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 2010  aprile 20 Martedì calendario

NASCE IL POST, L’HUFFINGTON DI LUCA SOFRI CHE FAR CONCORRENZA A MOLTI

Roma. Cinque raccontatori di notizie reclutati sul Web, tramite un annuncio e selezioni telematiche. Una decina di blogger, numero in crescita nel prossimo futuro. Una piccola redazione a Milano che assicurerà quaranta-cinquanta aggiornamenti quotidiani e un direttore particolarmente conosciuto in Rete. Luca Sofri inaugura e dirige da oggi un nuovo giornale online, ”Il Post” (www.ilpost.it), un ibrido tra un blog, un aggregatore di notizie e un normale quotidiano web. In America questo tipo di prodotto ha avuto un incredibile successo: nel 2009 l’audience dell’Huffington Post, il blog-aggregatore di Arianna Huffington, ha superato addirittura quella del sito del Washington Post. ”I siti internet che hanno grande rilievo in America sono per una metà siti di news e aggregatori, per un’altra metà produttori di contenuti, ma con approcci laterali e idee – dice Luca Sofri al Foglio – Se c’è un campo dove non c’è inflazione è quello dell’informazione online: attualmente, in Italia, ci sono solo i siti dei grandi gruppi editoriali e, in una scala, più piccola, i blog. In mezzo non c’è niente”. E l’esperienza del blog fa di Sofri un abile conoscitore della Rete e delle sue dinamiche: il suo Wittgenstein conta più di diecimila visitatori unici al giorno, e l’attenzione dei lettori è soprattutto per le due rubriche, ”Appunti per un quotidiano da fare” e ”Notizie che non lo erano”. Un luogo dove Sofri spiega il suo punto di vista sull’informazione, e come renderla differente dal resto del panorama italiano.
Il quotidiano, che si sosterrà esclusivamente grazie alle inserzioni pubblicitarie (’L’unico modello di business funzionante in Rete è quello della pubblicità”, dice Sofri), si ispira a un’idea di stampa trasversale: l’obiettivo dell’attività giornalistica, infatti, secondo il team del Post, non è solo quello di produrre materialmente le notizie, ma anche di proporre un filtro informativo per i propri lettori, scegliendo gli approfondimenti tra il numero infinito di informazioni immediatamente disponibili in rete. ”Si parla tanto della polemica di Murdoch con Google e il riutilizzo delle notizie – spiega il giornalista – ma spesso sono gli stessi grandi giornali a scrivere su lavori fatti da altri. Io ritengo, invece, che il ruolo di chi sceglie le notizie da proporre a un lettore sia altrettanto importante: tra chi legge e chi scrive si deve costruire un rapporto di complicità che oggi è completamente perduto. Gli unici due giornali che hanno mantenuto un rapporto fiduciario con i lettori, a oggi, sono l’Internazionale e il Foglio”.
In questa ottica, il Post seguirà tutte le aree tematiche, dalla politica allo sport, dalla cronaca alla cultura: ’La rapidità di aggiornamento e la grande accessibilità alle informazioni permette a strutture piccole come noi di essere competitive, non dal punto di vista della quantità, ma sicuramente della qualità e della velocità”. Accanto alle notizie, ci saranno gli approfondimenti dei blog: ”Abbiamo coinvolto una trentina di autori”, tra i quali Paolo Virzì, Flavia Perina, Filippo Facci, Andrea Romano e Christian Rocca. E Wittgenstein? ’Continuerà a vivere tra gli approfondimenti del nuovo quotidiano, anche perché lo stesso Post nasce da conversazioni e confronti che ho avuto con la comunità di persone che partecipano al mio blog, e con cui mi sento in debito”. E forse è per questo che il Post, ancor prima di essere online, aveva quattrocento sostenitori sul social network Facebook.
Giulia Pompili