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 2010  aprile 22 Giovedì calendario

GIALLO A SILICON VALLEY LA APPLE «SMARRISCE» IL PROTOTIPO

iPHONE4 – «Ho sottostimato la bontà della birra tedesca». E’ l’ultimo aggiornamento della sua pagina su Facebook digitata da Gray Powell, giovanissimo ingegnere della Apple, prima di dimenticare un segretissimo prototipo di iPhone – quello di quarta generazione che dovrebbe essere lanciato a giugno – su un tavolo della Gourmet Haus Staudt, una birreria di Redwood City, nella «Silicon Valley» californiana.
Telecamera frontale Migliorata la fotocamera sul retro, con flash Batteria più grande del 16% (altre componenti interne più piccole e ravvicinate) Involucro in metallo. Retro piatto in vetro o ceramica Schermo leggermente più piccolo, ma (pare) con una risoluzione migliore Le novità dell’iPhone 4G Microfoni Uno alla base e uno in alto (il secondo per cancellazione del rumore) Micro-Sim (come l’iPad)
Da giorni tra gli appassionati di tecnologia non si parla d’altro. Da quando il sito newyorchese degli «avanguardisti digitali» di Gizmodo ha acquistato (per cinquemila dollari) il supertelefonino dalla persona che l’ha ritrovato nella birreria. I ragazzi del sito l’hanno smontato, raccontando quello che hanno trovato dentro. Sorpresa, polemiche e tanti dubbi. Sarà davvero un prototipo Apple? Come può essere stato smarrito in modo così goffo, visto che l’azienda di Steve Jobs è famosa per la sorveglianza ferrea che esercita sui suoi segreti industriali, protetti da una polizia interna affettuosamente soprannominata Gestapo? Gizmodo non rischia guai per aver acquistato un oggetto, se non rubato, sicuramente di proprietà altrui?
Alla prima domanda ha dato risposta la stessa Apple intimando al sito degli «smanettatori» digitali di restituire il prototipo con una lettera-ingiunzione firmata dai suoi avvocati. Gli esperti ritengono, quindi, che le novità dell’ iPhone4 smontato da Gizmodo – telecamera frontale per le «chat» in aggiunta a una fotocamera sul dorso con obiettivo potenziato, flash, schermo con una migliore risoluzione delle immagini, frontale piatto senza bordi arrotondati, micro Sim card, come quella dell’iPad – siano davvero quelle del nuovo prodotto che arriverà sul mercato nella seconda parte del 2010.
Presentazione della Apple bruciata? Sarebbe clamoroso, un fatto senza precedenti, soprattutto per un’azienda come quella di Steve Jobs che, in un mondo in cui anche molti manager ormai dialogano coi clienti e i «media» anche via Twitter, mantiene un livello di segretezza da fornitore delle armi più letali del Pentagono.
La vicenda di Gray Powell, ingegnere un po’ scapestrato che commette l’imprudenza di portare con sé il prodotto «top secret» – oggetti normalmente conservati in cassaforte – e poi se lo dimentica al termine di un party ad alto contenuto etilico nel quale ha festeggiato il suo ventisettesimo compleanno, potrebbe anche far sorridere se Apple non fosse famosa per la durezza con cui si comporta in casi del genere. E se in passato non ci fossero stati episodi inquietanti come il suicidio, poco meno di un anno fa, di Sun Danyong, 25enne dipendente della Foxcomm, azienda cinese che produce su licenza per conto della Apple, picchiato e umiliato dai servizi di sicurezza cinesi che lo accusavano di aver perso un altro prezioso prototipo di iPhone. Allora l’inchiesta fatta dalla stessa Apple presso il suo contrattista appurò che Sun, sicuramente trattato con troppa durezza dalla società cinese, non aveva solo perso l’apparecchio: aveva anche commesso azioni definite «chiaramente illegali».
Di Powell la Apple non dice nulla. Il giovane ingegnere, raggiunto telefonicamente da Gizmodo prima di restituire l’iPhone 4G, sembra lavorare ancora per la società di Cupertino, ma il suo tono di voce, al telefono, era quella sofferto di uno molto sotto pressione.
Un «caso pilotato»? Anche questo sembra inverosimile: sarebbe un cambiamento radicale dello stile di comunicazione del gruppo, un gesto illogico del quale non si vedono i benefici. E poi Gizmodo è considerato dalla Apple un nemico da quando ha pubblicato indiscrezioni «sgradite» sul precario stato di salute di Steve Jobs.
Rimangono, però, gli interrogativi sul modo in cui il cellulare è finito nelle mani di Gizmodo – i protagonisti dicono di aver tentato senza successo di contattare il proprietario – e su cosa è successo nelle tre settimane dallo smarrimento in birreria, il 18 marzo, alla proposta di vendita del prototipo. E poi, mistero dei misteri, se telefoni anche molto meno avanzati sono sempre localizzabili, anche spenti, come mai la Apple non è riuscita a rintracciarne uno sofisticatissimo, teoricamente dotato di tutti i possibili collegamenti satellitari e non? Pare che il prototipo avesse il Gps malfunzionante o disconnesso.
Telefonino in «libera uscita». Impossibile da rintracciare. Nelle mani di un ingegnere scapestrato e alticcio. Non ci sarà qualche coincidenza di troppo?
Massimo Gaggi