte della piccola gente».
L’intesa sul fondo indipendente è giunta il giorno dopo il discorso di 17 minuti del presidente alla nazione, il primo in diretta tv dallo Studio Ovale dedicato al disastro ambientale ed economico che si sta consumando nella regione del Golfo. «Faremo sì che Bp paghi per i danni che ha causato», aveva promesso Obama. Il presidente aveva anche illustrato una strategia con tre obiettivi per rispondere alla catastrofe:
1) «Fermare del tutto» la fuga di petrolio «entro la fine dell’estate»;
2) «Assegnare risarcimenti giusti e veloci» a chi sta soffrenndo le conseguenze economiche, soprattutto per i danni a pesca e turismo;
3)«Sviluppare nuove fonti di energia per ridurre la dipendenza dal greggio» che è «la causa principale di quanto avvenuto».
Restano aperte questioni importanti: quando per esempio le richieste d’indennizzo cominceranno a essere esaminate e quando verranno erogati i primi pagamenti, visto che ogni giorno in più rischia di far superare una soglia senza ritorno a molti pescatori e business familiari. O, ancora, se anche le altre aziende, come Transocean (il gruppo svizzero proprietario della piattaforma) e l’americana Halliburton, che stava lavorava al suo consolidamento, verranno chiamate a contribuire ai risarcimenti.
L’intervento presidenziale di martedì sera è stato accolto con scetticismo e soprattutto non è apparso come il «momento di svolta» in cui la Casa Bianca aveva sperato. L’opposizione repubblicana ha accusato il presidente di sfruttare una crisi nazionale e il dramma di migliaia di famiglie, per trarre vantaggi politici personali.
Una commissione governativa ha stimato in 600mila barili al giorno la perdita: quando tutto cominciò Bp parlava di appena 10mila barili. Ieri i tecnici hanno annunciato di aver cominciato le operazioni di recupero con un altro cappuccio, che porta il petrolio raccolto sulla nave Q4000.


OILMAGEDDON (LA STAMPA, 17/6)
Un film sulla marea nera, titolo possibile «Oilmageddon». Ha provato a immaginarlo la tv americana Abc, distribuendo già alcuni ruoli: James Cameron alla regia, perché si è offerto di spedire le sue macchine da presa in 3D nel fondo degli abissi. Will Smith nei panni del presidente Obama: hanno le stesse orecchie. A Michael Sheen, l’attore britannico che ha fatto Tony Blair in «Queen», il ruolo dell’amministratore delegato di Bp, Tony Hayward. A Kevin Costner quello di Superman che arriva in soccorso con una cavalleria di avveniristiche macchine aspira-petrolio. Il comico Aziz Ansari potrebbe fare il giovane governatore repubblicano della Louisiana Jimmy Jindal, di origine indiana. «Oilmageddon» ha però un problema: troppe poche donne nel cast. Una potrebbe essere Kathleen Turner, nei panni della senatrice democratica della Louisiana Mary Landrieu.



LE TAPPE DELLA VICENDA
La falla Il 20 aprile scorso esplode la piattaforma petrolifera della Bp nel Golfo del Messico. Il greggio esce e si disperde in mare alla «velocità» di 2,2 milioni di litri al giorno, provocando «il peggior disastro ambientale della storia». Una dura prova per il presidente Obama, che controlla da vicino la situazione. In campo anche il regista James Cameron, Kevin Costner e Robert Redford.
Si moltiplicano i tentativi per arginare la fuoriuscita di greggio, 1500 metri sotto il livello del mare. Falliti i primi tre tentativi’ la cupola, il siringone aspiratore e i fanghi – i tecnici della British Petroleum passano a un piano D che prevede l’uso di un «tappo» di diverse tonnellate collegato a un tubo che porta il greggio su una nave. Ma il sistema permette un recupero solo parziale del greggio.

CHI HA PERSO DI PIU’
Calo del valore dei titoli degli azinisti Bp in miliardi di sterline:
BLACKROCK INC. 3,400
LEGAL & GENERAL GR. 2,200
BARCLAYS GL. INV. 1,200
NORGES BANK 1,050
KUWAIT INV. AUTHORITY 1,020
M& G INVESTEMENT 0,987
STANDARD LIFE 0,883
CAPITAL RES & MGMT 0,760
INSIGHT INVESTEMENT 0,669
BANK OF CHINA 0,647
GOVT. OF SINGAPORE 0,628