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 2010  giugno 17 Giovedì calendario

I DATI SULLE INTERCETTAZIONI IN ITALIA

Il premier Berlusconi, durante l’assemblea di Confcommercio, ha parlato alla platea della legge sulle intercettazioni: «La situazione è incontrollabile: ciascuno di noi parla nel tempo con 50-100 persone e, se si moltiplicano i 150 mila sotto controllo per 50 persone con cui si hanno contatti, significa che sono 7 milioni e mezzo le persone che possono essere ascoltate [...]. Ci rendiamo conto che così non siamo in un Paese civile, non è una vera democrazia. Non viene tutelata la libertà di parola. Non possiamo tollerarlo più».
L’Associazione Nazionale Magistrati contesta i dati forniti dal presidente del Consigli

o sulla quantità di intercettazioni e sul numero di italiani intercettati. Il Presidente dell’Anm, Luca Palamara, ha precisato che nel 2009 le utenze telefoniche intercettate sono state 119.553, le cimici piazzate in ambienti pubblici e privati sono state 11.119, mentre le «altre tipologie di bersaglio» sono state 1.712. Totale 132.384 «bersagli». Il tutto per un costo di 272 milioni di euro, un dato di poco superiore alla media di spesa degli anni 2003-2009, secondo i dati dell’Anm.

Anche per l’associazione Iliia, che raccoglie le aziende del settore, il premier sbaglia: i «target» (cioè le singole persone fisiche sottoposte ad intercettazione) «sono solo 26 mila», cifra ricavata dai dati del Ministero, secondo cui sarebbero sotto controllo circa 130 mila telefoni in un anno e considerando che mediamente ogni soggetto ha in uso circa 5 telefoni. Il presidente Walter Nicolotti spiega che « per target o soggetto si intende infatti la persona che viene posta sotto controllo perché sospettata, ma ad ogni target possono corrispondere ben più di un dispositivo telefonico (telefono di casa, dell’ufficio, cellulare, etc). Quindi per ogni target corrispondono più bersagli». Nicolotti conclude che, in base alle statistiche, sono tra i 60 e 100 i soggetti terzi che colloquiano con ciascun target, ed è plausibile quindi pensare che in Italia esistano un numero più elevato di cittadini intercettati rispetto ai numero di soggetti indagati, questo numero però si aggira intorno ad un milione, ma sarebbe comunque nettamente inferiore ai 7,5 milioni di italiani».

I NUMERI

Gli intercettati – I «bersagli» intercettati nel 2009 sono stati 132.384, nel 2008 137.086. Nel 2007 erano stati 128.976. I telefoni sotto controllo nel 2009 sono stati 119.553. Sostanzialmente stabili negli anni le intercettazioni ambientali (11.119 nel 2009, 10.894 nel 2008, 10.717 nel 2007 e 10.470 nel 2006).

I costi – Nel 2009 lo Stato ha speso per le intercettazioni circa 272 milioni di euro: un dato in aumento rispetto al 2008 (244 milioni di euro), al 2007 (251 milioni) e al 2006 (243 milioni). Le intercettazioni fino a due anni fa (dati relativi al 2008) erano la voce principale di spesa (il 33%) pagata dall’Erario per la giustizia.