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 2010  aprile 22 Giovedì calendario

NATAL (NATALIE José Alexandre Vidal Silva) (Brasile) 1972 (~). Trans. Immortalata dai carabinieri il 3 luglio 2009 in un appartamento di via Gradoli, a Roma, con Piero Marrazzo, divenne una celebrità dopo lo scoppio dello scandalo che costrinse alle dimissioni l’allora presidente della Regione Lazio (vedi SIMEONE Luciano) • «[

NATAL (NATALIE José Alexandre Vidal Silva) (Brasile) 1972 (~). Trans. Immortalata dai carabinieri il 3 luglio 2009 in un appartamento di via Gradoli, a Roma, con Piero Marrazzo, divenne una celebrità dopo lo scoppio dello scandalo che costrinse alle dimissioni l’allora presidente della Regione Lazio (vedi SIMEONE Luciano) • «[...] ”Ho conosciuto Piero a fine febbraio 2001. La nostra era una bella amicizia, intima, parlavamo. Lui veniva a trovarmi una due volte a settimana. Allora era un giornalista. Una volta ero con lui nella sua macchina e lui vide un fotografo. Mi disse di scendere subito, di non farmi vedere e il fotografo non riuscì a riprendermi accanto a lui [...] Le prime volte veniva da me solo per parlare. Mi chiedeva se ero tranquilla, se stavo bene, se mi drogavo. Vedeva in me un’amica, mi credeva una donna [...] A un certo punto mi disse che era un uomo della televisione. Mi aveva portata a casa sua e mi aveva fatto vedere i suoi Telegatti. Io non lo sapevo, a me non piace la tv italiana”. Il 3 luglio è il giorno del blitz e del ricatto: ”Piero mi chiamò [...] e mi chiese: ”Sei da sola?’. Lui di solito arrivava con la sua macchina e la lasciava nel parcheggio. Era giunto da cinque minuti quando qualcuno bussò. ”Aprite la porta. Carabinieri. Sappiamo che c’è una festa. Aprite’. Facevano casino. Piero mi disse: ”Apri’. Era preoccupato dal rumore. Entrarono in due, in borghese, non mostrarono il tesserino. Mi spinsero, tirandomi per un braccio, sul balcone. E chiusero la serranda per riaprirla solo venti minuti più tardi [...] Mi dissero: ”Devi stare zitta se no ti portiamo in caserma’. Chiesero a Piero centomila euro. E poi ancora minacce, ancora urla. Mi ributtarono sul balcone. Quando Piero riaprì, piangeva. Diceva: ”Sto male, hanno preso duemila euro, hanno preso il mio portafoglio’. Dopo dieci minuti uscì. Ma passata un’altra mezz’ora, mi chiamò dicendomi di andare in taxi a casa sua. Lì sotto vidi il suo autista, che mi fece un cenno come per dire: ”Entra pure’”. Natalì entrò: ”Piero stava male, mi disse: ”Non raccontare a nessuno quello che è successo. A nessuno’”» (Rory Cappelli, ”la Repubblica” 25/11/2009) • «[...] figlio di un editore di Valenca di Rio, ha imposto per anni il suo ”caporalato” ai trans di via Gradoli e della Roma nord. Una comunità clandestina, ricattabile e redditizia a cui il trans offriva protezione e imponeva ”il pizzo”: «Tra gli otto e i diecimila euro a persona – racconta [...] uno di loro – e se non pagavi c’erano ritorsioni. Dai danni alla fiancata dell’auto del cliente, fino alle minacce e alle pressioni psicologiche. In qualche caso venivi sfrattato dall’appartamento. E non va dimenticato che Natalie conosce ognuno di noi, la famiglia da cui proviene: l’ho sentita di persona minacciare ritorsioni sui parenti di chi non si sottomette”. Tra il 2004 e il 2005, quando il feuilleton di via Gradoli, con le sue celebrità, era agli inizi, Natalie fu indagata e arrestata per ”sfruttamento della prostituzione”. Ci fu una retata c[...] all’’Heaven”, popolatissima discoteca del fuori orario romano. ”Tra il 2004 e il 2005 Natalie scontò otto mesi nel penitenziario di Rebibbia” precisa una fonte [...] che conosce il mondo trans ma non si prostituisce. [...]» (Ilaria Sacchettoni, ”Corriere della Sera” 29/11/2009).