Novella 2000, n. 22, 03/06/2010, pp. 78-83, 3 giugno 2010
Antonino Di Pietro. Dermatologo plastico e fondatore dell’Isplad (Società Internazionale di Dermatologia Plastica e Oncologica)
Antonino Di Pietro. Dermatologo plastico e fondatore dell’Isplad (Società Internazionale di Dermatologia Plastica e Oncologica). Da sempre si batte contro l’uso sconsiderato dei filler. Botulino compreso. «La mia posizione si basa sulla costatazione che la tossina è in grado di diffondersi a distanza rispetto al punto di iniezione. Evenienza, questa, scritta nello stesso bugiardino del farmaco e confermata da studi recenti tra cui quello del professor Matteo Caleo, ricercatore presso l’Istituto di Neuroscienze del Cnr di Pisa. Il botulino non si sposta attraverso i vasi sanguigni, nei casi in cui questi, per errore, siano interessati dall’iniezione, ma lungo i nervi, arrivando al cervello. I miei detrattori sostengono che i dosaggi utilizzati in medicina estetica siano molto bassi; nessuno, però, può dire quale quantitativo arrivi effettivamente al cervello e a quali concentrazioni possa essere dannoso». *** «Sono contrario a tutti i filler permanenti: quindici anni fa me la prendevo con silicone e metacrilati, sostenendo che fossero incompatibili con i cambiamenti naturali del volto e che avessero troppi effetti collaterali. Anche allora ero un navigatore solitario». *** Le linee guida del ministero prevedono l’uso del Botox solo per il trattamento delle rughe verticali sopra il naso. «Anche la Food and Drug Administration, l’Agenzia per gli alimenti e i medicinali statunitense, la pensa così».