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 2010  aprile 20 Martedì calendario

UNA "LADY DI FERRO" IN CAMPO CONTRO I PADRONI DELLA BORSA - NEW

york - Barack Obama verrà di persona a Wall Street, a sostenere l´offensiva contro Goldman Sachs e la degenerazione della finanza. Dopo l´affondo della Securities and Exchange Commission (Sec), che venerdì ha imputato alla Goldman una grave frode contro i clienti, sarà il presidente giovedì a scendere nella "tana del leone". «L´ultima crisi – ha detto ieri Obama – ha distrutto 8 milioni di posti di lavoro e migliaia di miliardi di risparmi delle famiglie. Questa è la posta in gioco, se non cambiamo le regole e non riformiamo Wall Street». Con una manovra di accerchiamento i democratici accelerano i tempi della riforma legislativa sui mercati. Commentando lo scandalo Goldman, ieri il presidente della commissione Finanze del Senato Chris Dodd ha detto: «Per mettere fine a comportamenti come questi e per proteggere la nostra economia da un altro disastro, dobbiamo agire subito».
L´appoggio della Casa Bianca è totale verso Mary Schapiro, la dama di ferro che da poco più di un anno è al timone della Sec, l´organo di vigilanza sulla Borsa. Questa giurista di 53 anni, con una lunga esperienza nella regolazione dei mercati, è la protagonista di una vera rivoluzione. «Ma chi si crede di essere, la guardiana della finanza?» era il commento ironico di Newsweek ieri. In effetti l´America aveva dimenticato che proprio questo è il compito della Sec. L´organo di controllo che la Schapiro ereditò al suo insediamento il 20 gennaio 2009, era ridotto all´ombra di se stesso. Sotto i suoi tre predecessori nominati da George Bush (Harvey Pitt, William Donaldson e Christopher Cox) la Sec era diventata "la volpe a guardia del pollaio", secondo la caustica definizione data perfino da un repubblicano: John McCain. Tutti i peggiori scandali dell´ultimo decennio le erano passati sotto il naso: i crac della Enron e della Worldcom, più ovviamente la gigantesca bolla dei mutui subprime, dei titoli strutturati e dei credit default swap che causarono la bancarotta di Lehman Brothers e sono al centro della frode Goldman. Lo smacco più umiliante fu la truffa di Bernard Madoff. Un´inchiesta dello stesso ispettore generale della Sec ha concluso che l´organo di controllo fallì miseramente nel suo compito. Fin dal 2002 aveva ricevuto denunce su Madoff. Se fosse intervenuta avrebbe salvato le vittime del "buco" da 7 miliardi. Ma l´inettitudine della Sec nell´ultimo decennio non era casuale. Mary Schapiro la spiega con lucidità: «L´America fu catturata dall´idea che i mercati possono correggersi da soli, e che gli esperti di Wall Street possono proteggere il nostro sistema finanziario meglio dei controllori. La Sec è stata traviata da quella filosofia». I suoi predecessori non erano ciechi, avevano l´ordine di non vedere. Ma in un discorso dell´ottobre scorso, che è interessante rileggere dopo lo scandalo Goldman, la Schapiro fece capire che l´andazzo era cambiato: «Il risparmiatore, l´investitore possono accettare che una bolla speculativa sulle nuove tecnologie o una recessione fanno parte del gioco dell´economia di mercato. Quello che non possono accettare è un sistema inaffidabile, ingannevole». E´ proprio questo il significato della bomba che la Schapiro ha lanciato contro Goldman con l´accusa di frode. E´ la fiducia alla base del funzionamento dei mercati, quella che la Goldman ha distrutto con il suo comportamento. Quando all´inizio del 2007 il gestore di hedge fund John Paulson andò da Goldman spiegando che voleva scommettere sul crollo dei mutui subprime, gli fecero confezionare un portafoglio di titoli "tossici" su misura. Poi Goldman rifilò i titoli a grossi clienti tra cui la banca olandese Abn Amro e la tedesca Ikb, nascondendo il ruolo di Paulson. «Questa ricostruzione è terribile per la reputazione di Goldman Sachs – osserva il giurista Marcel Kahan della New York University – perché non c´è nulla di peggio agli occhi del mercato. L´accusa alla Goldman di aver truffato i propri grandi clienti può creare un danno alla sua immagine che sarà un multiplo delle multe inflitte dalla Sec».
Questo lo sa bene Mary Schapiro. Nell´armamentario a sua disposizione, il poliziotto dei mercati non ha soltanto le sanzioni amministrative. L´azione della Sec spesso è solo un inizio. Se vince, dopo la sua multa può muoversi la magistratura con processi penali; entrano in campo le vittime con le richieste di indennizzi in sede civile; infine c´è il danno di immagine che può essere irreparabile. Inesorabile, la Schapiro non si muove solo contro le banche. Le sue inchieste si moltiplicano a tutto campo, la settimana scorsa ne ha aperte contro General Electric e Hewlett-Packard. Ma di certo la grande banca d´investimento che domina Wall Street da decenni è il bersaglio più importante, l´avversario più potente. «Il solo fatto di attaccare Goldman Sachs – osserva il giurista Donald Langevoort della Georgetown University – è il segno che la Sec oggi è molto sicura di sé. Un tempo non ne avrebbe avuto le risorse. Perché contro Goldman Sachs sarà vera guerra».