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 2010  aprile 22 Giovedì calendario

Nel 1903 gli muore la madre, e subito dopo i medici gli diagnosticano l’incurabilità dei suoi dolori, che peggiorano sempre di più

Nel 1903 gli muore la madre, e subito dopo i medici gli diagnosticano l’incurabilità dei suoi dolori, che peggiorano sempre di più. E, a questo punto, Marcel Proust, con uno scossone, dà una sferzata alla sua vita. Si chiude ermeticamente in clausura, nella casa del Boulevard Haussmann; di notte, da quell’annoiato girandolone nullafacente che era, si trasforma in uno dei più accaniti, dei più infaticabili lavoratori che questo secolo abbia mai avuto nel campo letterario; di notte, non si getta più a capofitto nella più stressante mondanità, ma nella più profonda solitudine. Il suo corpo magro, devastato dalla tosse, scosso dalle crisi, trema di freddo. […] Nel caminetto arde il fuoco, la finestra non viene mai aperta, perché bastano un paio di spogli alberi di castagno, piantati in mezzo al marciapiede, a fargli male col loro profumo, che si sente appena, e che nessun altro petto, a Parigi, avverte come il suo. Zweig, Stefan - *Uomini e destini / Stefan Zweig ; traduzione di Cinzia Romani- Milano : Frassinelli, 1993- XI, 250 p.