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 2010  giugno 15 Martedì calendario

MERKEL-SARK: TASSARE LE BANCHE

Germania e Francia hanno voluto ieri smentire le recenti voci di disaccordo, mostrando un fronte unito sulla proposta di creare una tassa sulle transazioni finanziarie e sulle attività bancarie per i paesi del G-20. Anche sul tema controverso di un governo dell’economia nell’Unione i due paesi hanno voluto avvicinare le proprie posizioni in vista di un difficile vertice europeo a Bruxelles giovedì.
«Non siamo soddisfatti dei risultati ottenuti finora - ha affermato il cancelliere Angela Merkel in una conferenza stampa con il presidente Nicolas Sarkozy - . Crediamo che nuove regole finanziarie debbano essere introdotte più rapidamente ». Parigi e Berlino, che hanno preannunciato una lettera comune in vista del prossimo vertice del G-20, sanno che norme puramente europee rischiano di non avere mordente e sperano in decisioni a livello mondiale.
In un recente incontro del G-20 molti paesi hanno frenato su questo aspetto, imbarazzando i governi europei che dinanzi alla grave crisi finanziaria vogliono mostrare attivismo per rassicurare le proprie opinioni pubbliche. L’incontro di ieri a Berlino è giunto dopo che una settimana fa un precedente vertice bilaterale è stato cancellato all’improvviso «per motivi di agenda», suscitando nuovi dubbi sulle incomprensioni francotedesche, in particolare nella lotta al debito.
Il presidente Sarkozy e il cancelliere Merkel hanno fatto di tutto pur di mostrare concordia.
Il capo di stato francese ha detto «di capire perfettamente la politica di bilancio» del governo federale, sostenendo che anche la Francia seguirà la strada del risanamento, come Berlino, presentando domani un progetto di riforma pensionistica. Anche un altro argomento controverso, la creazione di un governo economico della Ue, è stato rivisto in chiave positiva.
La signora Merkel ha spiegato che la Germania è pronta a rafforzare il «governo economico »dell’Europa,uno strumento che ha definito un foro attraversoil quale prendere decisioni rapide, ma a 27 non a 16, come invece chiesto dai francesi: « molto importante chiarire che non vogliamo membri di prima e seconda fascia nell’Unione». La posizione tedesca ha ricevuto ieri l’appoggio di Jean- Claude Juncker, il presidente dell’Ecofin.
Sarkozy ha fatto buon viso a cattiva sorte, se è vero che in passato aveva proposto addirittura l’idea di un segretariato dell’Eurogruppo. Ieri ha detto che l’Europa non ha bisogno di nuove istituzioni e sottolineato che Parigi e Berlino sono comunque dell’idea che bisogna mostrare un’unione«pragmatica»e«operativa ». Ha aggiunto, quasi a non volere abbandonare la partita: «In questo senso abbiamo già dimostrato di poterci riunire rapidamente anche a 16». Per parte sua, la Germania teme che un governo economico possa mettere a rischio l’indipendenza della Banca centrale europea e ha paura di assistere a un eventuale smembramento del grande mercato unico, tanto amato dalle sue aziende esportatrici. In questo dibattito, la posizione tedesca è stata appoggiata anche da alcuni paesi dell’Est, come la Polonia, che ha detto di non volere «atteggiamenti elitisti » da parte degli stati membri della zona euro.
Infine, il presidente francese ha fatto un ulteriore passo nella direzione del cancelliere Merkel sposando la proposta tedescadi sospendere d’autorità i diritti di voto dei paesi non virtuosi.
«Pensiamo di proporre al presidente dell’Unione Herman van Rompuy sanzioni particolari quali la sospensione dei diritti di voto» se necessario, ha precisato Sarkozy, anche attraverso un eventuale cambiamento dei Trattati.
Chiudendo la conferenza stampa, Merkel e Sarkozy hanno fatto del loro meglio per far dimenticare le recenti incomprensioni tra Berlino e Parigi sull’opportunità di risanare i conti pubblici più o meno rapidamente come sull’idea di imporre divieti unilaterali alle vendite allo scoperto. Il presidente francese ha assicurato che i due paesi sono «determinati a parlare con una sola voce » almeno in occasione del prossimo vertice europeo di giovedì.