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 2010  maggio 12 Mercoledì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "BRESSO

MERCEDES"

Nel 2004 [Vattimo] s’è candidato col Pdci, l’Ulivo al suo posto presenta Mercedes Bresso, presidente della provincia [di Torino]: «Non le porto rancore, è simpatica. Il suo profilo intellettuale è quello di una buona casalinga e di una discreta insegnante delle medie inferiori». (Aldo Cazzullo, "Corriere della Sera" 7/6/2004)

Perché non è bello che i due contendenti sulla Tav, Mercedes Bresso e il presidente della Comunità montana che fieramente si oppone al tunnel, abbiano la stessa tessera [quella dei Ds] in tasca. (p.g., ”la Repubblica” 30/11/2005).

quelle rocce contengono davvero amianto e uranio? La presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, dei Ds, sostiene di no. Ho sott’occhio una sua intervista, molto netta e drammatica, concessa a Carlo Brambilla dell’’Unità” e pubblicata il 7 dicembre. Dice: in Val di Susa «ha prevalso negativamente l’autoconvincimento che poggia su paure infondate. C’è chi va in giro a raccontare che moriranno tutti di uranio, di amianto e cose così. L’uranio e l’amianto non ci sono. Sono pronta a scommettere con chiunque. Nella valle gira gente che mente sapendo di mentire, e c’è chi ci crede». Chi ha ragione: quelli che hanno paura o il presidente Bresso, i suoi assessori e gli esperti che li affiancano? (L’Espresso 22/12/2005, pag.81 Giampaolo Pansa)

I caprioli piemontesi, che a forza di esser protetti sono diventati troppi e a questo punto danneggiano l’ambiente. La Regione Piemonte aveva deciso di abbatterne 600 nell’Alessandrino. [...] La presidente del Piemonte Mercedes Bresso – [...] – non può in realtà che procedere agli abbattimenti dei capi per riportare la popolazione in equilibrio. (Giogio dell’Arti, Vanity Fair, 7 agosto 2006)

La decisione di non andare al congresso della Quercia da parte di Mercedes Bresso, presidente della Regione Piemonte. [...]«Che cosa fa la Bresso? - si chiede Pettinari - Toglie la delega a Fassino perché il suo ingresso nel partito Democratico vuole trattarlo da solo». (La Stampa 17/01/2007, pag.4 Augusto Minzolini)

Le polemiche sui turni massacranti degli infermieri, il j’accuse del primario Salizzoni sulla presenza di sacche di personale imboscato hanno convinto la presidente della Regione, Mercedes Bresso, a chiedere ai manager di accelerare i controlli «per verificare azienda per azienda i carichi di lavoro». [...]E’ evidente che le due linee guida adottate testimoniano che almeno secondo la Bresso «su alcune questioni il professor Salizzoni ha ragione», soprattutto per quanto riguarda la distribuzione dei premi che «concessi per merito finiscono poi per essere spalmati su tutti». Il sistema dei premi e degli incentivi è deciso a livello nazionale e la Regione non può intervenire. La Bresso, però, vuole che all’interno dei reparti sia garantito il rispetto dei turni di lavoro, cioè mattino, serale e notturno per evitare «sovraccarichi per alcuni e meno lavoro per altri». (M.Acc., La Stampa 25/3/2007)

[Marta Vincenzi] «Oggi però sono per il Partito democratico. Anche se condivido le preoccupazioni di Mercedes Bresso, mia amica e coinquilina (a Bruxelles abbiamo un bilocale con cucinotto vicino al Parlamento europeo): dalla laicità non si può prescindere». (Aldo Cazzullo, Corriere della Sera 23/5/2007 (circa)

la presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso, che ieri si è vista recapitare «lo sconcerto e l’amarezza» di esponenti della sua stessa maggioranza per aver parlato di compensi troppo alti di consiglieri che in alcuni casi dovrebbero «andare a scuola di politica per imparare gli strumenti del mestiere». (Il Sole 24 Ore 18/05/2007, pag.4 Gianni Trovati)
Ieri Mercedes Bresso, la presidente della Regione Piemonte, parlando a proposito dei tre albanesi che hanno sequestrato il pullman, ha detto che bisogna dare più poteri di polizia agli enti locali. E ha ricordato che a Zurigo la somministrazione controllata di eroina ha determinato un crollo della piccola criminalità. (Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 16 maggio 2007)

In Piemonte ci sarà quella [la lista] di Sergio Chiamparino e Mercedes Bresso, nonostante la forte pressione sul sindaco di Torino, dai Ds, per non fargliela fare. (Il Foglio 31/07/2007, pag.3)

Un anno fa il giornalista Gad Lerner [...] scrisse una lettera aperta, intitolata «La politica va oltre la zanzara» e pubblicata dalla Stampa, al presidente del Piemonte Mercedes Bresso, lamentandosi che il Monferrato, dove risiede, d’estate è infestato di zanzare. Perché alla Bresso? Perché, in campagna elettorale, aveva promesso di occuparsi del problema. Promessa disattesa una volta vinte le elezioni. (Corriere della Sera 23/08/2007, pag.25 Roberto Rizzo)

Ricordi di anni in cui si pescavano le rane, in cui nelle acque non spadroneggiava il pesce siluro, in cui lungo le sponde s’addensavano le lucciole e in cui, come ha ricordato la presidente del Piemonte Mercedes Bresso, «l’uomo era fragile davanti alla forza del fiume, mentre oggi accade il contrario». (Giovanna Favro, La Stampa 12/9/2007)

Sul tavolo la giunta guidata da Mercedes Bresso ha messo un milione di euro e ha creato una rete di cui fanno parte il centro ricerche della Fiat, il Politecnico di Torino, un gruppo di imprese piemontesi specializzato nella produzione di pellicole fotovoltaiche e il premio Nobel, James Barber. (Maurizio Tropeano, La Stampa 15/9/2007)

a Torino hanno deciso con largo anticipo di fare quello che in un paese non dico civile ma appena normale si dovrebbe fare: accoglieranno il Dalai Lama nei luoghi delegati, istituzionali. [...] Basterebbe ragionare, come ha fatto Mercedes Bresso (voto 8): «Vedo queste minacce come un fuoco di paglia. Noi abbiamo ottimi e calorosi rapporti con la Cina, e desideriamo mantenerli. Però, se ritorsioni ci saranno, danneggeranno più loro che noi: l´interscambio è più favorevole a Pechino che a Torino». (Gianni Mura, la Repubblica 2/12/2007)

[sulla visita del Dalai Lama] A Torino e Milano ricordano bene gli «inviti alla prudenza» recapitati in quei giorni dalla Farnesina ai governatori regionali: Mercedes Bresso e Roberto Formigoni li ignorarono e scelsero di ricevere l’ospite («Noi non c’entriamo, la nostra Costituzione garantisce libertà di scelta alle Regioni, non siamo un Paese dirigista», era il senso del messaggio degli Esteri all’ambasciatore Dong Jinyi). (La Stampa 16 marzo 2008, EMANUELE NOVAZIO)

La sintesi del governatore del Piemonte Mercedes Bresso: «Non ho figli perché non ne ho voluti. Sensi di colpa? Pas du tout. Nella mia vita c’è stato molto altro». (Corriere della Sera 16 aprile 2008, Alessandra Mangiarotti)

Mercedes Bresso, presidente del Piemonte: «Sono anni che parlano di federalismo fiscale. Bossi e la Lega sono stati al governo dal 2001 al 2006. Il risultato per il Piemonte? Zero federalismo fiscale e un credito di 1,2 miliardi nei confronti dello Stato. Adesso sono di nuovo lì. Andiamo a vedere le loro carte, incalziamoli e collaboriamo per rendere effettiva la Costituzione. Io credo che il centrosinistra debba chiedere subito la realizzazione di questa promessa». [...]Nella scorsa legislatura Violante presentò una proposta per l’istituzione di un vero Senato federale sul modello tedesco. Bresso: «Si riparta da lì. Se c’è l’accordo si può approvare in poco tempo. E poi il fisco. La mia proposta è che si applichi a tutte le Regioni il sistema di tassazione in vigore per il Friuli Venezia Giulia (una delle cinque Regioni a Statuto speciale, ndr). Primo le tasse vengono incassate direttamente a livello regionale. In Friuli restano sei decimi del gettito Irpef, 4,5 decimi dell’Irpeg (ora Ires) e 9,1 decimi dell’Iva. Se traduciamo questi numeri in denaro resterebbero in Piemonte 18,4 miliardi contro una decina che abbiamo a disposizione oggi tra trasferimenti statali di cui 8,4 miliardi di entrate fiscali». [...]«C’è il fondo di perequazione a cui, però, devono partecipare anche le regioni a Statuto speciale. Stato e regioni definiscono un livello essenziale di servizi da garantire e poi toccherà alle singole amministrazioni decidere che cosa potenziare. qui che entra in gioco il giudizio degli elettori». (Maurizio Tropeano, La Stampa 19/4/2008)

Massimo Giordano, ha assunto i «City Angels» per pacifiche ronde, ha polemizzato con la presidente della Regione, Mercedes Bresso, a proposito dei 150 anni dell’Unità d’Italia e ha parlato di celebrare la «disunità d’Italia». (La Stampa 13 maggio 2008, MARCO NEIROTTI)
Il governatore del Piemonte Mercedes Bresso dice che non ha figli perché non li ha voluti («Sensi di colpa? Pas du tout. Nella mia vita c’è stato molto altro») (Alessandra Mangiarotti Corriere della Sera 16 aprile 2008)

In Piemonte Mercedes Bresso potrebbe costruirsi un picco di popolarità abbassando le imposte di 167 euro a tutti i piemontesi oppure spendere in servizi 366 euro l’anno in più per ogni abitante del Piemonte. (MARCO SODANO, La Stampa 20/8/2008)

La disposizione contenuta nel decreto-legge [sul taglio degli istituti scolastici] è quanto mai perentoria e le reazioni degli amministratori locali non si sono fatte attendere. Il presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, parla di «provvedimento insensato» che produrrà «grandi difficoltà di accesso e trasporti, soprattutto d´inverno». [...]Circostanza che, secondo la Bresso, imporrà in Piemonte la chiusura di 816 plessi scolastici di piccoli comuni. (Salvo Intravaia, la Repubblica 12/10/2008)

A spingere Silvio Viale a candidarsi per staccare la spina di Eluana è forse stata la decisione della presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso di spiegare a chiare lettere la propria posizione sul tema: «Io quella sentenza l’applicherei, come presidente e autorità sanitaria» ha dichiarato a un dibattito. (Emanuela Minucci, La Stampa 17/11/2008)

Nel frattempo, la presidente Mercedes Bresso vorrebbe sperimentare alcuni prototipi [di Phylla, auto superecologica] entro la cinta aeroportuale di Caselle e nei servizi legati alla Sanità. [...]«Phylla è un laboratorio su quattro ruote» ha detto Mercedes Bresso [...]Già, ma quale futuro tutto ciò avrà? «La prima fase è presto conclusa. Ora si tratta di costruire alcuni altri prototipi, per testare Phylla. Quindi, di industrializzare la produzione dei componenti (ancora molto costosi, ndr.) e infine di mettere in produzione l’auto» traccia la strada Bresso. [...] Bresso, dal canto suo, non esclude il ricorso ad una normativa regionale di sostegno per quella che, ha detto, «è nata come una scommessa». (Fabio Pozzo, La Stampa 29/11/2008)

l Grinzane Cavour ora rischia di scomparire sotto i colpi dell’inchiesta, anche se la presidente della Regione Mercedes Bresso punta a salvare il salvabile e spera «nella costituzione di un comitato di garanti per gestire il Premio». (Giusi Fasano, Corriere della Sera, 24/2/2009)

la governatora del Piemonte, Mercedes Bresso, s’è opposta: non voglio roba atomica dalle mie parti, ha detto. (Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport, 25/2/2009)

In Piemonte, Mercedes Bresso avverte che "il piano [casa] potrebbe provocare disastri sia nel patrimonio architettonico delle nostre città che nel paesaggio delle nostre campagne" (Paolo Biondani e Vittorio Malagutti, L’Espresso, 19 marzo 2009)

Il Pd ligure, però, non ne vuol sentir parlare [della candidatura di Cofferati], la presidente del Piemonte Mercedes Bresso ancor meno: "Ma non doveva fare il papà?". (Marco Damilano, L’Espresso, 2 aprile 2009)

la Gm si attende dalla regione un investimento di 12 milioni, mentre la giunta di centrosinistra guidata da Mercedes Bresso ne ha messi a bilancio solo 2,5. (Gianni Pintus, Panorama, 9 aprile 2009)

Nell’aprile del 2009, il governatore Pd del Piemonte Mercedes Bresso accusa: «Per Vattimo l’Europa è di una noia mortale, ma ci vuole tornare. Per ragioni non nobili». Lui: «La ”zarina” fa di tutto per distrarre i contribuenti elettori dallo scandalo dei fondi dati al Grinzane Cavour». (Mariella Romano, Novella 2000, n. 18, 30/04/2009, pp. 67-71)

Un modo elegante per dire che il peggior nemico del Pd è il Pd. «Lo scontento degli elettori è evidente – ha detto Mercedes Bresso, gover­natore del Piemonte ”, va risolto il nodo di fondo: l’identità del nuovo partito» (Francesco Alberti, Corriere della Sera 13/6/2009)

[Mauro Mo­retti, AD di Trenitalia] Come gli optional sulle auto. Scom­metto che chiedono tutti il modello ba­se. «C’è stata una negoziazione aspra, nessuno aveva soldi sufficienti. Però ab­biamo fatto i contratti con tutte le Regio­ni. Eccetto il Piemonte, che vuole la gara europea».Forse Mercedes Bresso pensa di ave­re un servizio migliore.«Allora mi permetto di darle un consi­glio: con i soldi del grattacielo della Re­gione ci compri i treni dei pendolari». (Sergio Rizzo, Corriere della Sera 8/8/2009)

E qui scatta l’intreccio con le elezioni regionali: la governatrice Mercedes Bresso (bersaniana) è a rischio. Al suo posto, in caso di accordo con l’Udc, potrebbe spuntarla l’ex sottosegretario centrista Michele Vietti. (L’Espresso, 1 ottobre 2009)

La Padania, qualche giorno fa, nell’apertura di prima pagina, per attaccare Mercedes Bresso, sosteneva che era «come Bassolino». E allora è questo: il parametro su cui misurare il fallimento della sinistra? (Alberto Alfredo Tristano, il Riformista 26/09/2009)

Mercedes Bresso, governatore del Pie­monte: «Questa mozione [alzare il livello consentito di alcool alla guida su base regionale] mi fa ridere. Ma come? L’Italia è un Paese dove tutti producono vi­no e dove tutti bevono. E per quale motivo il Piemonte do­vrebbe essere diverso dalla Sici­lia? Non capisco il senso. La Le­ga farebbe bene ad occuparsi di federalismo, ma quello vero, non quello alcolico». (Alessandra Arachi, Corriere della Sera, 01/10/09)

Per Cazzullo, «ostentando il proprio forte sentimento anticattolico, la Bresso ha mancato di sensibilità. Niente da dire se vai a braccetto con un ateo come Piergiorgio Odifreddi, ma in una regione cattocomunista come il Piemonte è chiaro che trovi difficoltà a farti rieleggere. Il che non vuol dire che non abbia chance, perché Roberto Cota non è un candidato forte. (Costanza Rizzacasa, ItaliaOggi28/11/2009)

in Piemonte il pd regionale ha dato il via libera alla candidatura di Mercedes Bresso. (Gianna Fregonara, Corriere della Sera, 12/12/2009)

Cota, il candidato che il 27 marzo sfiderà la pre­sidente Mercedes Bresso [...]A chiedergli cosa pensi della Bres­so, Cota precisa: «Non ho nulla con­tro la persona. E in campagna eletto­rale non farò attac­chi personali, non alzerò la voce. Non sarebbe nello stile dei piemontesi. Mi limiterò a dire che ha governato male il Piemonte. Sono pronto a dialogare con l’Udc, se vorranno. Ma in ogni ca­so i cattolici e i moderati voteranno per me. Perché la Bresso ha assunto posizioni ostili ai cattolici, anche se ora cerca di rimangiarsele. Ha propo­sto la legge, poi ritirata, per le unioni gay. Ha invitato il padre di Eluana a portarla a morire in Piemonte. Ha av­viato la sperimentazione della pillola abortiva. Ha tentato di affidare il Grinzane Cavour a Odifreddi. Oltre­tutto è stata eletta con i voti delle li­ste No-Tav. Ed è pure contro il nucle­are... ». (Aldo Cazzullo, Corriere della Sera 19/12/2009)

Una «preoccupazione» è stata espressa ieri mattina dal governatore Mercedes Bresso dopo la denuncia dei vertici della regione francese Rodano-Alpi: «L’Italia ha rimesso in discussione la percentuale di finanziamento dell’opera [la Tav]». (Alessandra Mangiarotti, Corriere della Sera 30/01/2010)

Quanto al Piemonte, Mercedes Bresso dà l’impressione,al momento,di avere in mano il bandolo della matassa.L’alleanza con i centristi è un punto di vantaggio per la presidente uscente (Stefano Folli, Il Sole-24 Ore 30/1/2010)

In diversi altri contesti, invece, la situazione mostra elementi di incertezza. In Piemonte, Mercedes Bresso stacca in questo momento di pochissimo il suo rivale Cota: ma la differenza si aggira attorno ad un solo punto percentuale, ciò che rende impossibile una previsione fondata. (Renato Mannheimer, Corriere della Sera 12/3/2010)

Libera. Ma se si dà un’occhiata al Bollettino ufficiale della Regione Piemonte del 18 marzo scorso, quella di Libera più che manifestazione spontanea sembra ”spintanea”. Una bella spinta deve averla data il presidente uscente della Regione subalpina, Mercedes Bresso, grazie a una delibera di giunta del primo marzo scorso che accollava sulle spalle pubbliche 50 mila dei 78 mila euro di costi sopportati da Libera Piemonte per quel giorno. (Fosca Binker, Libero 23/3/2010)

Ma il partito dei cattolici per antonomasia ha scelto Mercedes Bresso del Pd. [Roberto ota] «Dire che l’Udc è il partito dei cattolici è offensivo per i cattolici, che non sono il 3%. Oggi purtroppo l’Udc è contro i valori cattolici, perché non può appoggiare Mercedes Bresso, che è la sorella di Emma Bonino». [...]«Se la Cei non parla di difesa della vita e della famiglia, di che cosa dovrebbe parlare? Inoltre, la sanità è una materia di competenza regionale e il ruolo di presidente della Regione è particolarmente delicato. Le posizioni della Bonino e della Bresso non possono passare inosservate». (Barbara Romano, Libero 25/3/2010)

Il nodo è legato all’alta velocità. Con la presidente uscente Mercedes Bresso, Pd, che è intenzionata ad andare avanti, nonostante le contestazioni che vengono da sinistra, nella realizzazione della Torino-Lione. D’accordo lo sfidante del centrodestra, Roberto Cota, da sempre favorevole al maxi progetto. E che vuole un netto miglioramento del servizio ferroviario, considerato dal Pd, di pessimo livello. La linea Torino-Lione (per la parte di competenza italiana) costerebbe tra 15 e 20 miliardi. No della Bresso al nucleare. Cota dice sì ma chiarisce che il Piemonte è autosufficiente, quindi non serve. (Umberto Mancini, Il Messaggero 24/3/2010)

Senza troppi giri di parole, la governatrice uscente Mercedes Bresso ha messo sul tavolo 50 milioni di euro. Specificando: ”Il modello è quello dello stabilimento Fiat di Verrone, specializzato in componentistica. I nostri investimenti hanno fatto sì che Fiat mettesse lì produzioni innovative, e non le trasferisse in Turchia. Marchionne ha proposto di incontrarci, ma noi abbiamo chiesto di aspettare le elezioni. Se vinceremo, andremo avanti”. [...] Non la pensa come la Bresso il federalista del sud, Raffaele Lombardo. (Chiara Paolin, il Fatto Quotidiano 26/3/2010)

la vittoria dello sfidante leghista Roberto Cota contro il governatore pd in cerca di una riconferma, Mercedes Bresso. [...] Con un risultato rafforzato dal notevole successo della lista dei «grillini» che, con il quasi 4 per cento dei consensi, ha probabilmente molto indebolito le sorti elettorali della Bresso. [...]. I «No Tav», invece, hanno concentrato i loro consensi sulla lista di Grillo e sul suo candidato, Davide Bono. Così la Bresso, in molte zone, è stata penalizzata da questa radicalizzazione degli orientamenti su questo problema. (Luigi La Spina, La Stampa 30/3/2010, pagina 1)

[Davide Bono] è l’uomo che ha fatto perdere le elezioni a Mercedes Bresso (Vera Schiavazzi, ”la Repubblica” 31/3/2010).

Le sconfitte in Piemonte e nel Lazio sono avvenute per pochi voti. Mercedes Bresso, in particolare, è stata fermata dal «fuoco amico», ossia dalla lista di disturbo degli amici di Beppe Grillo. (Stefano Folli, Il Sole-24 Ore 31/3/2010)

Mercedes Bresso partiva con una corazzata: coalizione vasta, da Rifondazione all’Udc, macchina elettorale rodata e il vantaggio di cinque anni di governo. [...] la Bresso, nella sua campagna elettorale, puntava su innovazione, green economy e nuovo welfare. (RAPHAL ZANOTTI , La Stampa 31/3/2010, pagina 9)

Mercedes Bresso: una delle bestie nere dei vescovi proprio sulla pillola Ru486. (Massimo Franco, Corriere della Sera 02/04/2010)
offensiva aperta contro la Ru486 dal neo-governatore leghista del Piemonte, Roberto Cota: «Lasceremo marcire il farmaco nei magazzini». Ma Mercedes Bresso aveva dato il via libera. (Virginia Piccolillo, Corriere della Sera 02/04/2010)

Ad esempio, le intercettazioni chiariscono definitivamente, con una prova filologica inoppugnabile, la genesi del thriller Il profilo del tartufo di Mercedes Bresso, l’ex governatrice della regione Piemonte col vizio della scrittura: le conversazioni in mano agli inquirenti dimostrano che la Bresso in una prima versione del romanzo aveva inserito nell’ultimo capitolo anche l’amico Soria, che compare tra i personaggi di una cena ambientata non a caso nelle sale del Palazzo Grinzane. Lo stesso professore ha il privilegio di leggere in bozze le pagine della Bresso e in una telefonata si dice «commosso» per le «bellissime parole». Il capitolo, però, sparisce proprio pochi giorni prima che il libro vada in stampa, da Rizzoli, quando scoppia lo scandalo Grinzane. Per «opportunità» la Bresso preferisce cancellare lo scomodo personaggio. In privato, invece, manifesta solidarietà: il giorno dopo l’arresto, cui La Stampa dà ampio spazio, il marito della governatrice manda a Soria un messaggio: «Io e mia moglie ti sosteniamo. tutta una montatura. La Stampa è un giornalaccio di una famiglia declinante». Gossip! (Luigi Mascheroni, il Giornale 16/4/2010, pagina 39)