Lettere a Sergio Romano, Corriere della Sera 15/06/2010, 15 giugno 2010
LETTERE - CAVOUR E LA CHIESA
Caro Romano, circa il suo articolo su Cavour e l’affermazione che dei «padri della patria» solo Garibaldi fosse massone, ricordo che sul volume di Angela Pellicciari «Risorgimento da riscrivere» vengono citate prove documentali che mi sembrano irrefutabili sulla appartenenza massonica di Cavour. Il che peraltro spiega il perché delle leggi duramente anticlericali che egli propose, difese e approvò, sia come ministro degli Esteri che come primo ministro sabaudo, motivate con ragionamenti – vedasi i resoconti del Parlamento subalpino nello stesso libro – che ci appaiono oggi al limite del paradossale, se non del ridicolo.
Aldo Capucci, Roma
Non era necessario essere massone per desiderare che la manomorta ecclesiastica divenisse un bene del mercato, destinato a circolare liberamente e a contribuire in tal modo allo sviluppo economico del Paese. La legge del resto fu approvata anche da parlamentari che non erano massoni e controfirmata da un re che non lo era.
Sergio Romano