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 2010  aprile 22 Giovedì calendario

COS GOLDMAN GESTIR LO SCORPORO

La Fiat rilancia per vincere la sfida globale assieme a Chrysler e si fa in due. In una divisione dei business che ha in cabina di regia Goldman Sachs ma presto potrebbe essere affiancata anche da Imi e Unicredit: le tre banche avevano già il mandato a maggio 2009, quando era in ballo l’acquisizione di Opel, di scorporare però il mondo auto. L’attuale Fiat spa, mediante scissione proporzionale in una newco battezzata Fiat Industrial, separerà la parte non auto - Cnh (trattori), Iveco (camion) e il ramo d’azienda di Fiat Powertrain (Fpt) relativo ai motori industriali e marini - da quotare in piazza Affari entro il 2010. In Fiat spa, che rimane quotata, resta tutta l’auto (con la partecipazione del 20% in Chrysler) e il ramo d’azienda di Fpt riferito ai motori automobilistici. Agli azionisti del gruppo torinese - Exor in testa col 30% - andranno azioni della nuova società nel rapporto di 1 a 1, cioè una nuova azione Fiat Industrial per ogni azione Fiat spa posseduta. Presidente di Fiat Industrial dovrebbe diventare Sergio Marchionne che resterà alla guida di Fiat spa col neopresidente John Elkann. Ieri il cda del Lingotto, dopo aver proceduto all’avvicendamento di Luca di Montezemolo con Elkann ha varato il piano industriale al 2014 con la previsione dello spin off. Il progetto con tutti i dettagli dovrebbe essere approvato dal cda del 21 luglio, quando, tra l’altro, si procederà alla ripartizione dei circa 5 miliardi di debiti tra le due società e le funzioni comuni (finanza, bilancio, controlli). Da quello che avrebbe fatto intendere Marchionne ieri al board, la suddivisione dei debiti potrebbe essere più o meno in parti uguali. Qual è il senso industriale dell’operazione? «E’ il momento perfetto per fare lo scorporo di Cnh e Iveco dall’auto», ha spiegato Marchionne, «se lo si fa ora c’è il tempo per superare qualsiasi problema». Il top manager ha escluso che nella newco ci sia necessità di coinvolgere nuovi partner. «Cnh - ha aggiunto Marchionne - nel settore agricolo è il numero due a livello mondiale, anzi come distribuzione geografica il numero uno. Iveco ha un buco geografico negli Usa, ma c’è un mercato potenzialmente accessibile, non è vero che va male». La divisione mette ordine tra le partecipazioni specie per quanto riguardo l’auto. Ed è proprio sulla Fiat spa che si misura la fattibilità di un piano che il mercato vuol verificare alla prova dei fatti, se si riuscirà effettivamente a mantenere gli impegni presi. Nel tempo poi - e questa potrebbe essere una chiave di lettura dello spin off - Fiat spa crescerà nel capitale di Chrysler: in base agli accordi salirà al 51% tra il 2013 e il 2016. Nel caso in cui le condizioni di mercato dovessero consigliarlo, però, è possibile che si proceda all’integrazione societaria della casa americana con quella torinese col risultato che lo Stato Usa, se ci sarà ancora, o eventuali altri partner, entrino nel capitale di Fiat spa: che farà la famiglia Agnelli tramite Exor? Metterà mano al portafoglio come fece nel 2003 dopo la morte di Gianni Agnelli (versò 250 milioni) o preferirà diluirsi? Elkann avrà allora una quarantina d’anni, è già oggi l’azionista di riferimento tramite l’accomandita, presiede i tre livelli societari della catena. Lui sarà a decidere: una decisione che dipenderà anche dal successo del piano-Marchionne.