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 2010  maggio 02 Domenica calendario

L’ACCORDO PER LA GRECIA. DAI SITI DI DOMENICA 2 MAGGIO


Ettore Livini su repubblica.it
ATENE - La Grecia ha raggiunto l’accordo con Fondo Monetario Internazionale, Ue e Banca centrale europea per sbloccare gli aiuti internazionali (tra 100 e 120 miliardi in tre anni) necessari "per salvare il paese dalla bancarotta", come ha ammesso il premier Giorgos Papandreou. "L’intesa è stata presa nell’interesse nazionale e comporterà grandi sacrifici per il paese", ha detto il presidente del consiglio in un tesissimo consiglio dei ministri straordinario riunitosi stamani.

Le misure imposte dalla trojka - che verranno votate dal parlamento di Atene in seduta straordinaria domani o martedì - sono durissime: la Grecia traglierà di 30 miliardi il suo deficit per riportarlo sotto il 3% del Pil entro il 2014. In questo periodo il debito del paese arriverà fino quasi al 150% del prodotto interno lordo per poi scendere dal 2014. Sul fronte delle entrate ci sarà un aumento dal 21 al 23% dell’Iva e nuove tasse su alcool, sigarette, scommesse e benzina. Su quello delle uscite sono invece in arrivo tagli draconiani su stipendi e pensioni. "Abbiamo accettato queste condizioni assicurando però garanzie per tutelare la fascia più debole della popolazione - ha detto il ministro delle finanze Giorgos Papakonstantinou, l’architetto del piano - . Sappiamo che sono decisioni durissime, ma serviranno a cambiare il paese. E siamo sicuri che la maggioranza dei greci sarà con noi".

Il governo ha salvato la 13esima e la 14esima, due simboli della lotta sindacale delle ultime settimane. Ma ne ha ridotto l’importo massimo a mille euro. Gli incentivi di questo tipo saranno bloccati per tutti gli stipendi pubblici oltre i 3mila euro e le pensioni oltre i 2.500. I compensi del settore statale e le pensioni rimarranno congelati per tre anni e interventi paralleli saranno fatti per tagliare (-8%) i premi che costituiscono una fetta importante delle retribuzioni elleniche già ridotte del 12% poche settimane fa. I dipendenti pubblici, a valle dei tre piani di austerity del governo, vedranno i loro emolumenti scendere di oltre il 20%. Alle aziende più redditizie (leggi banche) sarà chiesto un contributo di solidarietà per la salvezza della nazione. L’età pensionabile sarà equiparata per uomini e donne e salirà ai 65 anni con un minimo di contributi in crescita graduale da 35 e 40 anni e un meccanismo per adeguarla in automatico all’incremento delle aspettative di vita.


Gli accordi prevedono anche una rivoluzione dell’amministrazione fiscale per ridurre l’evasione, misure che rendono più semplici i licenziamenti e un’iniezione di flessibilità sul mercato del lavoro (si potrà licenziare di più e con meno vincoli) e delle professioni. Verrà stabilito un salario minimo per giovani e disoccupati a lungo termine. L’amministrazione pubblica sarà ridisegnata cancellando decine di provincie e di comuni.

Fmi, Ue e Bce valuteranno ogni tre mesi l’avanzamento del progetto che consentirà alla Grecia "di non essere costretta a cercar soldi sul mercato per i prossimi tre anni", ha detto Papakonstantinou. L’austerity aggraverà la crisi economica: il pil è stato rivisto al rbasso (-4%) per quest’anno, per poi scender ancora del 2,6% nel 2011 e riprendere a crescere (+1,1%) nel 2011. Grazie all’accordo e dopo l’ok agli aiuti dei singoli paesi europei - la Germania contribuirà con 8,4 miliardi, l’Italia con 5,5 - Atene dovrebbe ricevere entro il 19 maggio circa 9 miliardi per rifinanziare il suo debito in scadenza ed evitare il default.

La situazione economica greca è precipitata dopo le elezioni dello scorso ottobre. Quando il nuovo governo socialista ha annunciato che i conti ereditati dall’esecutivo conservatore di Costas Karamanlis erano di gran lunga peggiori di quanto certificato fino a poche settimane prima dall’Istituto nazionale di statistica (subordinato in Grecia fino a poche settimane fa al controllo del governo). Il rapporto deficit/pil del paese - stimato prima della scoperta della voragine al 3,9% - è stato rivisto da allora al rialzo quattro volte e il ministro delle finanze Giorgos Papakonstantinou ha confermato nelle scorse settimane che potrebbe arrivare fino al 14%.

I negoziati per l’accordo con il Fondo Monetario e la Ue non sono stati semplici per due motivi: la riluttanza della Germania a salvare Atene (oltre l’80% dei tedeschi è contrario e il 9 maggio sono previste importanti elezioni regionali in Rhenania Westfalia) e la complessa mediazione tra Washington e Bruxelles per capire chi dovrà monitorare i progressi di Atene. Ancora stamattina, in un’intervista pubblicata dal Bild Am Sonntag, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha annunciato che la Germania intende rivedere le regole dell’Eurozona, prevedendo se necessario la sospensione del diritto di voto per quei Paesi che non rispettino i propri impegni finanziari. E entrando nella riunione dei ministri finanziari dell’Eurogruppo, il responsabile tedesco ha minacciato: "La Grecia dovrà applicare il piano alla lettera"

Il pacchetto lacrime e sangue annunciato dal governo dovrà però passare ancora l’esame della piazza: il primo banco di prova significativo - dopo gli incidenti di ieri tra anarchici e polizia davanti al Parlamento - sarà per mercoledì prossimo quando i sindacati pubblici e privati hanno convocato una manifestazione per protestare contro le misure.

(02 maggio 2010) Tutti gli articoli di Economia

corriere.it
ATENE - C’è l’accordo per il salvataggio della Grecia. Il premier Giorgio Papandreou ha riunito alle 9.30 (le 8.30 italiane) il Consiglio dei ministri per annunciare di aver firmato l’intesa con l’Unione Europea e il Fondo monetario internazionale per «evitare la bancarotta». Dunque saranno sbloccati gli aiuti internazionali per consentire al Paese di evitare il fallimento, ma il piano, ha ammesso il premier, comporterà «grandi sacrifici». Papandreou ha detto di essere pronto a fare «qualsiasi cosa in nome dell’interesse nazionale»: «Evitare la bancarotta - ha detto - era la linea rossa del governo». L’ammontare degli aiuti sarà indicato dal ministro delle finanze Papaconstantinou nel pomeriggio a Bruxelles. Intanto dalla Ue giungono segnali di apprezzamento e il presidente della Commissione, José Manuel Barroso, ha sottolineato come l’assistenza alla Grecia sia fondamentale per preservare l’intera zona euro. Il piano triennale di aiuti potrebbe ammontare complessivamente a 110 miliardi di euro. Questa - secondo quanto si apprende da fonti comunitarie - la proposta messa sul tavolo dell’Eurogruppo, che da quanto si apprende potrebbe riunirsi per un vertice straordinario con cui dare il via libera definitivo il prossimo, 7 maggio. La cifra non è stata ancora messa nero su bianco nel progetto di dichiarazione dei 16 ministri della zona euro, ma sarebbe l’ammontare deciso nelle riunioni preparatorie del vertice.

TAGLI PER 30 MILIARDI - Papaconstantinou ha anticipato i principali punti dell’accordo in una conferenza stampa ad Atene: tagli alla spesa pubblica da 30 miliardi di euro entro il 2012 e rientro del deficit pubblico al 3% entro il 2014, con una riduzione di 11 punti percentuali in quattro anni. I maggiori sacrifici saranno chiesti ai dipendenti pubblici, a cui saranno congelati stipendi e pensioni per tre anni, mentre saranno ridotte le tredicesime e le quattordicesime sotto i 3 mila euro lordi mensili e del tutto abolite quelle al di sopra dei 3 mila euro. Inoltre tredicesima e quattordicesima saranno abolite per le pensioni sopra i 2.500 euro lordi mensili, e sotto questo livello saranno ridotte. Sarà rivisto completamente il sistema delle pensioni di invalidità. Per le pensioni, a partire dal 2011 si avrà l’eguaglianza nell’età pensionabile tra uomini e donne. Nel settore privato sarà resa più elastica la possibilità di licenziamento e ridotta l’indennità; saranno inoltre ridotte le ore di lavoro straordinario. L’Iva salirà dal 21% al 23%. Saranno aumentate del 10% le tasse su carburanti, alcolici, sigarette. Aumenteranno le imposte anche su beni di lusso e lotterie (ASCOLTA il commento in audio di Antonio Ferrari).

«60 MILIARDI DI EURO L’ANNO» - «La Grecia ha necessità di prestiti per 60 miliardi di euro l’anno - ha affermato Papandreou -. Nessuno potrebbe immaginare la dimensione del debito che il precedente governo ha lasciato». Ma ha aggiunto: «Vi prometto che al termine dei 4 anni del mio mandato di primo ministro, il Paese sarà salvato dalla bancarotta». L’accordo è stato valutato positivamente dalla Commissione Ue («decisivo per riportare l’economia di Atene sui giusti binari e per preservare la stabilità della zona euro» ha detto il presidente Barroso), ma la cancelliera tedesca Merkel ha ribadito la necessità di rivedere le regole, prevedendo eventualmente la sospensione del diritto di voto per i Paesi che non rispettano i propri impegni finanziari.

corriere.it
BRUXELLES - «L’assistenza alla Grecia sarà decisiva per riportare l’economia di Atene sui giusti binari e per preservare la stabilità della zona euro». Lo afferma in una nota il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso dopo l’annuncio del premier greco Papandreou del raggiungimento dell’accordo tra Ue e Fmi. La Commissione ha «accolto con favore» il programma pluriennale di consolidamento delle finanze greche, che considera «solido e credibile» e chiede dunque che venga attivato il meccanismo di prestiti Ue-Fmi.

ECOFIN NEL POMERIGGIO - «Il governo greco, sotto la leadership determinante di Papandreou, si è impegnato ad avviare un difficile ma necessario processo di riforma per riportare l’economia greca sul giusto binario e per restaurare la fiducia» spiega Barroso, aggiungendo che «l’assistenza ad Atene dimostra la determinazione comune dei membri della zona euro e delle nostre istituzioni ad agire con spirito di solidarietà e responsabilità». Nel pomeriggio si riuniscono a Bruxelles i ministri dell’Economia di Eurolandia per dare il via libera al pacchetto di aiuti. La cifra complessiva sarà annunciata nel corso dell’Ecofin straordinario.

Il cancelliere tedesco, Angela Merkel (Reuters)
Il cancelliere tedesco, Angela Merkel (Reuters)
«RIVEDERE LE REGOLE» - Dalla Germania arriva però un nuovo avvertimento: è necessario rivedere le regole dell’Eurozona, prevedendo se necessario la sospensione del diritto di voto per quei Paesi che non rispettino i propri impegni finanziari, ha affermato Angela Merkel intervistata dal domenicale Bild am Sonntag. La cancelliera ha reso noto che i ministri delle Finanze dell’Ue si incontreranno entro la fine del mese per discutere gli eventuali cambiamenti delle procedure. Ha parlato alla vigilia dell’annuncio dell’accordo fra l’Eurogruppo e il Fmi sul pacchetto di aiuti alla Grecia, parte dei quali (circa 8,4 miliardi di euro) verranno dalle casse tedesche: «Accoglierei volentieri la partecipazione volontaria delle banche» alla somma stanziata da Berlino, ha concluso Merkel.

«FONDI ENTRO VENERDI’» - Parlando nel pomeriggio con i cronisti il cancelliere tedesco ha poi assicurato che si adopererà per sbloccare i fondi per il salvataggio della Grecia entro il prossimo venerdì. La Merkel ha espresso il suo apprezzamento per l’accordo raggiunto ad Atene sul piano di austerità, indicando che presenterà domani al suo governo il provvedimento necessario per sbloccare i fondi. Il cancelliere ha quindi aggiunto che farà pressioni sul Parlamento affinché il provvedimento in questione venga approvato entro venerdì.

corriere.it
BRUXELLES - Il consiglio dei governatori della Banca centrale europea «saluta con favore», secondo un comunicato diramato questo pomeriggio a Bruxelles, «il programma correttivo economico e finanziario che è stato approvato oggi dal governo greco in seguito alla conclusione positiva dei negoziati con la Commissione europea, insieme alla Bce e al Fondo monetario internazionale». Secondo i banchieri, «le ambiziose correzioni di bilancio e le riforme strutturali complessive previste dal programma sono adeguate al raggiungimento, a termine, degli obiettivi di stabilizzazione della situazione economica e di bilancio». Che in sede europea si guardi al piano greco e al conseguente aiuto dell’Europa come ad un intervento cruciale per l’economia dell’intero continente lo aveva spiegato anche il presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso, secondo cui l’assistenza alla Grecia è fondamentale per garantire la stabilità dell’intera zona euro.

GLI AIUTI DELL’EUROGRUPPO - Il comunicato dei banchieri è arrivato a pochi minuti dall’inizio della riunione a Bruxelles dell’Eurogruppo, chiamato a ufficializzare il via libera al piano salva-Grecia, sulla base del programma di austerità messo a punto ad Atene. Per l’Italia siede al tavolo il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. Secondo le ultime indiscrezioni il piano triennale di aiuti alla Grecia targato Ue-Fmi dovrebbe ammontare a «circa 110 miliardi di euro», come ha detto da Berlino anche il ministro tedesco dell’Economia, Rainer Bruderle. Di questa cifra due terzi saranno a carico dei Paesi della zona euro e il resto a carico dell’Fmi. Per il 2010 gli aiuti ammonteranno a 45 miliardi di euro, di cui 30 della Ue. La somma più elevata sarà quella della Germania, con un prestito di 8,4 miliardi, mentre l’Italia stanzierà fino a 5,5 miliardi.

IL VERTICE STRAORDINARIO - Nel corso della riunione dei sedici ministri della zona euro si dovrebbe decidere anche la convocazione di un vertice straordinario dei capi di Stato e di governo dell’Eurozona, per l’ok formale all’attivazione del piano. Secondo le ultime indiscrezioni la cena dei sedici leader dovrebbe tenersi venerdì 7 maggio a Bruxelles.

corriere.it (1 maggio)
ATENE (Grecia) - Il governo greco si è riunito alle 9.30 locali (le 8.30 italiane) in sessione straordinaria per approvare l’accordo per l’attivazione del meccanismo di sostegno Ue-Fmi. Il premier Giorgio Papandreou annuncerà l’intesa con Ue e Fmi per aiuti finanziari in cambio di un pesante programma triennale di austerità. I dettagli del programma saranno chiariti dal ministro delle Finanze Giorgio Papaconstantinou.

Scontri ad Atene: molotov contro gli agenti (Ap)
Scontri ad Atene: molotov contro gli agenti (Ap)
SCONTRI AD ATENE - Sabato ci sono stati violenti scontri tra anarchici e polizia nel centro di Atene in occasione delle manifestazioni per il 1° maggio. Giovani incappucciati hanno lanciato pietre e petardi davanti al Parlamento e la polizia che presidiava l’area in assetto anti-sommossa ha risposto caricando i manifestanti. Alla base della protesta, la crisi economica e la recessione sempre più pressante che vedono la Grecia in ginocchio e costretta ad elemosinare gli aiuti dell’Unione Europea. Aiuti che verrebbero concessi anche sulla base di un piano di risanamento dei conti che dovrebbe prevedere anche ulteriori tagli ai salari. Una prospettiva, questa, che crea nuovi timori tra i giovani già alle prese con precarietà e disoccupazione.

MOLOTOV E PETARDI - Gli agenti hanno inseguito gli anarchici, una cinquantina, colpendoli con i manganelli dopo che questi avevano preso a martellate l’hotel Grande Bretagne in piazza Syntagma assaltando anche un camioncino della televisione Ert. Gli scontri sono continuati dopo che il corteo dei manifestanti ha lasciato la piazza Syntagma. Decine di incappucciati hanno dato fuoco a cassonetti dell’immondizia e lanciato bombe molotov e grossi petardi contro gli agenti che hanno risposto caricando e sporadicamente ricorrendo ai gas lacrimogeni. Non sono segnalati feriti. Altri incidenti sono avvenuti davanti al ministero delle Finanze dove gruppuscoli di giovani incappucciati hanno attaccato gli agenti che hanno reagito lanciando gas lacrimogeni.

TRE MANIFESTAZIONI - Tre cortei e migliaia di manifestanti per un primo maggio carico di tensione ad Atene e in tutta la Grecia, alla vigilia dell’accordo con l’eurogruppo e l’Fmi che dovrebbe salvare il Paese dalla bancarotta, ma imporre contemporaneamente misure d’austerità draconiane. Nel centro della capitale sono scese in piazza decine di migliaia di persone convocate dal fronte sindacale comunista (Pame), dalle confederazioni sindacali del settore pubblico (Adedy) e privato (GSEE), oltre che dai movimenti anarchici. Manifestazioni anche in altre città del Paese, come Salonicco. Secondo un sondaggio il 51,3% dei greci vuole protestare contro nuove misure d’austerità, ma un’altra indagine rivela che il 62% è ostile alle mobilitazioni organizzate nell’ultimo mese dai sindacati.