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 2010  aprile 22 Giovedì calendario

Proust non è particolarmente gradevole, e neanche elegante, non è nobile e, per giunta, è figlio di un’ebrea

Proust non è particolarmente gradevole, e neanche elegante, non è nobile e, per giunta, è figlio di un’ebrea. Neanche i suoi meriti letterari lo legittimano, perché quell’unico volumetto, I piaceri e i giorni, non ha sostanza, al di là d’una prefazione cortese di Anatole France, e neanche successo. Ma quel che lo rende amato è unicamente la sua generosità: Marcel copre di fiori costosi ogni donna, inonda tutti di regali improvvisi, invita tutti, si lambicca il cervello per risultar gradito e simpatico anche all’ultimo nullafacente mondano. All’hotel Ritz è rinomato per i suoi inviti e le sue fantastiche mance. Dà dieci volte di più dei miliardari americani, e come entra nella hall, tutti si levano il berretto, devoti. I suoi inviti sono all’insegna d’un fantastico spreco, di raffinatezza culinaria: dai più svariati negozi della città si fa portare ogni specialità: l’uva da un negozio della Rive Gauche, i pollastri dal Carton, facendosi spedire le primizie direttamente da Nizza. E così Marcel lega a sé e obbliga il tout Paris senza sosta, con gentilezze e piacevolezze, senza mai chiederne per sé. Zweig, Stefan - *Uomini e destini / Stefan Zweig ; traduzione di Cinzia Romani- Milano : Frassinelli, 1993- XI, 250 p.