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 2010  giugno 15 Martedì calendario

INCHIESTA SULLA CRICCA - FILONE PERUGIA

(aggiornamento) -

I pm di Perugia che stanno indagando sullo scandalo dei grandi appalti hanno ricevuto dalla Banca d’Italia una cinquantina di segnalazioni per «operazioni sospette» riconducibili al costruttore Diego Anemone e agli altri componenti della cricca. Queste operazioni sarebbero avvenute tra San Marino e il Lussemburgo.

Intanto dalle intercettazioni che fanno parte del fascicolo dell’inchiesta sarebbe emersa una casa all’estero che Anemone avrebbe messo a disposizione di Guido Bertolaso. La ricerca dell’abitazione si concentra in Costa Azzurra dal momento che nei colloqui si parla di Montecarlo. Bertolaso sarà ascoltato dai pm Sergio Sottani e Alessia Tavernesi la prossima settimana e il capo della Protezione civile dovrà dare spiegazioni sulla casa di via Giulia, a Roma, il cui affitto sarebbe stato pagato dall’architetto Angelo Zampolini con soldi consegnati da Anemone. (Fiorenza Sarzanini, Corriere della Sera 09/06/2010)

Ieri 9 giugno, i pm di Perugia hanno trasmesso una richiesta di rogatoria alle autorità di San Marino e a quelle del Lussemburgo, dove sono già stati trovati tre milioni di Balducci e due di Rinaldi. (Corriere della Sera 10/6)

Secondo gli accertamenti compiuti dalla Guardia di Finanza su uno dei computer trovati nell’azienda di Diego Anemone, risulta che l’ex ministro Claudio Scajola non avrebbe pagato la ristrutturazione della sua casa con vista Colosseo. La conferma arriva anche dall’architetto Angelo Zampolini, che, interrogato dai pm di Perugia, ha confermato di aver versato 900mila euro in 80 assegni al momento dell’acquisto della casa. Zampolini ha poi parlato dei lavori di ristrutturazione sulla stessa abitazione, effettuati dalla ditta Anemone a partire dal 16 settembre 2004. Gli investigatori hanno trovato riscontro dei lavori tra i documenti sequestrati all’impresa di costruzioni: non c’è nessuna traccia di pagamento da parte di Scajola. Si pensa quindi che questi lavori, non inferiori ai 100mila euro, sarebbero stati pagati sempre da Anemone.
Scajola resta comunque non indagato, anche perché è stata trovata alcuna traccia di scambio tra l’ex ministro e l’imprenditore. (Antonio Massari, Il Fatto Quotidiano 11/6; Fiorenza Sarzanini, Corriere della Sera 11/6).