Carlo Brambilla, la Repubblica 17/06/2010, 17 giugno 2010
«Chi fa le previsioni del tempo in televisione e mette il dito sul Veneto, pensi dieci volte prima di dire che piove
«Chi fa le previsioni del tempo in televisione e mette il dito sul Veneto, pensi dieci volte prima di dire che piove. I meteorologi che pensano che non ci sia differenza tra Trieste, Chioggia, Verona e Trento, fanno dei danni incalcolabili al turismo. Milioni di visitatori possono essere scoraggiati da un’indicazione meteo errata» (il presidente del Veneto Luca Zaia, che ha chiesto il «federalismo metereologico»). I centri scientifici che ogni giorno eleborano previsioni meteo sono una quarantina in Italia. Oltre all’Aeronautica militare, alla Protezione civile, al ministero dell’Agricoltura, ci sono una ventina di Arpa e una serie di centri privati. Luca Mercalli, climatologo, presidente della Società meteorologica italiana: «Fino a tre giorni è possibile fare previsioni molto buone, con un’affidabilità superiore all’85%. A sei giorni scendiamo a un’affidabilità del 60%. Oltre i sette giorni è come tirare una monetina».