FILIPPO CECCARELLI, la Repubblica 16/6/2010, 16 giugno 2010
QUELLI CHE CI HANNO MESSO LA FACCIA
Ci sono espressioni che ripetute al massimo grado per necessità, impellenza, pappagallismo, capriccio o chissà che, finiscono comunque per esprimere lo spirito dei tempi. Tra i modi di dire che più vanno oggi c´è l´egocentrico: «Ci metto la faccia»; cui si aggiunge la variante recriminatoria: «Ci ho messo la faccia». Preti, ladri, ufficiali, camerieri, ministri, sindaci, ciclisti, padroni, centralinisti, cantastorie, parrucchieri, tutti adesso ci mettono la faccia, nel senso che si assumerebbero le proprie responsabilità. L´altro giorno si è letto che perfino nella massoneria, istituzione per sua natura riservata sebbene assai litigiosa, c´è un Gran Maestro che ci ha messo la faccia. Nel turbinio dell´auto-esposizione figurale e di massa viene da chiedersi chi per primo ha messo in circolo l´immagine. Ebbene, grazie a Mida, benemerita banca dati dell´Ansa, si scopre che fu Diego Armando Maradona, nel marzo 1989, dopo Napoli-Bayern. Seguì, poco prima della discesa in campo, Berlusconi. Quindi venne il turno di Simona Ventura a Sanremo. Il fatto che tutti e tre gli antesignani che ci misero la faccia l´abbiano poi regolarmente sottoposta a lifting è faccenda complessa: ma non solo per questo un pensierino se lo merita.