Rita Cenni, Oggi, 16 giugno 2010, pag. 46, 16 giugno 2010
STRISCIA DI GAZA
Ecco cosa è entrato ufficialmente nella Striscia di Gaza la settimana dal 22 al 29 maggio, la settimana prima dalla tragedia della Marmara, secondo un dettagliato resoconto redatto dall’Oxfam, l’associazione inglese che combatte la fame nel mondo: 631 Tir carichi di aiuti umanitari; 43 camion carichi di abiti e scarpe; 3 camion di vetro; 15 di legno e 6 di alluminio, materiali destinati alla ricostruzione dell’ospedale al Quds, curata dal governo francese; 1,063 milioni di litri di petrolio per alimentare impianti elettrici, il 30 per cento dei 3,5 milioni che servono per produrre 80Mw di elettricità alla settimana; 871 tonnellate di gas da cucina, metà del fabbisogno medio settimanale; niente diesel o petrolio per usi privati. Dall’Egitto, però, ogni settimana entrano 100 mila litri di carburante di contrabbando. Sempre secondo l’Oxfam negli ultimi 6 mesi solo 118 camion di merci hanno lasciato Gaza per le esportazioni, 85 carichi di fiori recisi, 33 pieni di fragole. A Gaza ci sono 27 ospedali attivi, 110 ambulatori per la medicina e le cure di base, 148 ambulanze. Secondo gli ultimi dati il 44,1 per cento degli abitanti di Gaza (1.604 mila persone) ha meno di 14 anni, l’età media è 17,5 anni, il tasso di natalità è di 4,9 figli per donna. La disoccupazione è al 50 per cento, il 60 per cento della gente sta sotto la soglia di povertà.